L’italiano ha un bug. Per carità, è una lingua bellissima, ma manca una parola che significhi contemporaneamente: “bestione eruttante pregiudizi con abbondanti dosi di mediocrità e inconsapevole cretino che fa pubblicità alla pubblicità”. Idea! E se da oggi usassimo GIOVANARDI? Antefatto: il sottosegretario alla Famiglia Carlo Giovanardi — che già nei giorni scorsi si era scagliato contro uno spot Ikea — rumina bestialità all’indirizzo di Eataly, colosso dei cibi gourmand, il quale, come promesso, sabato 30 aprile pubblica questo annuncio a pagina 4 de La Stampa:
«Anche noi di Eataly siamo aperti a tutte le famiglie», recita la pubblicità che mostra una coppia di donne che si tengono per mano. E l’annuncio prosegue: «Siamo italiani (oltre che Eataliani) e non ci offendiamo. Anzi diciamo evviva all’amore vero tra due persone e alla possibilità per chiunque di crearsi una famiglia».
Provocando la solita, tempestiva, lisergica uscita di Giovanardi:
«l’iniziativa Eataly di Oscar Farinetti dimostra quello che da tempo denunciamo con forza, e cioè che la vera dimenticata e discriminata in Italia è la famiglia della Costituzione, quella fondata sull’unione di un uomo e di una donna che rivendica diritti ma accetta anche doveri davanti alla collettività, prima di tutto quello di educare, istruire e mantenere i figli».
Nel caso vi sfugga il nesso tra l’annuncio di Eataly e l’invettiva di Giovanardi, sfrugugliare i verbali delle riunioni degli alcolisti anonimi potrebbe servire.
Flashmob contro l’intolleranza: baci gay, lesbo, ma anche eterosessuali davanti all’Ikea, a Roma, per contestare la campagna di Giovanardi che critica la pubblicità della famiglia Gay.
Che poi Ikea con la famiglia e i pregiudizi ci marci, sembra dirlo anche la nuova pubblicità. Sperando che ‘stavolta Al Capone non s’incazzi.
[Crediti |Link: Dissapore, Corriere Roma, Jonkind. Immagini: Repubblica.it, Corriere Roma]