Già sembrava un pesce d’aprile fuori tempo massimo, la notizia che la mortadella era bandita dalle tavole delle mense scolastiche proprio in Emilia Romagna, ma sentire che il cous-cous servito sempre tra i pranzi scolastici possa portare alla “islamizzazione gastronomica” è davvero troppo. Eppure le direttive sulle mense scolastiche, che sconsigliano l’uso della mortadella e aprono al cous-cous, hanno provocato la reazione infuriata dei consiglieri del Carroccio emiliano, che paventa la “restaurazione del Califfato islamico in Emilia-Romagna”.
Certo che ce n’è davvero di che restare a bocca aperta, e non per metterci dentro qualcosa di commestibile.
A giudizio di Stefano Cavalli, Mauro Manfredini, Roberto Corradi e Manes Bernardini, i quattro consiglieri regionali della Lega Nord, l’introduzione della tipica pietanza nordafricana a base di grano duro, sarebbe il primo passo per la “restaurazione del nuovo califfato islamico in Emilia Romagna”.
Dichiarazioni che sono fuori da ogni logica e rappresentano al pari degli scandali il momento no della Lega Nord. Alzare una levata di scudi paventando che un piatto come il cous-cous, ormai preparato in tutte le piadinerie e persino nelle più nostrane osterie custodi della tradizione culinaria padano-emiliana, possa portare all’islamizzazione della sponda destra del Po, minacciando le valli del Mincio e dell’Oglio è gratuitamente delirante.
Ma se esagero con sushi mi vengono gli occhi a mandorla? Ma siamo ancora al cibo non della tradizione tricolore che, se introdotto, rischia di “mettere in pericolo” le nostre origini o la nostra cultura?
[Crediti | Link: dissapore, Repubblica Bologna. Immagine: Gourmet]