Uno (stereotipato) vicolo di Napoli nel cuore di San Frediano. Vico del Carmine, in via Pisana 40r, è una pizzeria napoletana nel quartiere di San Frediano. Sì, siamo nel quartiere più cool di Firenze secondo la celeberrima Lonely Planet, ma di cool questo locale ha davvero ben poco. Se non, nulla. Peccato, perché la gestione orgogliosamente napoletana che per una decina d’anni ha preceduto quella attuale era andata – o quantomeno aveva provato ad andare – in tutt’altra direzione.
L’ambiente
Tra ritratti di Totò e Peppino, giocando con gli elementi più caratteristici dell’iconografia napoletana, Vico del Carmine è una pizzeria dalla chiara impronta turistica, che cerca di far colpo su turisti, e amanti in generale della pizza, vendendo la concezione più classifica e stereotipata della napoletanità. Il problema è che manca la sostanza…
Per carità, il servizio è attento, gentile e veloce, ma questa pizzeria per svariate ragioni non rientra neanche lontanamente nel Gotha della pizza napoletana a Firenze. La location è molto cupa (quando è bel tempo c’è comunque un dehor esterno) e il locale spesso mezzo vuoto non aiuta a lasciarsi andare, a vivere la classica serata La mise en place è molto semplice, ma comunque in linea con il menu e con i piatti. E questo non è un difetto, mentre gli altri sì.
Il menu
Il menu non è toppo ampio, le proposte in generale sono piuttosto tradizionali. I fritti però sono un buon biglietto da visita: nel mio caso la frittura mista, scelta come antipasto, mi ha convinto infatti per pastellatura, croccantezza e giusto grado di oliosità. Sfiziose le salse in accompagnamento. A seguire, dodici pizze, tre focacce e tre calzoni.
Scarsa la proposta beverage, che si articola fra due birre alla spina (Peroni Nastro Azzurro e Raffo Lavorazione Grezza), una serie di birre commerciali in bottiglie e qualche etichetta più o meno rilevante di vini bianchi, rossi e dolci. Si spazia, in questo caso, tra Chardonnay, Pinot Grigio, Vernaccia, Prosecco, Chianti Frescobaldi e Pinot Nero.
La pizza
Pizza napoletana? No, nient’affatto. Se i vari Marco Manzi, Giovanni Santarpia o Mario Cipriano – tre fra i principali volti della pizza napoletana a Firenze – provassero la pizza di Vico del Carmine, venduta come “pizza napoletana”, si sentirebbero ancora più lontani da casa. Questo perché, pur essendo una pizza che alla fine può anche piacere, quella di Vico del Carmine NON è una pizza napoletana. Prendiamo come esempio, oltre ai soliti grandi classici (mozzarella e pomodoro erano decisamente standard), la “Valdostana”. Mozzarella, speck, pistacchio e radicchio i suoi ingredienti: salviamo il salvabile, i toppings non erano affatto male; impasto, cottura e bilanciamento complessivo pure di buona fattura. Parola d’ordine semplicità, impreziosita dal fatto di aver ricevuto la pizza subito dopo il fritto.
Guai però a chiamarla pizza napoletana: il cornicione era basso e croccante, l’impasto privo di sale, poco saporito e senza troppa personalità. E quella napoletanità conclamate sulle pareti semispoglie del locale sparisce così a suon di crunch crunch durante la masticazione…
Il dolce e il conto
Anche la proposta dei dolci è piuttosto classica. Io ho provato la Cheesecake al bicchiere: un dessert nel complesso gradevole, ma un po’ troppo cremoso. A tratti sembrava più una mousse che una torta, con l’assenza della base di biscotti a evidenziarne in modo lampante la mancata croccantezza. Onesto, infine, il rapporto qualità-prezzo, per una spesa totale di 20 euro a testa. Difficile chiedere di più.
Opinione
Vico del Carmine a Firenze è una pizzeria che vende il sogno napoletano, senza fare la pizza napoletana. Qualcosa di poco cool nel quartiere più cool della città. Questo non significa che la pizza non sia buona, che il servizio non sia attento, che i tempi d’attesa siano lunghi… Tutt’altro. Ma, più che un vicolo napoletano, la nuova gestione di Vico del Carmine propone un’esperienza fortemente turistica e poco tradizionale. Il conto, in ogni caso, è perfettamente in linea con la qualità.
PRO
- Il servizio attento, veloce e preciso
CONTRO
- La pizza napoletana che non è napoletana
- La location scialba e cupa
- La carta beverage