Se niente importa: il libro più inutilmente bello che ho letto nel 2011.
Il 10 dicembre 2011 alle 10:23 anto commenta:
Non riesco a tollerare il fracasso ETICO intorno al vegetarianesimo. Quando si tirano fuori manipolazioni emotive sull’occhio moribondo dell’agnello a Pasqua, mi dispiace molto, giuro, ma non tollero che il birignao venga da chi, per suoi bisogni, etico non è.
Il 11 dicembre 2011 alle 00:01 Emanuela commenta:
Vorrei TANTO che venisse riscoperta TUTTA la carne. Se mangiamo solo il filetto o il girello quanti animali allevati con metodi barbari, e quanto spreco avremo? Ci sono altri tagli buonissimi, le interiora da sole hanno un grandissimo patrimonio di ricette.
L’11 dicembre 2011 alle 17:18 Scaruffo commenta:
E’ un lusso ragionare sul benessere degli animali, visto che il mondo è pieno di immoralità verso gli uomini. Ripensiamo dove indirizzare le forze etiche, prima di dare un centesimo alla PETA bisognerebbe privilegiare Emergency, UNICEF, AMREF, Amnesty International.
Il 12 dicembre 2011 alle 16:51 sabrina commenta:
Io sono cresciuta in campagna dove era normale allevare animali da cortile e, nonostante l’amore e la dedizione nel crescerli, poi cibarsene. La carne cerco di acquistarla da produttori locali, sempre italiana e possibilmente di qualità.
The Cube: un ufo in Piazza Duomo.
Il 12 dicembre 2011 alle 10:38 gumbo chicken commenta:
Ha un innegabile fattore di redenzione: oggi appare, fra qualche mese scompare. Se tutti gli slanci pseudoartistici e innovativi dei sindaci con scarso gusto estetico si ispirassero a questo principio sarebbe senz’altro un mondo migliore.
50 parole che ogni “food lover” dovrebbe conoscere nel 2011. Parliamone.
Il 14 dicembre 2011 alle 04:13 Mammamsterdam commenta:
Umami, e ci stiamo; la differenza tra lemongrass e kaffir lemon e quella tra zenzero e galanga; cosa c’è nella salsa Balthi; la differenza tra (e come usare) sale di Cervia, di Trapani, il Maldon, il grigio della Normandia, il rosa dell’ Himalaya, il nero delle Hawaii e quello di salgemma di Wieliczka; cos’è il lomo de cordero.
Il 15 dicembre 2011 alle 23:01 molok commenta:
Non ergiamoci a custodi della cultura assoluta, la cucina OVUNQUE subisce piccoli aggiustamenti a seconda di chi la esegue, dei gusti, e a volte delle necessità. Ovunque vi sia un canone questo viene rivoluzionato.
Zuppe al mercato di Testaccio: chiari segni del fatto che è nata la Gazzetta Gastronomica.
Il 12 dicembre 2011 alle 18:51 stefano bonilli commenta:
Grazie della bella recensione. Auguri anche a voi, la materia di cui trattiamo voi e noi è talmente ricca e bella che la presenza di più voci nella rete è utile e stimolante. Ciao.
Zeitgeist 2011: cosa dicono di noi le parole più cercate su Google.
Il 16 dicembre 2011 alle 18:29 esp commenta:
Nella Liguria di levante e nel suo entroterra, da dove arriva questa ricetta, abitualmente si usava la panna della propria vacca per fare il burro o per condimento. Lo stracchino era sostituito dalla casalinga prescinseua. Si usava anche “ingentilire” il pesto con l’ aggiunta di panna, ricotta o burro.
Il 16 dicembre 2011 alle 10:47 Pigi commenta:
Anche da bambino per me la food hall di Harrods batteva Eurodisney 5-0.