La spesa al supermarket mi uccide a colpi di noia. Sono tra quelli che, dopo la terza corsia, russano alla grande e si schiantano contro il banco frutta: se mi incrociate, occhio! Ma esiste un modo più divertente per fare la spesa scansando la trimurti coda-commesse-bancomat? Si che c’è, basta andare nel retro e ravanare tra sacchi d’immondizia zeppi di delizie aggratis!
Mentre voi chiamate la neuro io, lista alla mano, comincio la mia spesa dal pane: guarda quante belle fette di pane in cassetta! Sono proprio fortunato: questo ipermercato butta via la prima e l’ultima fetta per avere panini tutti uguali, fanno 13.000 fette di pane al giorno. A me ne bastano una decina in tutto.
Adesso tocca al pesce, chiuso in un bustone che peserà tonnellate! Sono gli scarti dell’industria ittica, tanto buon pesce di modesto valore commerciale ma molto nutriente, specie se fatto “a zuppa”, mmhh che buono!
Per contorno ci vorrebbero delle belle verdurine, magari bio…vediamo…terzo bustone e zac…zucchine e pomodori ancora freschi e poi patate in quantità buttate via perché appena macchiate: un vero delitto! Tolta la macchiolina finiranno fritte in padella ma ci vorrebbe dell’olio e poi ketchup e maionese che ai bambini piace tanto: dove trovarli?
Facile. Nel reparto “appena scaduti”, quarto bustone a destra, insieme a biscotti, creme e confezioni di carne. Tutta roba costosissima degna di un gourmet come me! Se credono di fermarmi spruzzando sopra un po’ di vernice, si sbagliano di grosso. Non lascerò marcire cibo ancora buono, perdio!
Reparto frutta, adesso: i sacchetti neri traboccano di banane fuori mercato perché troppo diritte e arance gettate via per controllare i prezzi: troppa produzione incide sul valore. Dal magazzino all’immondizia, e da lì nel mio sacchetto della spesa!
Io per oggi ho finito la spesa, se volete cominciate voi, tanto ce n’è per tutti. Non ci credete?
Con il cibo prodotto ogni anno nel mondo, si potrebbero sfamare 12 miliardi di persone, il doppio della popolazione mondiale, mentre un miliardo di persone muore silenziosamente di fame. È questo il vero delirio: l’uomo inquina, avvelena, sfrutta e distrugge risorse che finiranno sprecate in un sacco d’immondizia. Le tremende immagini che abbiamo scelto, sono tratte dal libro di Tristram Stuart “Waste: Uncovering the Global Food Scandal“. Tristram è un simpatico ragazzo che, negli anni difficili dell’università, si è cibato a costo zero grazie agli scarti di supermercati e negozi. Orgogliosamente si dichiara Freegan, uno che vive dei rifiuti della società dei consumi. È sua l’ultima foto e, se proprio non vi va di seguirlo in questa “missione”, pensate a lui la prossima volta che spingerete il carrello: e rimanete svegli, mi raccomando!