Succede questa notte. Il ristorante più famoso del mondo, El Bulli di Ferran Adrià, servirà la sua ultima cena.
Niente panico: nel 2014 arriverà la Fondazione El Bulli, in Spagna e forse anche in Svezia, Perù e Cina. Sottoscrivo i cinici inglesi e 2 cose le voglio dire subito. La prima: mi rammarico di non esserci stato. La seconda: che sollievo! Se la chiusura significa la fine dei pezzi esageratamente adoranti che il locale ha ispirato, molto meno originali dello chef catalano e classificati dagli americani come un genere a parte, il genere “Si nota o no che ho mangiato a El Bulli?”, allora sarà una liberazione.
Però, siccome questo post doveva essere un tributo, raduno qui di seguito la raffica di storie generate dal ristorante spagnolo nelle ultime settimane, con la doverosa eccezione di un articolo apparso a maggio sulla rivista New York Magazine, illustrato dalla prodigiosa infografica che vedete sopra.
31/7 – AGGIORNAMENTO delle 10:34. El Bulli, gli ultimi momenti del ristorante di Ferran Adrià ripresi da Rene Redzepi del Noma.
Le foto pubblicata da Massimo Bottura sul suo account Twitter con il commento: “It’s over guys”, e “Last gazpacho at El Bulli”.
. El Bulli diventerà un film di Hollywood, non lo sapevate? [Telegraph]
. Nel coccodrillo scritto per Repubblica, la giornalista Licia Granello spiega cosa succede dopo l’ultima cena. “Adrià ha deciso di uccidere la sua creatura per far sorgere dalle sue ceneri un gymnasium gastronomicum, che ospiterà una “Think Tank” sulla creatività a 360′. [L’Espresso Food&Wine]
. L’agenzia spagnola ABC parla per la prima volta di possibili filiali della Fondazione El Bulli in Svezia, Perù e Cina.
. Lo chef ed esperto di sushi Tsuyoshi Murakami canta My Way di Frank Sinatra per lo staff del ristorante El Bulli. [YouTube]
. L’articolo della Stampa che accenna a illazioni e retroscena sulla chiusura. “Un buco da 500 mila euro l’anno, frutto di una brigata di 80 persone quotidianamente al lavoro per servire 50 coperti e ospitate in una mensa aziendale che ha più clienti del ristorante che la mantiene”. [La Stampa]
. Il trailer di El Bulli: Cooking in progress, il documentario sul ristorante di imminente uscita. [YouTube/The Feast]
. Ecco l’intervista alla rivista GQ dove Ferran Adrià confessa le sue preferenze musicali: salsa, flamenco, Rolling Stones, Alejandro Sanz. E no, non ascolta musica nelle cucine del Bulli, non è possibile farlo.
. Xavier Medina-Campeny, lo scultore che ha realizzato la testa di toro visibile nella cucina del ristorante, spiega così la formidabile capacità di recepire i sapori dello chef catalano: “ha più papille gustative degli altri”. [L’Espresso Food & Wine]
. La ciclopica recensione dell’ultima cena di un blogger americano con le imperdibili annotazioni per ognuno dei 44 piatti del menu degustazione. [Ulterior Epicure]
[Crediti | Guardian, Papero Giallo, Telegraph, Slate, NYMag. Infografica: New York Mag. Via Eater]