Oggi sono preda dell’incontrollabile istinto di mostrare al pianeta un mio errore. Poco vanitoso, eh? Ma evidentemente qualcosa non va nel modo in cui uso il lavoro di alcuni fotografi in questo blog. Vorrei parlarne anche se il rischio sbadiglio è altissimo, tipo che può capitarmi di scrivere robe come “diritto d’autore”, nientemeno. Comunque. Lo scorso 11 marzo ho usato due scatti di una fotoblogger, Keiko Oikawa, per illustrare un post su Roma. C’erano anche immagini di fotografi diversi, compreso Maurizio Cortese di Dissapore. Come sempre, ho segnalato le fonti cui ho attinto, incluso il blog di Keiko, tralasciando però il link al suo Nordljus. Più che altro per fretta, ma come dicevo è comunque un errore.
Il caso vuole che abbia un paio di conoscenti in comune con lei, la fotoblogger Sigrid Verbert e Fabio Fassone, uno che fa molte cose, un tot delle quali collegate al mondo del sale. Uno dei due, pensando forse, chissà, che volessi appropriarmi indebitamente del suo lavoro, deve avere avvisato Keiko. Che si è precipitata qui chiedendoci di rispettare il copyright e di togliere le due fotografie. Insensibile alle nostre spiegazioni (“abbiamo regolarmente citato il tuo blog“) ci ha anche impartito una bella lezione di netiquette. Che abbiamo mandato a memoria.
Ecco, volevo chiedervi se pensate che questo sia un caso di violazione del copyright, o un eccesso di difesa. E anche, qual è il modo giusto di utilizzare le immagini che provengono da altre fonti. Tenendo conto che a volte, specie se si scrivono molti post, capita che manchi il tempo per chiedere l’autorizzazione e aspettare la risposta.
[Fonti: Dissapore, Nordljus. Immagine: Nordljus]