Pochi giorni fa, ricorderete, avevamo fatto la cronaca. Siamo a Roma. Un ragazzo intorno ai 30 anni racconta a un ristoratore di come per soli 300 euro l’anno la sua agenzia può proteggere il locale dai commenti e dagli articoli di siti come Dissapore (proprio così), Tripadvisor e bla bla. In che modo? Creando account di falsi commentatori, nickname insospettabili che intervengono massicciamente per contestare, difendere e recuperare l’immagine del locale. Ora il settimanale Salvagente ha scoperto che basta comprare uno scatolone di ciabatte per ricevere due – false – recensioni a 5 stelle sul sito americano, dove gli utenti, oltre 1,2 milioni quelli italiani, valutano ristoranti e alberghi attraverso un sistema di voto che va da 1 a 5.
“Da nostre ricerche effettuate, la vostra struttura non è posizionata ai vertici della graduatoria di Tripadvisor”, diceva l’offerta commerciale recapitata un paio di mesi fa da una fantomatica Delta System, “agenzia promozionale on web” a 1.100 albergatori di Rimini.
Ristoranti o alberghi il giochetto non cambia.
Cosa fare, dunque, per aumentare la popolarità? Ecco la soluzione suggerita da tal “Ludovico” della Delta System:
“Basta mettersi in contatto con la società www.lineacortesia.com attraverso la quale acquistare uno scatolone di ciabatte ‘griffate’ con il logo dell’albergo. In cambio, gratuitamente, l’agenzia offre questo servizio: due recensioni in diverse lingue su Tripadvisor, e non solo, per scalare la classifica”.
Mentre Patrizia Rinaldis, presidente dell’Associazione alberghiera di Rimini, ha avvertito la polizia postale imbufalita con le recensioni anonime di TripAdvisor (che interpellata in merito alla vicenda dello scambio “ciabatte-recensioni” non risponde perché sta ancora investigando sulla vicenda), Il Salvagente è riuscito a intervistare il fantomatico Ludovico.
Niente Delta System, l’agenzia promozionale on web non esiste. La realtà è molto più semplice.
L’autore dell’offerta “pantofolaia” – al secolo Faraone, altri non è che il responsabile di Lineacortesia.com. Questa la sua difesa: “Il problema principale non è il mio sito, io non ho fatto altro che mettere a nudo il sistema. Chiunque su Google scrive ‘How to write fake reviews on Tripadvisor’ (Come scrivere false recensioni su Tripadvisor) trova migliaia di suggerimenti. Sino a quando questi portali consentono a chiunque di scrivere commenti, il sistema funzionerà così”.
Tutto risolto, allora? Per niente. Siamo sempre più dentro la nostra personale Blade Runner, ufficialmente popolata da oscuri replicanti che hanno il compito di ingannare, alterare, mistificare.
E i capri espiatori sono ristoratori e albergatori intrappolati tra piccoli truffatori e siti che fanno poco o niente per risolvere il problema delle false recensioni, specie dopo la recente quotazione in borsa o i rumor sull’acquisto da parte di Google.
Oltre ai lettori, in cerca di uno strumento attendibile per orientare le scelte e trattati come creduloni o numeri da rivendere al migliore offerente.
[Crediti | Link: Dissapore, Kataweb, Tnooz]