L’avventura del ristorante Nicola Cavallaro al San Cristoforo si è conclusa. Chi mi conosce sa quanta passione ho profuso in questi anni, per accogliere, sempre al meglio, amici e clienti e quanto, dunque, possa dispiacermi interrompere il percorso iniziato sulle sponde del Naviglio. Tuttavia, debbo rispettare le scelte diverse di chi mi ha accompagnato durante questi anni e che oggi non condivide più la stessa visione. E affrontarne le conseguenze.
Il mondo corre veloce e, così, la rapidità di questa decisione non mi permette di dare subito appuntamento ai lettori di Dissapore in un altro luogo. Sto lavorando a un bel progetto del quale presto vi renderò partecipi.
Nicola Cavallaro
Autodifese pasticciate da risultare autolesioniste, mai. Nicola Cavallaro è così, poche parole per darti il senso del lato b di un periodo b. Ma mai creduto che fosse inadeguato. O uno bisognoso di tutor. C’è sicuramente qualche elemento che mi sfugge, perché è vero che essere cuochi di talento non basta per vestire anche i panni dell’oste, ma la confusione dei ruoli, in Cavallaro, non mi è mai apparsa evidente. E quest’anno, la guida Michelin…
So che tra i lettori ce ne sono alcuni che mi superano in fandom, specie a loro, e allo chef, voglio dire che un incidente di percorso non è mai un limite, se sei capace.
E voi, se non piangete un po’, vi serve un trapianto di cuore. Massimo Bernardi
[Crediti | Link: Dissapore, Mangiare a Milano. Immagine: Facebook]