Vincenzo Capuano a Napoli, recensione: come si mangia dall’uomo che usa le forbici sulla pizza

La nostra recensione della Pizzeria Vincenzo Capuano, contemporanea con stile a due passi dal Lungomare Liberato di Napoli. Il menu, i prezzi, i pro e i contro.

Vincenzo Capuano a Napoli, recensione: come si mangia dall’uomo che usa le forbici sulla pizza

Occhi chiari come il mare, napoletano, immancabile famiglia di pizzaioli da generazioni: nel sangue di Vincenzo Capuano, il carboidrato scorre forte, sempre. Sebbene sia solo trentaquattrenne, Capuano ha già una lunga vita professionale. Prima nelle pizzerie di famiglia e poi nella catena Rossopomodoro, cui è legato da un grande vincolo di gratitudine. Alcuni anni fa, la svolta: sbarca a Napoli con il proprio progetto e l’omonima pizzeria.

Il suo motto è inequivocabile (“Vivere di pizza è meraviglioso!”) e non lascia spazio a dubbi o esitazioni. Come del resto, non lascia dubbi il successo commerciale e nel circuito dei concorsi di Capuano: dopo piazza Vittoria, arrivano le pizzerie di Pompei, del Vomero, di Pozzuoli, poi Milano e altre ancora e la soddisfazione delle vittorie al Campionato Mondiale di Pizza Napoletana.

La sua idea di pizza (perché sì oramai è ufficiale: la pizza è una categoria del pensiero esattamente come la cavallinità del cavallo di Aristotelica memoria) è una napoletana con cornicione pronunciatissimo, contemporanea ma senza eccessi di idratazione o esasperazioni dalla peggiore wave casertana.

C’è però un difetto nell’anima di Capuano che potrebbe freezare qualunque napoletano, rendendolo un cerbiatto davanti ai fari di una macchina in corsa. Lui, per tagliare la pizza usa le forbici. Avete letto bene: le for-bi-ci! Sarà una perversione perdonabile?

L’ambiente, il servizio, il menu

Pizzeria Vincenzo Capuano

Immersa nella bella piazza Vittoria, la pizzeria è piena di vetrate e luminosissima. Post pandemia ha guadagnato uno spazio esterno con pedana e verandina rimovibile. Non bellissima. ma oramai inevitabile a Napoli, dal Vomero al Lungomare, appunto.

L’ambiente è piacevole, colorato. Sono i tavoli a convincere: belle poltroncine, comode alla seduta, e mise en place originale ma non eccentrica. Unici nei: i tavoli sono troppo vicini e sopratutto ci sono forbici ovunque!!!

Il servizio è molto cortese, a tratti allegro, soprattutto quando ai tavoli arrivano Capuano e suo nonno. Chiacchierini e accoglienti, i Capuano sono molto affabili. Vincenzo, poi, è veramente attento a controllare quasi tutte le uscite e a dare indicazioni ai suoi, quando non è fisicamente al forno. Ogni tanto c’è qualche caduta di ritmo, percepibile, ma comunque non drammatica.

Pizzeria Vincenzo Capuano

Il menu, subito disponibile sul tavolo, prevede Antipasti (fritture, mozzarella e bruschetta), Insalate (ancora?! anche qui come da Cascella nessuno ha avuto l’impudenza di ordinarle e questa volta era orario business lunch) e, ovviamente Pizze, distinte in Napoletana contemporanea e Della tradizione.

Le forbici sono menzionate anche sul menu. Magnifica ossessione. Non resisto, devo chiedere: perché?

Mi si risponde con un sorriso: nelle pizzerie è da sempre tradizione, mentre si fanno le prove dei nuovi impasti, verificare la cottura e la giusta crescita dei cornicioni. Quindi si tagliano. Per i Capuano, il taglio con forbici é meno stressante per l’impasto. In effetti, lo posso provare anche sulle mie di pizze, ma l’anima continua a piangere e la mente va subito alla pizza in teglia romana. Ottima, sia chiaro, ma sotto il Vesuvio, le forbici si usano tutt’al più per tagliare le strisce celebrative per lo Scudetto.

Le pizze contemporanee di Vincenzo Capuano

Montanarine al ragù

Montanarine di prammatica per aprire lo stomaco: queste sono al ragout, per aprirlo meglio. Ottime. Di più, non dimandare.

