Se diciamo Amsterdam, cosa pensate? Rispondete sinceramente, su! Indecisi, eh? Allora ve lo diciamo noi: 1. Ehy! Lì è legale fumare marijuana. 2. Donnine in vetrina. 3. Architettura della città. (se vabbè). Ecco, avete presente il quartiere a luci rosse di Amsterdam? Ti ritrovi (così dicono, eh) nel mezzo di questa lunghissima via, vetrine a destra vetrine a sinistra, e l’imbarazzo della scelta per quel che riguarda un certo tipo di “prodotto” in vendita, dove molti amerebbero “farsi” un giro su tutto. Ecco, al Salone del Gusto 2010 abbiamo trovato un distretto a luci rosse: la street food area (che nelle indicazioni è stato tradotto con cucine di strada, secondo voi è corretto?).
Uno spazio all’aperto, un chiosco dopo l’altro: il siculo panino con la meusa (milza), le bombette (fettine di capocollo arrotolate e farcite con formaggio vaccino e pepe) cotte alla brace eservite con pane di Matera nel loro unto triangolino di carta. E ancora, più in là, la focaccia di Recco: due sottilissimi strati di pasta cotta al forno farcita con crescenza (di latte ligure tracciato, eh) e di seguito, il King Kong del cibo da strada: l’oliva all’ascolana fatta come Dio comanda.
E al centro di questo bordello fatto di carni cotte alla brace e di olive fritte deep fried, una volta esauditi tutti i vostri desideri potrete togliervi la sete scegliendo tra la bionda Pedavena e la rossa Dolomiti.