Oggi, ad Agadir, in Marocco, si apre la 62esima riunione della Commissione Baleniera internazionale (IWC), che potrebbe decidere di riaprire la caccia alle balene, un’attività vietata da 24 anni, ma praticata più o meno di nascosto in paesi tipo Giappone, Norvegia e Irlanda Islanda.
Per attirare l’attenzione su questo rischio, pochi minuti fa alcuni attivisti di Greenpeace hanno portato una balena di 15 metri (in gomma) sulla scalinata di Piazza di Spagna a Roma.
In aprile, comparando i dati genetici estratti da carne di balena acquistata legalmente in Giappone con quella proveniente dalle cucine di due ristoranti-sushi, uno a Los Angeles e l’altro a Seul, un gruppo scienziati aveva denunciato un traffico illecito di carne di balena verso gli Stati Uniti e la Corea del Sud, paesi dove la vendita è proibita. Immediatamente erano state avviate indagini sul proprietario e il cuoco del ristorante americano, che rischiano ora di dovere fronteggiare pesanti accuse penali.
Per quanto riguarda il sushi-bar di Seul, il team di esperti ha acquistato in due diverse occasioni (giugno e settembre 2009) 13 porzioni di carne di balena. Anche in questo caso, il DNA celato nella carne appartenuta alla Balenottera comune, che può arrivare a misurare 24 metri e a pesare tra le 50 e 80 tonnellate, è risultato compatibile con quello di un animale messo in vendita sui mercati giapponesi nel 2007.
[Fonti: Repubblica, Corriere, immagini: Repubblica, Telegraph]