Guardate bene quest’uomo e cercate di fissarne il volto nella memoria. Si chiama Glauco Natali, è detto “Il Duca”. Schedato? Bene. Dovete sapere che il vincitore della undicesima edizione di Mangiathlon, la gara di Rimini che premia chi ingrassa di più dopo una sbafata terrorizzante, rappresenta una grave minaccia per noi gastrofanatici. Adesso vi dico il motivo. Il Duca, una montagna di ciccia pesante 211 chili, ha sconfitto tutti strafogandosi 13 chili tra tagliatelle alla romagnola, salsicce alla brace, uova sode e ciambelle dolci ingurgitate aiutandosi con acqua e vino (una cascata, praticamente).
E’ ingrassato 13 chili in due ore, 13 chili, capite? Da 211 a 224.
Ora, ditemi voi uno così cosa se ne fa dello scampo zen di Mauro Uliassi o della passatina di Fulvio Pierangelini. Per lui, che il palloncino messo nello stomaco di Edoardo Raspelli nemmeno dipinto, il raviolo aperto (uno!?) di Gualtiero Marchesi o il croccante di Bottura non sono finezze da gourmet ma briciole da scacciare dal tavolo.
Vogliamo parlare dell’inquinamento provocato dal suo tubo digerente senza vergogna? Meglio di no, ma la minaccia è reale. Seriamente, qui ci tocca ridiscutere il concetto di gastrofanatismo nel pensiero occidentale.
E se nessuno disinnesca la mina vagante Glauco Natali da Cesena giuro che lo faccio io. Così gli chiedo se al prossimo Mangiathlon mi porta con lui.