Dolce & Gabbana: guardiamoci negli occhi. Io lo so che in Italia si può fare tutto, anche articoli contro Berlusconi o Bersani, e che invece, l’inserzionista non si tocca: contro di voi non si può scrivere nulla. Nemmeno una recensione negativa del vostro ristorante, della vostra cotoletta, in particolare.
Altrimenti esercitate la pressione da consumati lobbisti, tipo andando in tivù a dire che per punizione, toglierete la pubblicità a quel quotidiano. Ormai nessuno protesta più, la compiacenza nei vostri confronti, praticamente un marchettone seriale, è così radicata che se qualcuno osa opporsi (uh, il TG2) vi vendicate in ogni modo.
Dolce & Gabbana, io tutte queste cose le so. Ma visto che l’affitto di 3 stanze a Palazzo Marino viene via gratis, che della tassa per l’occupazione del suolo pubblico pagherete solo il 20%, che il sindaco Letizia Moratti vi ha abbonato persino il costo della luce, la prossima volta alla festa organizzata in Comune sabato e domenica scorsi per i 20 anni di attività, che in mezzo al consenso bulgaro di tutti quotidiani ha trasformato un luogo istituzionale come il Comune nel “Ristorante Palazzo Marino”, invitate anche me. E sia chiaro: io non pago. Non fino a quando quella storia di evasione fiscale si è conclusa.
Il volantino distribuito da Qui Milano Libera durante la festa per i 20 anni di carriera di Dolce & Gabbana a Palazzo Marino, Milano.
[Fonti: Roma nel piatto, Dagospia, Corriere Milano, Google News, immagini: Repubblica]