Il biancomangiare al pistacchio è un dolce molto diffuso nelle case dei siciliani perché è un dolce elegante, sia per l’occhio che per il palato. Tomasi di Lampedusa lo cita nel suo famoso Il Gattopardo: “Mentre degustava la raffinata mescolanza di biancomangiare, pistacchio e cannella racchiusa nei dolci che aveva scelti, don Fabrizio conversava con Pallavicino”.
L’origine di questo dolce si crede che possa derivare dall’antica ricetta francese di un piatto a base di riso cotto nel latte; probabilmente invece deve il suo nome al fatto che nella composizione prevalgono ingredienti di colore bianco, come il latte e le mandorle.
La presenza di latte (di mandorla in origine, poi ovino e bovino), di amido, zucchero e riso è costante nel tempo, anche se gli ingredienti andranno via via arricchendosi di vaniglia, cannella, buccia di limoni, cioccolato a pezzetti etc… Se volete potrete provare la versione alle mandorle sostituendo il latte vaccino con quello di mandorla.
- Latte intero 1 lt
- Zucchero semolato bianco 120 g
- Amido di mais 75 g
- Limone la buccia 1
- Pistacchio granella 1 Cucchiaio
Preparazione
Per preparare la ricetta del Biancomangiare al pistacchio, scaldate il latte, tenendone da parte 1/2 tazza, con la buccia del limone e lo zucchero.
Sciogliete l’amido nella 1/2 tazza di latte, versate il composto nel latte caldo e lasciate addensare mescolando spesso.
Levate la buccia di limone e versate la crema negli stampini singoli da budino leggermente inumiditi o in uno stampo a ciambella, che avrete bagnato con dell’acqua.
Fate raffreddare in frigorifero per almeno 5-6 ore.
Al momento di servire, sformate il biancomangiare guarnendolo con qualche pistacchio di Bronte tritato e delle zeste di limone.