La storia della famiglia Di Porzio e di Umberto parte nel 1916, con l’omonima trattoria nel cuore di Chiaja. Guardando, da una parte al salotto buono di piazza dei Martiri, e dall’altra, alla vicina Riviera, Umberto nacque qui: un’attività di famiglia accogliente e genuina. Negli ultimi quindici anni, il ristorante con pizzeria di Napoli si è rimodellato e guarda alla contemporaneità.
Una quieta trasformazione che la famiglia Di Porzio – attualmente con Massimo, Lorella, Roberta e da lontano Linda – coniuga negli ingredienti, negli arredi, nel dialogo decennale con l’arte ultra pop dei fumetti e dell’illustrazione d’autore. Un rinnovamento non snaturante. La tradizione partenopea resta salda, con una cucina semplice, ricercata nei prodotti e nell’esecuzione, sempre ammirevolmente costante.
Ambiente, servizio e menu
Ben illuminato e pieno di colori caldi e ridenti, l’ambiente è elegante, senza inutili sofisticatezze. Una sala più semplice, alla sinistra dell’ingresso, comunica attraverso un corridoio con le sale principali più rifinite. Bella la mise en place con ceramiche giocate su diversi colori.
Al netto della presenza di un membro o due della famiglia dei proprietari (ma quanti Di Porzio esistono, cribbio!) sempre cortesi e competenti, il servizio è retto da un personale più che rodato, spesso presente da decenni. Così come il forno e la cucina sono gestiti da anni dai soliti volti: consuetudini che danno al cliente un senso di rassicurante continuità.
Il menu prevede molti piatti della tradizione partenopea, non snaturata ma valorizzata. Piatti classici ma sempre con qualche zig, prezzi non proprio easy, coerenti con il contesto e la posizione del locale. I fritti si mantengono su una fascia medio-ragionevole; più arroganti i prezzi dei piatti maggiormente rivisitati (ad esempio i polipetti in cassuola o l’insalata di mare in versione chic con agrumi e finocchi che si fermano a 13 e 16 euro, non pochi!).
Uno sguardo anche ai contorni: tante belle verdure della tradizione a prezzi questi più che ragionevoli: non si superano i 7 euro e si intende la ricerca che ha portato a proporli.
La selezione di pizze comprende Ripieni, Stagionali e Classiche oltre a una Speciale e una Storica. I prezzi sono tonici: la margherita arriva a 9.50 €, le più particolari a 12€.
Le pizze e gli antipasti di Umberto
Entrare in una pizzeria e non prendere un fritto all’italiana è spesso the hardest part; noi non siamo nati per soffrire. Il fritto qui, poi, ha un aspetto più che invitante: ricco, con molti pezzi e una buona varietà. L’impressione generale è ottima, soprattutto per il prezzo contenuto (8,50€): zucchine e zeppoline forse sono un po’ troppo pallidine, ma crocché, arancino bianco e mozzarella impanata davvero buone.
Proviamo una chicca, la cipolla di Montoro alla parmigiana, in vaso cottura. Graziosa nella presentazione: l’esecuzione è meno brillante delle premesse. Il sugo risulta un po’ sbilanciato verso sentori aciduli e manca una parte croccante, che avrebbe reso il piatto più riuscito.
Spazio alle pizze: dimensioni notevoli, ma non pantagrueliche, cornicioni ben pronunciati e cottura uniforme in tre prove su tre (e in tutte le pizze viste passare ai tavoli vicini).
Piacevole la Margherita, profumata di basilico e con una salsa godibile, non convincentissimo il fiordilatte di Agerola, forse con un residuo di siero troppo elevato.
Come direbbero i giovani, piccola bomba a mano la Regno delle 2 Sicilie: ricotta di fuscella (una ricotta fresca, molto poco compatta tipica campana, di norma conservata nelle fuscelle, cestelli di forma conica originariamente di vimini) con pepe e i tremendi pistacchi. Anche il pistacchio può essere valorizzato e non brutalizzato. Avvolgente, ricca ma equilibrata, da sola vale la visita. Senza il consiglio dell’attenta Lorella – presente in sala in quel servizio con il figlio Luca (millesima generazione Di Porzio!) – non sarebbe mai stata ordinata: quel dommage!
Cadiamo in tentazione anche con la Special Umberto, la Diavola dei Presidi. Salsiccia Rossa di Castelpoto, provola di Agerola e San Marzano: quite delicious! Se non rischiassimo un ban perenne da Dissapore potremmo dire: te la insegnano i Di Porzio la pepperoni pizza!
Beverage, dolci, accessibilità e conto
Carta dei vini di gran classe, iper smart con sistema digitale cantina/lista. Pur avendo optato per un rosé, non ne parleremo più di tanto. Umberto è anche un ristorante, troviamo dovuta la presenza di una carta dei vini più strutturata. Possiamo lodare la varietà delle proposte e la misura nei ricarichi. Birre commerciali e inserimento di piccolo birrificio campano della provincia di Salerno, Birrificio dell’Aspide. Volendo, c’è anche la possibilità di optare per alcuni tra i più noti cocktail italiani.
Dessert fatti in casa o dalla famosa cioccolateria Gay Odin, con prezzi giusti se non contenuti (dai 5,50 ai 6,50 del tartufo di Odin): abbiamo preso un Tiramisud con babà e crema ai limoni di Sorrento, fresco e carino, magari non indimenticabile.
Accessibilità, accessbilità, accessibilità e di più non diremo. La musica resta sempre la stessa: poco interesse a Napoli per i clienti con difficoltà motorie. Ci saremmo augurati di più, anche perché si potrebbero trovare escamotage con poco.
Conto equilibrato. Per tutto quanto descritto e con una bottiglia da 20€, il totale è di 79€.
Opinione
Una realtà solida e rassicurante, che ama la tradizione ma sa rinnovarsi. Attività centenaria di Napoli, Umberto con la famiglia Di Porzio rappresenta un punto fermo per la ristorazione partenopea. Sempre costante e simile a se stesso, pur nel cambiamento, il ristorante garantisce una visita sempre piacevole e dagli ottimi standard qualitativi, per offerta, contesto e servizio. Migliorata – o per meglio dire creata, l’accessibilità – e maggiormente controllati i tempi delle prenotazioni nei giorni nevralgici, Umberto raggiungerà l’eccellenza che già sfiora.
PRO
- cortesia e professionalità impeccabili
- attenta selezione delle materie prime
- calibrato controllo delle cotture
- carta dei vini imponente e con ricarichi controllati
- ambiente elegante, colorato e artistico
CONTRO
- accessibilità problematica
- gestione delle prenotazioni da migliorare nei momenti di maggior affluenza