L’immondizia in fiamme illumina le notti di Palermo, e accende le sedute del consiglio comunale in cui si sfiora ripetutamente la rissa. La cronaca racconta di una città sepolta dai rifiuti che gli spazzini della Municipalizzata si rifiutano di raccogliere, causa mancato adeguamento degli stipendi. “Ma come”, tuonano i consiglieri di sinistra “prima spendete una follia in missioni a Dubai e poi non avete soldi?” Già, le missioni. 22, per la precisione. Pagate a Don Vincenzo Galioto, presidente dell’Amia (la municipalizzata di Palermo, appunto) per trovare appalti negli Emirati Arabi. Purtroppo per Galioto, ora Onorevole nel Partito del Pres Del Cons, degli appalti non c’è traccia, mentre delle cene ai ristoranti la traccia è rimasta eccome!
I rimborsi richiesti ci dicono che Galioto più alcuni suoi collaboratori, hanno speso 550 euro a testa negli alberghi più esclusivi di Dubai e 800 euro per un solo pranzo nel più elegante ristorante della zona: aragoste, sushi e gamberoni in compagnia di una misteriosa presenza segnata sulla ricevuta come “incognito”. Uno dei consiglieri in missione è arrivato a spendere in 4 giorni 1.000 euro tra “panini e minibar”, qualcun altro ha fatto pure provviste al supermercato a spese dei contribuenti. Potevano mancare “acquisti in farmacia(!), caffè, aperitivi, taxi, auto a noleggio, libri, riviste e sigarette? Certo che no, come negare qualche genere di conforto ai poveri funzionari lontani da casa.
E così ora tocca ai palermitani pagare il conto di cene e ristoranti da mille e una notte, mentre bruciano cassonetti e immondizie a cielo aperto. E non venitemi a dire che queste cose non c’entrano con la gastronomia.