La giunta comunale di Milano sta diventando un laboratorio di editti neoproibizionisti. Le multe per gli alcolici sotto i sedici anni erano solo un assaggio. L’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna ha avuto una nuova idea: limitare gli aperitivi. Cominciare a bere alle sette del pomeriggio è troppo presto, che diamine, bisogna proteggere i giovani, le menti deboli, gli obnubilati. Ed ecco servita l’ennesima geniale trovata: sconti per chi beve analcolici.
Lo sgambetto al rito dell’happy hour, come fa notare il Corriere della Sera, irrita i pur moderati esercenti. Palma del miglior commento va a Giorgio Santambrogio (fashion café): “a Milano ci si impasticca alla grande, si tira coca alla grandissima e niente, sempre e soltanto alcol al bando”. Benaltrista quanto vuoi, ma sacrosanto. E pensare che il rito milanese (e mica solo milanese) dell’aperitivo, con gli assaggini a corredo, è un must celebrato pure dal New York Times: “for the price of a single drink, you get unlimited access to a regularly replenished buffet of fresh food […] that’s just how it goes when you have aperitivi (in italiano nel testo) in Milan”. Come dire: bevo un bicchiere di vino e assaggio un mare di cose buone. Adesso dobbiamo spiegare a Frugal Traveler che no, ripensandoci, è meglio un analcolico. Bravi, continuate così, puro stile Tafazzi.
[Immagine: Frugal Traveler – NYT]