Il fritto misto di pesce è un secondo piatto super tradizionale della cucina marinaresca italiana, eppure è uno dei piatti con più varianti. La sua filosofia infatti è quella di friggere i piccoli pesci che finiscono nelle reti dei pescatori e che sarebbe difficile cucinare diversamente. La variante del fritto misto infatti è il fritto di paranza, un insieme di piccoli pesci a lisca tratti dal pescato del giorno.
Il fritto misto invece è un insieme di pesci a lisca, molluschi e crostacei. In questa ricetta vi proponiamo un mix abbastanza semplice da realizzare, con i prodotti che facilmente si trovano al banco del pescivendolo, ma le varianti saranno solo limitate dalla vostra fantasia. Le acciughe possono essere sostituite con le sardine, e piccoli pesci adatti a questa preparazione che a volte si trovano sono le anguelle. Chicche di bontà sono le piccole sogliole, le guance di rana pescatrice, le moeche (i granchi che hanno appena fatto la muta), i canestrelli o le cappe sante.
Ci sono anche varianti regionali: la frittura di pesce della vigilia napoletana prevede il capitone, cioè l’anguilla; le moeche sono tipiche del veneziano, i gamberi rossi sono del Sud Italia mentre le mazzancolle o gamberi grigi sono più frequenti al Nord. Altri pesci a lisca buoni da friggere sono le triglie, soprattutto se piccole, le gallinelle, e i piccoli scorfani.
L’infarinatura è un’altra questione che divide gli animi, in generale il trucco di molti ristoranti è usare la farina di riso, che rende il fritto molto croccante e un po’ dolce. Per evitare che il gusto sia troppo dolce, in questa ricetta abbiamo mescolato alla farina di riso la semola.
- Mazzancolla 12
- acciughe 12
- Triglia 4
- Merluzzo filetto 300 g
- Calamaro 1
- Semola 3 Cucchiai
- Farina di riso 3 Cucchiai
- Olio di semi per friggere 1 lt
- Sale fino
Preparazione
Per preparare la ricetta del fritto misto di pesce iniziate con il pulire il pesce. Le mazzancolle o i gamberi vanno sgusciati e bisogna togliere l’intestino sulla schiena.
Le acciughe e le triglie vanno pulite togliendo la testa, tagliando con le forbici la pancia e svuotando le interiora.
I calamari vanno puliti dalle interiora, bisogna levare l’osso centrale, e tagliare la testa dalla bocca agli occhi. I tentacoli vanno lasciati interi, mentre il corpo va tagliato ad anelli.
Lavate tutto il pesce sotto l’acqua e tamponatelo con la carta da cucina.
In una ciotola mescolate la farina di semola e quella di riso.
Scaldate l’olio fino a che uno stuzzicadenti immerso non sviluppa tutte le bollicine tutto intorno.
Infarinate il pesce velocemente, un pezzo alla volta, sbattendolo in modo da eliminare la farina in eccesso.
Gettate il pesce nell’olio per tipologia, perché non tutto ha lo stesso tempo di cottura.
Quando il pesce è ben colorato, scolate con una schiumarola e mettete su carta paglia.
Servite caldissimo salando in superficie.