Kotaro Noda è stato appena licenziato dall’Enoteca La Torre. Motivi interni. Lui che nel 2011 ha ricevuto la prestigiosa stella Michelin portando alla ribalta il ristorante viterbese, non si è lasciato abbattere, anzi. In 15 giorni ha organizzato, con Francesco Pesce, Fabrizio Darini e Keito Canestrini, una cena da sogno (si può dire erotico?) per raccogliere fondi da devolvere alle associazioni che in Giappone si occupano del disastro causato dal recente terremoto.
Domenica scorsa alla Città del Gusto di Roma, c’erano volti noti e meno noti, ambasciatori, politici italiani, qualche cuoco famoso, ma soprattutto c’erano montagne di sushi e sashimi da sommare ad un menù quasi interamente italiano realizzato da venti cuochi giapponesi provenienti dalle più importanti cucine del nostro Paese. Qualche nome: Yoji Ohgama (Enoteca Pinchiorri), Mori Shinichi (Casa Vissani), Tatsuya Iwasaki e Jumpei Kuroda (Agli Amici), Fumiaki Naruse (Ristorante Da Vittorio), Chie Fujii (Zen Sushi), Yoji Tokuyoshi e Takahiko Kondo (Osteria Francescana), Fumiko Sakai (Torre del Saracino) e avanti così fino ad arrivare a 20.
Vederli lavorare insieme è stato emozionate almeno quanto assaggiare ogni sorta di piccolo involtino di riso o fettina di pesce crudo spennellato con soia o salsina al wasabi e poi: pane con salsa al tartufo di mare, erba cipollina e olio al bergamotto, radicchio alla rosa, baccalà mantecato con riso soffiato al profumo di aneto, battuta piemontese su nuvole di riso nero con senape e poi basta che mi torna la fame.
Quelli elencati nel video che segue sono i diversi tipi di sushi preparati per l’occasione. Se dovessi stilare una classifica personale, al primo posto non saprei se eleggere i Nigiri (pesce crudo o cotto su polpettine di riso) o gli HosoMaki (i più classici con alga all’esterno ma in versione ridotta). Massimo D’Alema, tanto per dire, preferisce il sashimi perché non c’è il riso ma come sempre è il vostro giudizio che conta per noi. Lettori, siete o non siete indefessi mangiatori di sushi e sashimi? E quale preferite in assoluto?
Vi rubo un ultimo istante per ricordavi che è possibile fare una donazione per i terremotati del Giappone attraverso il sito dell’Ambasciata giapponese.