Il caffè rende incazzosi. Dovrei dire nervosi ma tra Lavazza e Nestlè è scoppiata la lite. Gaetano Mele, amministratore delegato della Lavazza, ha minacciato perfino le vie legali accusando il gigante svizzero di avere copiato il loro spot istituzionale. Il fatto è che la Nestlè ha spedito George Clooney in paradiso al cospetto di John Malkovich/San Pietro. Regala la macchinetta da caffè Nespresso al corruttibile santo Pietro e torna tra i vivi, o meglio, tra le tipe in carne e ossa che gli rubano il caffè sotto il naso. Apriti cielo, è il caso di dire, sono bastati pochi secondi per mandare in bestia la Lavazza che trovandosi bene in paradiso, ci sta da 15 anni, non intende cederlo a chicchessia.
“È una cosa strana e singolare” – dichiara Mele – ” l’ambientazione è identica così come l’idea del caffè da Paradiso. Preferisco credere che si tratti di una sfortunata svista e confidiamo nel fatto che, non appena si siano resi conto di essere incorsi in un infortunio, cessino la campagna o ricorreremo al Gran Giurì della Pubblicità”.
Infortunio, svista? A noi non sembra una “svista”, anzi per dirla tutta, la Nestlè sfotte pesante la concorrenza e sferra un colpo basso che toglie il fiato.Il senso dello spot suona tanto come un “al diavolo il caffè, meglio vivi sulla terra che defunti in Paradiso”. Ma poi volete mettere la differenza che c’è tra il Bonolis dè noantri e il mitico George? Neanche tento il parallelo tra i due San Pietro Malkovich-Garrone, ma la voce da sorcio di Luca-Laurenti nun se pò sentì, dai. Non so voi ma io sono con George e fossi la Nestlè lascerei volentieri il Paradiso alla Lavazza e ai loro abitanti. Ai morti insomma, what else?
Lo spot della Lavazza