Noi babyboomers facevamo i diggei. Iniziammo per passione, poi per alcuni divenne un mestiere. Nelle radio libere, ma libere veramente [cit] tramettevamo di tutto, obnubilati dal mito di Lupo Solitario: chi perchè amava la musica, chi perchè amava le ragazze. Alcuni rari esemplari, entrambe. Si mandavano dischi assurdi, dai Gong di Pierre Morlene ai Breckers Brothers.
Poi venne la pubblicità e cominciammo a questionare con gli speaker, perchè loro mandavano la musica *commerciale*: Donna Summer e Barry White, nel migliore dei casi, oppure Dan Harrow e Marcella Bella.
Eppure quelle notti a parlare dentro il microfono erano leggenda: le telefonate inverosimili, le galoppate viniliche, il revox in loop per fare l’eco nella voce. Ma l’intimità condivisa che si creava con quei quattro individui che ti seguivano e ti dicevano Sei il mio preferito era inebriante.
Radiomouth è un programma radiofonico in rete: perchè amiamo la radio, perchè amiamo le parole, amiamo il cibo, e amiamo quel senso di intimità condivisa che si crea con i lettori anche qui, sul monitor.
Da domani ogni sabato Radiomouth vi accompagnerà come una trasmissione radiofonica: uno zibaldone di pensieri, parole, opere o missioni, come capivo io da piccolo quando mandava a memoria le preghiere. Su queste frequenze con il vostro food-jockey, per vostra sfortuna, l’indegno scriba che firma questo post.
Radiomouth è anche un omaggio all’ultimo grande gruppo rock: i Radiohead. Il regalo ai lettori-ascoltatori di Dissapore Media Network oggi è Creep – una delle più belle canzoni della storia umana (e disumana) – in una versione che emenda il mondo dalla agghiacciante cover di V.Rossi: Chrissie Hinde e i Pretenders.
Immagine: aphasiafilms