Vi dico subito che il ristorante è questo, la Trattoria dei Templi ad Agrigento. Comunque, per un giorno (anzi due) mi son detto, va, non scrivere di bambini al ristorante. I bambini al ristorante sono roba seria, c’è un sacco di gente pronta a mettere i famosi puntini sulle i. Quelli che non ti togli dallo stomaco nemmeno con la pinzetta levapunti. Poi ieri sera sono andato in pizzeria e non ce l’ho fatta più. Così mi sono riletto questo, fatelo anche voi. Tralasciate le figure della suocera e della mamma, anche il papà: sai che novità la maleducazione di un parlamentare! Soffermatevi invece sui bambini, sul comportamento dei bambini al ristorante.
“I bambini griffati e coi capelli intrisi di gel cominciano a litigare per l’assegnazione dei posti. Reclamano patatine e ketchup, poi si alzano. Il più piccolo esce dal ristorante, la cameriera lo acciuffa e lo riporta dalla madre, che nemmeno ringrazia. Il più grande riprende lo slalom fra i tavoli e cerca di afferrare le borsette delle signore, nel totale disinteresse dei suoi familiari. Solo quando il più piccolo si avvicina al carrello dei formaggi e tenta di asportare due formelle, il maître e la cameriera si permettono di interrompere la conversazione dei genitori, facendo presente che un carrello pieno di coltelli appuntiti potrebbe essere pericoloso per il tesoruccio caro. «Ma insomma, sono solo dei bambini», lo zittisce villanamente la madre”.
Non mi sono mai sognato di pretendere il coprifuoco per le coppie con figli minorenni. Anche se in imbarazzo ho sempre cercato di contrastare la pedofobia. Ma c’è poco da fare, i bambini non sono costruiti per stare a tavola delle ore, e non vanno imposti agli altri.
Sculacciate, punizioni, time out, angolo dei cattivi, play therapy, tutti questi provvedimenti hanno una cosa in comune: funzionano. Ma è chiaro che il problema non sta nei bambini, sono i genitori che, quasi sempre, si comportano come se fossero a casa loro.
I bambini al ristorante sono un problema vecchio che non invecchia veramente mai specie d’estate quando fa caldo. Li senti e li sentirai sempre. Per colpa di certi genitori.
[Fonti: La Stampa, immagine: Grinning Planet, grazie al lettore Maurizio Fava per la segnalazione]