Questo post nasce dall’idea di radunare due cose del 2010 che ci azzecano poco: la mia musica preferita e i post più commentati dai lettori di Dissapore. Non me l’ha ordinato la befana in cambio del permesso di bere, drogarsi, fare tardi senza che nessuno la metta in punizione, sono proprio io. Presumo che continuando a leggere non sentirete il desiderio di fare con me dei bambini subito, ma almeno provateci. A leggere, dico.
(20) Nicola di Mauro Z-Z. 108 commenti.
Per l’ortodossia dei critici delle mangiatoie di lusso, la comparsa di Mauro Z-Z su Dissapore è una riedizione dell’ora del dilettante. C’è poca Passione Gourmet nelle sue recensioni, molti parcheggi complicati e qualche svolazzo letterario, poche cotture millimetriche o persistenze infinite. Questa rece del ristorante Nicola Cavallaro di Milano finisce coll’essere una delle più lette e commentate del 2010.
Da rileggere ascoltando -> The marmaid parade dei Phosphorescent. Perché si possono comporre nuovi classici pop partendo da elementi irrituali e poco allineati.
(19) Golden Rice | E se vi dicessi che un Ogm può salvare un milione di vite? di Kapakkio. 117 commenti.
Chi scrive il post — l’editor Kapakkio — è (poco segretamente) convinto che parlando di Ogm, non siano permesse posizioni intransigenti, nemmeno a Slow Food. Così ci invita a conoscere il Golden Rice, un riso Ogm. E’ zuffa tra favorevoli e contrari, di questo passo gli Ogm entreranno nelle rubriche di gossip dei settimanali femminili.
Da rileggere ascoltando -> On the sunny side of the street/Fool in the rain di Nikki Yanofski. Perché il quoziente leggerezza nel disco (pop)jazz del 2010 è un toccasana per talebani di ogni ordine e grado.
(18) Al Teatro del sale di Firenze va in scena la cena delle beffe di Antonio Tomacelli. 119 commenti.
Il mondo è ai tuoi piedi quando sei famoso, e con il suo piccolo impero di ristoranti e botteghe Fabio Picchi lo è, almeno a Firenze. Ma esiste il fattore invidia. Così, i presunti maltrattamenti a un disabile accaduti al Teatro del Sale, il circolo culturale di Fabio Picchi, diventano il pretesto per discutere di diritti dei clienti al ristorante.
Da rileggere ascoltando -> Mesie Julian di Josh Rouse. Perché l’intellettuale Mesie Julian, protagonista della canzone, è simpatico e umano. Il fondatore dell’unico circolo culturale al quale mi iscriverei.
(17) 312 euro per una cena di pesce da 11 persone sono un furto? di Manuele Berti. 122 commenti.
Undici persone spendono 312 euro al ristorante Ritrò di Gallipoli per un cena di pesce. Segue esposto alla ministra del Turismo Michela Brambilla. Domanda: ma 312 euro per una cena di pesce da 11 persone, sono proprio un furto?
Da rileggere ascoltando -> Serenading o Format di El De Barge. Per l’effetto consolatorio dei violini che punteggiano il falsetto soul di El De Barge. Ciò detto, non c’è niente di peggio dei violini nella musica pop.
(16) Paolo Parisi | Per Michael Pollan 6 uova a 6 euro non sono uno scandalo di Massimo Bernardi. 126 commenti.
Il presupposto del post è che spendere 6 euro per 6 uova, buone e genuine quanto volete, è una roba da smarrimento del sé. E questo anche se le uova sono quelle coi superpoteri di Paolo Parisi. Ma tra i gastrofanatici, Paolo Parisi conta quanto Aretha Franklyn per gli adoratori del soul.
Da rileggere ascoltando -> Aretha di Rumer. Perché mettere in discussione una griffe è sempre rischioso, Paolo Parisi o Lady Soul — Aretha, appunto — non fa differenza. In ogni modo, come tranquillante la voce di Rumer funziona meglio del Tavor.
(15) I bambini al ristorante sono un problema vecchio che non invecchia veramente mai di Massimo Bernardi. 130 commenti.
Nell’Italia vacanziera fa notizia la maleducazione dei bambini al ristorante, problema vecchio che non invecchia mai. Senza pretendere coprifuochi per le coppie con figli minorenni, il post fa notare che i bambini non sono costruiti per stare a tavola delle ore. Segue inevitabile discussione.