Marinara della tradizione: e che tradizione! San Marzano Dop, aglio profumatissimo, origano di montagna.

capuano marinara classica

Ok, facciamolo: forbici. E San Gennaro, mi perdoni. In effetti, il cornicione non risulta turbato dalla pressione del taglio che sarebbe sicuramente più incisiva con il coltello. E perché non tutelare anche i sentimenti del cornicione?

forbici su marinara capuano

In ogni caso, anche tagliati normalmente riemergono subito belli allegri, diversamente da come può capitare per alcuni “canotti” che subito dopo il taglio sono vittima di un cupio dissolvi: anche i cornicioni hanno un’anima, a quanto pare!

Cedo anche alla Campionissima: la pizza con cui Vincenzo Capuano ha vinto un titolo mondiale. Non immergiamoci nella giungla dei titoli mondiali e non. Anche se noto che sul menu la pizza ha un nome diverso, Provola e pepe contemporanea: evidentemente un omaggio alla mutevolezza e alla molteplicità dei titoli mondiali.

La Campionissima detta anche Provola e pepe Capuano

Pomodoro San Marzano, provola affumicata, pepe macinato fresco, pomodorini arrostiti conditi: e si chest’ nun è ammore, ma nuje che campamm’ affà? Davvero ineccepibile il topping. Piccolissimo difetto nella cottura della parte superiore di almeno un quarto della pizza: in quelle porzioni risulta leggermente biscottata nella parte esterna del cornicione. Ma davvero è una notazione da rompipizza!

fetta Capuano

Conquistata da Capuano, quasi brandisco di nuovo le forbici: no, questo non lo posso fare. Desisto. La pizza però scompare.

Niente doggy bag.

tiramisu capuano

Bibite senza guizzi, birre commerciali alla spina, qualche calice di vino disponibile, circostanza molto apprezzabile. Sono presenti anche alcune bottiglie, tutte rigorosamente campane e da scegliere a vista: si potrebbe creare una mini carta, a questo punto, e fare qualche scelta più ardita.

Cinque referenze di birra artigianale, N’artigiana. Tutte disponibili nella versione 33 cl.

Dolci realizzati in casa. Il tiramisù nell’imprescindibile boattella (piccolo vasetto di vetro per conserve), molto piacevole, esageriamo!, buono. Avendo tagliato una volta la pizza con forbici, siamo già dannati, cosa ci potranno fare perdere i Capanuelli fritti con nutella, visto che siamo già privi di anima immortale?

Capuanelli fritti

Buoni sono buoni, ma hanno la pecca di essere cotti un po’ timidamente. Potevano essere più dorati e croccanti. Circostanza, che alla sola vista è sembrata ricorrente, anche nei calzoni fritti che ho visto passare. Ma chiaramente andrebbe verificato con l’assaggio.

Accessibilità, manco a dirlo problematica. I tavoli sono molto vicini tra loro, il bagno non ha dotazioni (ed è veramente sporchino). Rimandati a settembre, ma settembre per l’accessibilità a Napoli non sembra arrivare mai.

Conto molto onesto. Del resto, le pizze tutte hanno un range tra i 5,50 € della Cosacca i 12€ delle Don Antonio. Le creative si assestano tutte sui 10€. 44,50 € ben spesi. Decisamente ben spesi.

conto Capuano

Opinione

pizzerie

Vincenzo Capuano, alfiere di una pizza contemporanea napoletana senza esasperazioni, convince con le sue creazioni originali che non spingono sull’effetto stupore. Una concretezza, quasi ispirata all’understatement, che conquista. Piccoli dettagli, più che altro organizzativi, lo portano lontano dalle vette di assoluta eccellenza. Ma sono circostante decisamente superabili.

PRO

  • pizze ottime, cornicioni pronunciati ma calibrati
  • prezzi molto onesti per qualità e posizione del locale
  • cortesia e allegria del personale
  • scrupolosa presenza dei Capuano in sala

CONTRO

  • servizio leggermente lento
  • bagni da pulire più spesso!
VOTO DISSAPORE: 8.5 / 10
Voto utenti
Pizzeria Vincenzo Capuano
Pizzeria Vincenzo Capuano
Pizzeria Vincenzo Capuano, Piazza Vittoria, Napoli, NA, Italia