Di solito capitava con i cataloghi di Victoria’s Secret. Ieri invece ho finito per credere in un Essere Supremo sfogliando Repubblica. Impossibile? Beh, se vi trovate nella condizione “oddio è Natale, non ho scritto dei vegetariani, oddio mi sento male”, e a pag. 42/43 trovate “Verde Natal” (okay, titolo da buttare ma tant’è) vorrei vedere voi. Leggete qua:
“Si dribblano i carrelli del bollito per sposare la causa dei ravioli di magro, il capitone in favore della parmigiana di melanzane, il cotechino per la mozzarella in carrozza, senza abdicare a patate al forno e caponata”.
Semplice, a parole. Ma collegare il piacere alle ristrettezze punitive dei menu vegetariani propriamente detti (né carne né pesce con uova e formaggi a farla da padrone) o peggio, di quelli vegani (oltre a carne e pesce niente latte e latticini, uova e nemmeno miele), e proprio nel periodo in cui macellerie e pescherie vivono le ore di massima gloria, ha lo stesso tasso di facilità del surf nel deserto.
Si parla di bruschettine di verdura, insalata russa, hummus di ceci e curcuma come antipasti. Pensieri invitanti quanto un seminario sullo spread. Ravioli di magro come primo, carciofi in tegame, crocchette di patate, torte alle verdure, insalata finocchi e arance, trevigiana con melograno. Gran finale con mandarini e frutta secca, oltre a panettone e pandoro con crema pasticcera.
Non si sciala neanche con i ristoranti. Da noi non è come a Parigi, Barcellona, Londra o Tokyo dove in nome del multilinguismo alimentare pare che la sfida dei piatti golosi a prescindere dai vincoli dietetici sia stata vinta, tanto che oggi molti frequentatori di veg-restaurant non sono vegetariani.
Possibile che in Italia esista solo il Joia di Pietro Leeman?
Repubblica risponde con questa lista di nomi (e prezzi) tutti consigliati per i cenoni vegetariani. Li conoscete, ne avete altri da suggerire?
Joia, Via Castaldi, 18 – Milano menu da 50 euro.
La Zucca, Santa Croce 1762 – Venezia, menu da 35 euro.
Satprem Cucina Naturale, via Piave, 8 – Torino, menu da 30 euro.
Trattoria Sale e Pepe, via Capoluogo, 19 – Stregna (Udine), menu da 30 euro.
Centro Natura, via degli Albari, 6 – Menu da 25 euro.
Libreria Frac, via dei Vagellai, 18r – Firenze. Menu da 30 euro.
Il Margutta, via Margutta, 118 – Roma, menu da 38 euro.
Un sorriso integrale, vicoletto San Pietro a Maiella, 6 – Napoli, menu da 25 euro.
Il Giardino Segreto, via De Pace, 116 – Gallipoli (Lecce), menu da 15 euro.
Il Mirto e la Rosa, via Principe di Granatelli, 30 – Palermo, menu da 25 euro.
Gli è insomma, che il Natale dev’essere frustrante per i vegetariani malgrado vogliano farmi credere il contrario. Ma forse sono io. Forse voi ne sapete di più.
[Crediti | Link: Repubblica.it, Immagine Flickr/Sara Vegan]