Da rileggere ascoltando -> Tightrope di Janelle Monae. Non per un motivo particolare, diciamo che l’energia di Janelle Monae, la soul-sister del 2010, tira in ballo la smorfiosità di una bimba dispettosa.
(14) Beppe Bigazzi | Gatti da pelare di Antonio Tomacelli. 135 commenti.
Beppe Bigazzi, che già di suo brilla per simpatia quanto una cartella esattoriale, spiega a un’atterrita Elisa Isoradi e al pubblico della Prova del cuoco come si cucina un gatto in umido. Al via dell’editor Antonio Tomacelli gli animalisti scatenano l’inferno.
Da rileggere ascoltando Beg Steal Or Borrow di Ray LaMontagne. Perché LaMontagne incarna il mito del perfetto loner, il solitario che ce l’ha sempre con qualcuno o qualcosa. Un po’ ciò che Bigazzi è diventato oggi.
(13) Taste of Milano | Al sapore di Kabul durante la guerra di Enrico Sola. 151 commenti.
L’idea di Taste of Milano è interessante: gli chef dei migliori ristoranti della città cucinano in un’area recintata con ingresso a pagamento. Ma l’evento è una fregatura, e per l’editor ospite Enrico Sola “trasuda socialismo reale, quello delle tessere del pane e delle code interminabili per un barattolone di cetrioli all’agro”. Nei commenti, il disappunto di chi è andato.
Da rileggere ascoltando Double Knots o Blue – The living sisters. Perché a occhio, agli ingenui come noi che sono andati al Taste di Milano dovrebbe piacere il disco più candido e ingenuo dell’anno.
(11) Pane e bugie | Poco il pane. di Antonio Tomacelli. 152 commenti.
Portato davanti al tribunale morale, l’editor Antonio Tomacelli riconosce di aver attaccato con foga esagerata Pane e Bugie, il libro di Dario Bressanini, chimico col pallino della cucina. Ma allineato e coperto rilancia contro lo snobbismo anti-bio (inteso come biologico) dello scienziato.
Da rileggere ascoltando Lonely at the top – Jamey Johnson. La solitudine è l’effetto collaterale della famosità. O se preferite: a nessuno è concesso di avere il 100% dell’adorazione.
(11) Segnatevi la data | Sabato 20 marzo è il D-Day di Roma di Massimo Bernardi. 152 commenti.
Dissapore convoca le sue truppe a Roma per un altro Dissapore Day. L’accesso all’adunata deve essere chiuso per eccesso di iscrizioni. E sì che eravamo all’Open Colonna, non esattamente un bugigattolo.
Da rileggere ascoltando Never give you up e Tighten up – The black keys. Perché queste canzoni dei Black Keys sono esplicite richieste d’amore, di quelle che facciamo spesso e che rendono le cose un po’ più tollerabili.
(10) Ilaria Bellantoni, che ha scritto Lo chef è un Dio, ha qualcosa da dire ai lettori di Dissapore di Ilaria Bellantoni. 153 commenti.
Dopo uno stage nella cucina del famosissimo Vito Frolla (pseudonimo di Carlo Cracco), la giornalista Ilaria Bellantoni scrive Lo chef è un Dio, libercolo di successo in cui graffia con unghiate profonde il bel mondo dei cuochi milanesi. La reazione dei lettori di Dissapore è veemente, ma la ragazza non ha paura e li affronta.
Da rileggere ascoltando When a woman loves – R.Kelly. Perché quando una donna ama… ma anche quando disprezza…
(9) La verità di Striscia la Notizia o la verità di Massimo Bottura di Antonio Tomacellli. 155 commenti.
L’esito dell’incontro tra accusatori e accusato (Striscia la Notizia aveva trattato lo chef molecolare Massimo Bottura alla stregua di un avvelenatore), vale a dire: “tarallucci e vino”, non piace all’editor Antonio Tomacelli. A occhio, nemmeno ai commentatori di Dissapore.
Da rileggere ascoltando If time was for wasting – Dylan LeBlanc. Perché non si può essere sempre eroi, nemmeno se ti chiami Massimo Bottura. Parola di Dylan LeBlanc, nuovo antierore della scena musicale yankee.
(8) Saziati lupo, tua madre è puttana, tuo padre è cornuto, o della biodinamica di Kapakkio. 161 commenti.
Biodinamica è una delle parole del 2010, basta nominarla per accendere discussioni. Capita anche all’editor Kapakkio, che viata la mancanza di fondamenti scientifici, associa le pratiche dell’agricoltura biodinamica ai riti magigi lucani. Provocando il delirio di chi simpatizza.
