Se è vero che tre è il numero perfetto, si può spiegare anche così il successo di un cocktail come l’Alexander. After dinner per eccellenza, questo drink riconosciuto dall’IBA (International Bartenders Association) prevede infatti solamente tre ingredienti: panna, crema di cacao e cognac in proporzioni uguali. Un drink semplice e un po’ ruffiano, visto che la sua dolcezza ne maschera quasi completamente il tenore alcolico. Conosciuto anche coi nomi di Gin Alexander e Princess Mary, l’Alexander è un cocktail solitamente consigliato dai bartender a un pubblico femminile o comunque poco avvezzo alla miscelazione (altri cocktail di questo tipo sono il White Lady o il Mary Pickfrod). Le sue calorie sono circa 160, mentre il grado alcolico è piuttosto basso (pari al 20%).
La storia dell’Alexander
Sono numerose le storie, alcune forse inventate a dir la verità, legate al nome del cocktail Alexander. Secondo alcuni questo avvolgente ed elegante drink prende il nome dal suo ideatore, il barista del ristorante Rector’s di New York, Troy Alexander, che lo avrebbe creato per festeggiare agli inizi del ‘900 il successo della campagna pubblicitaria della Delaware, Lackawanna and Western Railroad, basandosi proprio sul vestito bianco della mascotte, Phoebe Snow. In Inghilterra, contemporaneamente, venne creato un cocktail simile ma con un nome diverso. Risale al 1922 e fu ideato da Henry McElhone presso il “Ciro’s Club” a Londra.
Questo cocktail fu dedicato al matrimonio tra la principessa Mary e il conte Henry Lascelles. Un’altra versione, ancor più suggestiva, lo racconta invece come omaggio allo Zar di Russia Alessandro II o addirittura ad Alessandro Magno. I primi ricettari che attestano la preparazione di un cocktail chiamato Alexander in ogni caso sono il “Jack’s Manual” di J.A. Grohusko del 1910 e il “Straub’s Manual of Mixed Drinks” del 1913. Tuttavia, le ricette presenti in questi due testi differivano completamente, prevedendo l’uso di rye whiskey e Bénédictine. La versione attuale del cocktail, conosciuta con il nome corrente, appare per la prima volta nel testo “New Bartender’s Guide” redatto da Charles S. Mahoney e Harry Montague nel 1914.
- Panna 30 ml
- Cognac 30 ml
- Crema di cacao 30 ml
- Ghiaccio
- Noce moscata
Come preparare l'Alexander cocktail
Per preparare un cocktail Alexander che si rispetti bisogna partire… dal bicchiere. Procuratevi una qualsiasi coppa da drink e riempitela di ghiaccio per due/terzi, così da farla raffreddare per bene.
Riempite nel frattempo anche uno shaker con dell’altro ghiaccio e versateci dentro per prima la panna. Poi, aggiungete anche il cognac e la crema di cacao. Agitate energicamente il vostro shaker per 15 secondi, badando bene di tenerlo chiuso per evitare brutte sorprese.
Adesso è il momento di versare il vostro drink nella coppa, dalla quale nel frattempo avrete rimosso il ghiaccio. Filtrate ovviamente anche il ghiaccio dello shaker, in modo che nel bicchiere sia presente solamente il liquido del drink. A piacere, aggiungete sopra il vostro Alexander una grattugiata di noce moscata.
Consigli e varianti
L’Alexander va consumato appena fatto se si vuole apprezzare al massimo la sua dolcezza, col giusto mix di consistenze e temperature. Non perdete tempo in chiacchiere, dunque, ma degustatelo immediatamente.
La noce moscata è fondamentale? No, non è obbligatorio aggiungervela, ma una grattugiata di noce moscata sulla superficie del drink aiuta sicuramente a stemperarlo, riducendone la possibile stucchevolezza e dandogli un tocco speziato.
Quali sono le varianti dell’Alexander
L’Alexander è un cocktail che presenta un gran numero di varianti, anche se l’unica inserita tra i cocktail IBA è il Grasshopper. In questo caso si va a sostituire il cognac con la crème de menthe verte, liquore francese molto profumato, dal gusto fresco, mentolato e balsamico, che nasce da un processo di lavorazione e macerazione delle foglie di menta.