Cosa sceglie tra il pudore e lo slancio l’assessore all’istruzione dei Firenze, Rosa Maria Di Giorgi? La seconda che hai detto, e incantata dalla prospettiva di poter essere la paladina del Buono Pulito e Giusto per un giorno dice: “Noi siamo contro le merendine” e nega il patrocinio del Comune al Mulino Bianco. Non si fa intenerire nemmeno dal mugnaio sexy Antonio Banderas, le cui quotazioni, con tutta evidenza, sono in preoccupante ribasso. L’avreste avuto voi il coraggio di dire no al Mulino Bianco? Mentre organizzate una risposta plausibile vi racconto la storia.
A Palazzo Vecchio è scoppiata la “guerra delle merendine” tra il sindaco Renzi e l’assessore all’istruzione del Comune, Rosa Maria Di Giorgi per il tour “Colazione all’italiana: un gesto d’amore” ideato da Mulino Bianco — a Firenze dal 17 al 22 maggio– che vuole riscoprire le origini della colazione made in Italy.
“Noi siamo contro le merendine – spiega l’assessore – facciamo dei programmi alimentari ben precisi e aderire con un patrocinio a questa iniziativa sarebbe una contraddizione”.
Pronta la replica dalla Barilla, casa madre del marchio Mulino Bianco che non ci sta ad incassare il niet: “venga l’assessore Di Giorgi alla tappa del nostro tour, si renderà conto che anche noi siamo per la sana e corretta alimentazione. Da anni promuoviamo ricerche nel settore tramite il nostro Barilla food and nutrition center”.
Iniziato nel 2009 il tour ha toccato sino ad oggi 123 tra le più belle piazze delle provincie italiane accogliendo poco meno di 1 milione di visitatori che hanno riscoperto l’importanza dell’equilibrio alimentare, con particolare attenzione alla Colazione all’Italiana e alla Buona Merenda. L’iniziativa prevede anche una campagna di sensibilizzazione educativo-informativa, realizzata con la collaborazione di un gruppo multidisciplinare di esperti e studiosi –ci sono l’antropologo, la nutrizionista, lo psichiatra e la psicologa– che insieme a Mulino Bianco hanno messo a punto il modello della colazione all’italiana. Ma il fior fiore di esperti non è bastato a rassicurare l’assessore Di Giorgi.
A farle cedere il passo ci ha pensato però il suo sindaco, Matteo Renzi, che cercando di salvare capra e cavoli, ha sì concesso il patrocinio all’iniziativa dell’azienda emiliana, ma senza sgravi fiscali.
Facendosi pagare l’occupazione del suolo pubblico lava la coscienza in Arno il pragmatico primo cittadino? (Ho detto pragmatico non pidiellino). Contraddittorio? Si, no, forse….?
[Crediti | Link e Immagine: Repubblica Parma]