Nelle abbuffate di Pasqua, portata dopo portata, anche quest’anno si sono avvicendate vagonate di cibo. Destinato per forza di cose a restare in parte nei piatti o addirittura nelle teglie, senza neanche esser stato toccato.
Un ben di Dio che merita invece di essere gustato tutto, magari con una forma diversa rispetto a quando è arrivato sulle tavole di Pasqua. Insomma, non considerateli avanzi da finire a ogni costo.
Date invece nuova vita ai cibi rimasti, ma girando al largo dagli errori più comuni.
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E seguendo i nostri consigli vi sorprenderete di averli considerati soltanto avanzi.
1) Agnelli e arrosti vari
Quando si hanno ospiti a pranzo, soprattutto per il pranzo di Pasqua, fare la figura dei “braccini corti” rischiando che ai commensali tocchi un solo misero pezzo di carne è l’ultima cosa che vorremmo. Ragion per cui cuciniamo vagonate di carne.
E se di patate, curiosamente, non ne avanza mai nessuna, di agnello o di carne varia ne rimane sempre molta.
Come riciclarla? Mangiando agnello al forno fino a Natale?
No, ovviamente: tritardo la carne otterrete una buona base per il ripieno di agnolotti e ravioli, che sarà possibile anche surgelare: quando poi li preparerete, all’arrosto di agnello macinato unite uovo, parmigiano e verdure. E senza troppo lavoro avrete un ripieno perfetto.
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Non avete voglia di tirare la sfoglia per i ravioli? Allora, fatene delle polpettine con uova, pangrattato e formaggio grattugiato, poi cuocetele con il sugo oppure al forno: più semplice di così.
2) Torte salate, casatielli e quiche
Per questi piatti il problema non si pone. Restano ottimi anche per due o tre giorni, anche freddi , a fette, oppure come sfiziosi spezzavate -accompagnati da verdure o insalate.
In alternativa, invitate gli amici a casa per un aperitivo, tagliate a piccoli quadrotti torte e casatielli, metteteli un minuto sotto il grill del forno e serviteli agli amici assieme a olive e drink leggeri. Vedrete che andranno a ruba.
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Del resto, è la stessa tecnica usata da molti bar per far fuori gli avanzi del giorno prima
3) Colombe di Pasqua
Posto che l’unica colomba artigianale è sparita nel tempo di un amen, vi sono rimaste sul groppone una decina di colombe industriali, con loro bel carico di secchezza e gommosità.
Che si fa?
Beh, avete la base per tiramisù e dolci al cucchiaio almeno per tre mesi: tagliate delle fette sottili e usatele al posto dei savoiardi o del pan di Spagna alternando diversi strati di crema e di colomba.
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Oppure sbriciolatela in un po’ di latte per fare la classica “torta di pane” in versione colomba.
4) Uova di cioccolato
Sembra impossibile, ma alcune (rare volte) avanzano anche le uova di cioccolato.
Allora, spezzetatele, e usatele per preparare torte al cioccolato, come la tenerina o fondant vari, oppure fate delle ganache.
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All’ennesima torta farcita con le uova di cioccolato, realizzerete che non averle finite subito ha i suoi lati positivi.
5) Avanzi indistinti
Okay, avete fatto polpette e agnolotti con la carne avanzata, preparato torte al cioccolato con gli avanzi delle uova, fatto tiramisù alla colomba e ingozzato gli amici con avanzi di quiche e torte salate.
Ma nonostante tutto, alcuni avanzi spuri del pranzo di Pasqua vi girano ancora per casa.
Non vi resta allora che l’ultima spiaggia: l’accoppiata vincente frigo e congelatore: mettete nel frigorifero i cibi che pensate di terminare in due o tre giorni al massimo, e nel congelatore tutto il resto.
Ma fate attenzione, quando scongelate i cibi, a non farli decongelare a temperatura ambiente, ma spostateli dal congelatore al frigo normale per una notte, evitando così il proliferare della carica batterica.
Così facendo, mangerete da re in qualsiasi momento decidiate di farlo, proprio come se fosse ancora Pasqua.