Se avete sentito nominare Massimiliano Ceccarelli, forse siete under 30 o siete veri cultori degli spostamenti dei pizzaioli. Spalla ombrosa, più che comica, di Alessandro Bologna, il famigerato Franchino er Criminale, Ceccarelli su YouTube è diventato un personaggio, come pizza specialist. Ma per i più viziosi di voi, quelli che del Game of Corniciones conoscono tutto e tutti, ricorderanno sicuramente Ceccarelli come secondo di Casa, a La Gatta Mangiona, o nella fase start up di 50 Kalò Roma del muscolare e muscoloso Ciro Salvo. Tutto questo prima che approdasse da Sofia Pizza Napoletana, di ritorno a Roma.
I più accorti ricorderanno pure della sua avventura sempre sotto l’egida di Giancarlo Casa, questa volta in un progetto incentrato proprio su Ceccarelli, Lazzaroni, che pure aveva fatto parlare di sé: non aveva avuto il successo e la longevità che forse meritava. Ma perché se tante volte proprio da queste di pagine mi sono condolta (e credo lo facciamo in tanti) del protagonismo dei pizzaioli (e dei loro spesso surreali protagonismi), ora vi sto ammorbando con la storia e il cursus honorum di un pizzaiolo diviso tra il favore delle nicchie di intenditori e la massa dei follower di una web star?
Perché proprio nell’anomalia di un Ceccarelli risiede, a mio sommesso avviso, la follia del demi-monde pizza italiano.
Ancora giovane, molto bravo, forse perfino troppo competente, Ceccarelli per il suo carattere sobrio e per un po’ di carenza di senso del kairòs (è stato quello che ha ceduto il Pizzarium a Bonci, e ho detto tutto) non è circondato degli allori. I motivi? Non solo uno, anzi troppi: non ha sponsores negli ingredienti, non ha sponsores umani, se non se stesso. E quindi al massimo ha dovuto, come un qualunque fan, contattare Franchino er criminale e proporgli una collab. Sì, si dice così.
Ed eccolo qui adesso con il suo piccolo posto al sole, fin quanto dura, come uno qualunque dei nostri eroi all’acqua e farina che spesso rischiano di diventare eroi all’acqua pazza. O, forse, eroi pazzi. Questa, comunque, non è un’agiografia, ma una recensione.
La pizza e i fritti di Sofia Pizza Napoletana
La pizza e tutta l’offerta di Sofia sono strettamente napoletane. Uniche concessioni alla romanità di Ceccarelli, alcuni ingredienti dei topping e l’inserimento dei supplì invece delle più canoniche “palle di riso”. C’è chi potrebbe spiegarci che il supplì in effetti derivi più da Napoli che da Palermo. Non ora, non qui. Il proprietario napoletanissimo della pizzeria, Domenico Maione, sul resto non transige: qui tutto sa di Napoli.
I taralli classici con sugna, pepe e mandorle, infatti, vengono proprio da Napoli. Sceglieremmo un fornitore migliore ma sono comunque piacevoli. I fritti rispondono al gusto napoletano che da anni è la cifra migliore di Ceccarelli. Vista la sua ultima esperienza da 50 Kalò Roma, non può mancare una grande attenzione alla frittatina di pasta che risulta scioglievo e fondente senza essere tracotante di balsamella o troppo sfatta. I bucatini potrebbero essere ancora un istante più sodi: sfumature. Piacevolissimo il panzerotto, come i veri napoletani chiamano il crocché di patate. Ancora meglio i supplì proposti con vari gusti, tra cui uno infiammato all’nduja, che gode di una buona panatura realizzata con grande attenzione. Tutti i fritti risultano in generale molto asciutti e gustosi, quasi del tutto esenti da difetti.
Ma è la pizza la vera chiave di espressione di Ceccarelli, manco fosse un pizzaiolo. E questa sì che è una pizza napoletana, o meglio ancora, una pizza fatta bene.
Perché poi napoletana, casertana, e Dio mi perdoni, perfino romana, la pizza deve essere solo una cosa: esatta. Poi i canoni di riferimento possono cambiare, si possono perfino un po’ stravolgere (posto che lo si sappia e soprattutto si ritenga necessario farlo), ma la pizza farina, acqua, lievito deve essere corretta. Cribbio!
E così da Sofia la pizza è chiaramente oggetto di ricerche per le migliori farine e i topping più ricercati nei prodotti – e non in grottesche accozzaglie, acchiappa menti instagrammabili o, ciò che è peggio, sponsorizzabili -, ma, ringraziando il cielo, rimane una pizza. Una semplice, pulita, piacevolissima pizza.
Menzione speciale – al netto di qualche incertezza di cottura non incisiva sul risultato finale ma comunque da sottolineare per la margherita – per la Pizza all’Acqua. Ricetta del famoso ristorante di Capri Aurora di via delle Botteghe, la pizza all’acqua con minor quantità di lievito nell’impasto, tirato più sottile tanto da risultare più croccante, è ricoperta di mozzarella; nella versione di Sofia, l’usuale peperoncino è sostituito da un salame secco che, come direbbe Franchino, “fa rigirare gli occhi”. Non consigliata però a chi non ami uno spiccato effetto fiammedegliinferi.
Il locale, il servizio, il beverage, i dolci e il conto
Il locale, da poco rinnovato, è piacevole e dà un grande senso di pulito. Gli inifiniti vincoli cui devono sottostare tutti gli edifici del centro storico di Roma non consentono chissà quanti guizzi. Ovviamente del tutto compromessa anche l’accessibilità per i servizi. Noi, non ce ne faremo mai una ragione.
Servizio molto cordiale e familiare, si avverte che i dipendenti qui sono considerati una risorsa non dei nemici o delle passività. Costante la presenza della proprietà, discorsiva ma non invadente.
Bella la trovata del servizio caldo fronte strada (ma all’interno della vetrina) dei fritti: un vero tocco di napoletaneità nella perfida Alb.. vogliamo dire a Roma!
Beverage e dolci da migliorare di corsa. Più il beverage che i dolci che rimangono standard.
Conto equilibrato.
Opinione
Sofia Pizza Napoletana in Corso del Rinascimento a Roma è una piccola nuova realtà. Nata con grande fatica appena prima degli anni della pandemia, grazie a Ceccarelli ha preso una strada di solida ricerca e qualità. Migliorando offerta bevarage, i dolci e alcuni altri piccoli dettagli, e soprattutto, immaginando dei servizi realmente accessibili a tutti, Sofia Pizza Napoletana potrà davvero raggiungere ultimi risultati, se non nel tam tam dei pizzaioli glamour, tra chi fa della qualità il suo vero scopo.
PRO
- Massimiliano Ceccareli professionista sempre e comunque
- pizza napoletana realmente tale
- sala rinnovata, carina che dà idea di una bella pulizia
- servizio familiare con presidio costante dell'imprenditore e della sua famiglia
- ottima ricerca degli ingredienti e topping equilibrati
- la pizza all'acqua da Capri con furore
CONTRO
- offerta beverage un po' scarna
- amore per il piccante bello tonico
- nessuna accessibilità ai servizi per altro non dedicati