Lista dei motivi per cui Benedetta Parodi non è Nigella Lawson.
Il 14 novembre 2011 alle 10:53 emidio mansi commenta:
La differenza è che le cose fatte da Nigella sono tali perchè le fa Nigella, la Parodi le fa perchè hanno fatto in modo che le facesse lei. Domani possono sostituirla con un’altra senza che nessuno se ne accorga. Tutto qui.
Il 14 novembre 2011 alle 15:57 Fabio Cagnetti commenta:
Nigella ha avuto un ruolo fondamentale nell’avvicinare le masse britanniche a un rapporto coi fornelli diverso da zero, senza contare il suo valore come icona femminile e femminista. Che sappia cucinare o meno è relativo. La Parodi è un prodotto completamente televisivo, assai più vacuo e più furbetto, la sua è una cucina pop ma al tempo stesso poverissima di contenuti.
Il 14 novembre 2011 alle 16:02 Paolo commenta:
Ho la sensazione che il confronto non sia nè culinario nè tecnico. Il punto vero è che si tratta di televisione, uno specifico segmento dello show business. L’oggetto sottostante è (quasi) irrrilevante.
Il 15 novembre 2011 alle 10:09 TheSopranos commenta (link):
Chi segue la Parodi lo fa perchè non ha voglia di ammettere che cucinare per più di 30 minuti stressa, invece con meno tempo e più soldi (i cibi pronti costano di più) si fa una gran bella figura. Quanti sulle tavole italiane oggi fanno caso a quello che mangiano?
Il 15 novembre 2011 alle 11:44 thebigfood commenta:
Faide, lotte senza quartiere, flame, duelli all’ultimo sangue, randellate, prese di posizione, offese, attacchi, contrattacchi… This is foodblogosfera ragassi, mica roba per educande.
Uomini cui diamo il due di picche perché urtano il nostro gastrofighettismo.
Il 17 novembre 2011 alle 11:35 la Zia commenta:
Sono una cuoca frustrata dal fatto che mio marito mangia sette cose nella vita: pasta col sugo, cotoletta, hamburgher, patate, riso bianco, prosciutto cotto, prosciutto crudo. Finito. Giuro. E’ triste, ma è l’ammore. fanc**o.
Il 17 novembre 2011 alle 11:35 serena commenta:
Non darei chance ad un uomo che mangia per nutrirsi.
Il 17 novembre 2011 alle 13:24 Fabio Cagnetti commenta:
Essendolo io in primis, mi eccitano le tasteclimber, quelle che vivono con la curiosità di assaggiare tutto, sperimentare nuovi sapori che costruiscono e destrutturano, remixano, mosse da indomito spirito d’avventura. E che applicano alla vita lo stesso credo.
Il 17 novembre 2011 alle 10:48 jade commenta:
Quello che… al cinese: oh ma nun è che se stamo a magnà er cane tuo?
Occupy le tipe: come fingersi intenditori di Champagne senza esserlo.
Il 16 novembre 2011 alle 07:50 IRENE STEIN commenta:
Unico problema…sono enologo. I più non sono mai arrivati alla data due… altro che “sdraiarla” al primo appuntamento, il più delle volte, mio malgrado, ubriachi loro e sul taxi verso casa io. Dura la vita..porca miseria!