Da rileggere ascoltando Little white church – Little big town. Per il quoziente di ruralità respirabile sia nel post che nella canzone del gruppo neo-country-rock Little big town.
(7) Pane e bugie di Dario Bressanini, lo scienziato geneticamente modificabile di Antonio Tomacelli. 167 commenti.
La prima parte delle storie tese tra l’editor Antonio Tomacelli e lo scienziato col tic della cucina per cui tutti escono pazzi. Per molti lettori quello di Dissapore è un attacco scriteriato.
Da rileggere ascoltando Something stupid – The secret sisters. A chi non capita di essere stupido, a volte.
(5) Sapore di sale, sapore di male di Kapakkio. 173 commenti.
Capitolo nuovi mostri. Dissapore iscrive al ruolo il sale.
Da rileggere ascoltando Monster – Kanye West. Tra mostri ci si capisce.
(5) I vegetariani non scop**o di Massimo Bernardi. 173 commenti.
Una lettrice accusa Dissapore di far passare l’idea che i vegani non scop**o perché non hanno le forze né le proteine. Ma non è andata proprio così, e i commentatori reagiscono all’esccesso di aggressività. Delirio!
Da rileggere ascoltando I can change – Lcd Sounsystem. Perché possiamo cambiare, del resto non è convivere armoniosamente con il prossimo il fine ultimo dell’esistenza? Perfino i vegani possono farlo.
(4) Scoprire dalla guida del Gambero Rosso 2010/2011 che Gabriele Bonci non è incluso nel maglio di Roma di Massimo Bernardi. 180 commenti.
Esce la guida Roma del Gambero Rosso che trascura un po’ Gabriele Bonci, il Michelangelo dei pizzaioli capitolini. Dissapore grida allo scandalo è un po’ anche i lettori. Poi sbrocca proprio lui, Gabriele Bonci. Infine due conosciuti pizzaioli romani si insultano. E’ una specie di fu*k-you generale.
Da rileggere ascoltando Fuck you – Cee-Lo Green. Per ovvi motivi, direi.
(3) Bio c’è. Dedicato a Dario Bressanini di Antonio Tomacelli. 181 commenti.
Numero enne della querelle tra l’editor Antonio Tomacelli e il chimico cuciniere Dario Bressanini . ‘Stavolta l’argomento è la superiorità del cibo biologico. Dimostrata per Dissapore, tutta da dimostrare secondo altri.
Da rileggere ascoltando Little lion man – Mumford & Sons. Bio è terra, campi, campagna, anche un po’ di folklore. I quattro londinesi di Mumford & Sons sono i nuovi virgulti del folk, l’abbinamento calza.
(2) Come Obama, voglio sapere anch’io di quale Ogiemmista devo prendere a calci il sedere di Antonio Tomacelli. 230 commenti.
Dissapore ironizza sul culto degli scienziati per le percentuali, e non contento, evidenzia i numerosi flop degli studi scientifici. La reazione di quelli che si sentono tirati in ballo è veemente.
Da rileggere ascoltando Slow – Rumer. Perché il tasso di litigiosità tra seguaci ed eretici della scienza applicata al cibo, suggerisce l’assunzione di un tranquillante. O di prenderla con calma. Slow, appunto.
(1) Perché l’ordinanza anti-additivi di Francesca Martini commissionata da Striscia la Notizia è un bluff per telegonzi di Antonio Tomacelli. 241 commenti.
La guerra del sottosegretario alla Salute Francesca Martini contro gli additivi chimici nei ristoranti italiani, e la relativa ordinanza, sono un bluff, commenta senza giri di parole l’editor Antonio Tomacelli. E’ il post più commentato del 2010, con abbondanza di interventi da parte di chef e ristoratori. Secondo Dissapore le comparsate a Striscia la Notizia di Francesca Martini segnalano soprattutto un gran bisogno di mettersi in mostra.
Da rileggere ascoltando The gaudy side of town – Gayngs. Perché la smania di apparire dei politici, in particolare di quelli leghisti, merita un giro nella parte più sfarzosa (gaudy) della città.
Gli altri post della serie L’anno che è stato: 10 grandi zuffe del 2010, chi ha vinto e chi ha perso. I 10 migliori ristoranti del 2010 dove forse non siete stati. 2010 | I post più e meno letti dell’anno, cos’avete cercato su Dissapore e altro. Guida alle guide dei ristoranti 2011 con verdetto. Gli 11 piatti del 2010.