Intervistato alla fine di Identità Golose 2011, l’ideatore del celebre congresso di cucina, il giornalista Paolo Marchi, aveva risposto all’appunto mosso dalla nostra editor Lorenza Fumelli sulla modesta presenza di chef donne, promettendo per l’edizione del 2012 un’intera giornata declinata al femminile.
Così è stato. A raccontare scelte professionali e sentimentali sul palco di Identità Donne si sono avvicendate:
Aurora Mazzucchelli (Marconi – Sasso Marconi), Viviana Varese (Alice – Milano), Antonia Klugman (Foledor Conte Lovaria – Pavia di Udine), Iside De Cesare (La Parolina – Acquapendente), Cristina Bowerman (Glass Hostaria), Marianna Vitale (Sud – Quarto), Chiara Patracchini (La Credenza – San Maurizio Canavese).
Tutto questo, mentre, tra le ovattate sale di Identità Golose, svolazzava una lunga teoria di cliché da tivù del pomeriggio sul numero di donne che lavorano nei grandi ristoranti, irrilevante rispetto ai colleghi uomini. Sintetizzabili in tre macrocategorie.
1. La donna è fisicamente più debole. Orari massacranti, padelle pesanti stracolme di sughi, acque bollenti da spostare. E animali da spellare, disossare, se non proprio ammazzare.
2. La donna non è un leader. E crea disagio a una brigata di tutti uomini. Inoltre non va d’accordo con le altre donne perché è competitiva, egocentrica, gelosa.
3. La donna è tendenzialmente isterica. Anche mediamente permalosa e ha il ciclo mestruale. Resta incita, si ammala e si lamenta spesso.
Mandando messaggi neanche troppo trasversali le ragazze hanno provato a demolire i pregiudizi. Ci sono riuscite? Dai passaggi dei loro interventi raccolti nel video, diretti e molto meno eterei di certe esternazioni sul nulla intercettate nelle esibizioni dei colleghi maschi, direi proprio di sì.
— Marianna Vitale. Cose che si sanno: i cuochi hanno il pene e le cuoche la vagina. Cose che non si sanno ma sulle quali possiamo discutere: Uomo e donne non esistono se non per ciò che sono.
— Cristina Bowerman. Non credo che ci siano differenze tra uomo e donna in cucina, noi siamo cuochi, punto. Scommetto che se a ognuno di voi dovessi servire un piatto senza dirvi chi l’ha fatto difficilmente riuscireste a capire se è uomo o donna.
— Chiara Patracchini. Siamo cuochi, maschi e femmine, non c’entrano i sessi. C’entra la passione che ci accomuna.
— Iside De Cesare. Le donne iniziano ad acquisire la competenza e la tecnica per stare nelle grandi cucine che in passato mancavano soprattutto per gli impegni familiari.
Allora, cosa dite, il 2012 sarà l’anno delle donne nelle cucine dei grandi ristoranti?
[Crediti | Link: Dissapore, Video: Corriere.it, Immagine: PhoodGroup]