La pizzeria Instabile di Scorzè è una specie di istituzione nella terraferma veneziana, da molti anni è considerata una meta di chi mangia bene, anche perché la proprietà riesce ad inserirsi presto nelle tendenze della ristorazione nazionale; ad esempio, qui si fa la pizza degustazione (quella a spicchi con gli ingredienti fighetti) almeno da dieci anni e dal 2011 hanno aderito all’alleanza Slow Food dei cuochi.
Usano per le loro pizze la farina del mulino Moras, un mulino non così conosciuto, che produce a Trivignano Udinese, in particolare da Instabile propongono una farina, da loro stessi definita “prelibata” di Teff e quinoa con semi di canapa e chia, se vuoi l’impasto con quella farina devi aggiungere 1,8 euro al costo della pizza. Gli impasti sono comunque tutti lievitati con la madre.
Insomma uno di quei posti da cui ci si aspetta qualcosa.
Il menu
Il menu è molto ampio, e per facilitare la scelta, è stato diviso in sezioni. Le pizze degustazione sono circa 20, comprese 3 focacce (impasto base senza mozzarella e salsa di pomodoro) con prezzi che vanno dai 9 ai 15 euro; gli ingredienti più interessanti sono sicuramente i salumi: Angus affumicato, il guanciale al pepe di Mora romagnola, il capocollo di Martina Franca. Le pizze degustazione, proprio perché prodotto di punta della cucina, vengono smistate anche in altre sezioni del menu e si riconoscono perché il loro nome è scritto in caratteri maiuscoli.
Poi ci sono una decina di pizze bianche e altrettante rosse classiche con prezzi che vanno dai 4,5 per la marinara ai 15 euro per la bianca Buby, servita a spicchi, con olive di Ferrandina, fior di latte, salmone affumicato, pomodorini semi dry, rucola e cuore di burrata. Ci sono infine le pizze della casa, un buon mix tra pizze classiche e ingredienti più eccentrici come il Bitto o le acciughe di Cetara.
C’è infine una sezione dedicata alle pizze con gli straccetti di burrata, altrimenti detta stracciatella, una sezione antropologicamente interessante, perché evidentemente si tratta di un ingrediente molto richiesto, per quanto, tutto sommato, comune.
Le birre
Con le birre si fa sul serio, con eccellenze come il birrificio Crack, veneto ma di rilevanza nazionale, qualche birra d’antan valida e anche sulle birre industriali si sceglie la godibilissima, degnissima, industriale Forst. Non ci sono chicche di piccoli birrifici e nemmeno birre acide o particolarmente difficili, insomma non è una carta costruita da un fanatico del mondo brassicolo ma è un’ottima carta, in grado di soddisfare il nerd del luppolo fresco e il curioso dai gusti più semplici.
L’assaggio
A fronte di tanta varietà di pizze, gli antipasti non tengono il passo: patate fritte, olive all’ascolana, mozzarelline fritte. Niente di particolarmente originale, quindi optiamo per una schiacciata al rosmarino, giusto per assaggiare l’impasto neutro. Golosa, ma non sorprendente, cotta bene e morbida: è una schiacciata classica, che si finisce in un battibaleno per via dell’appetito che accompagna semrpe i primi minuti in pizzeria.
Come pizza ordiniamo una di quelle degustazione, la “ricordo d’estate” con Angus affumicato e straccetti di burrata all’arancia e basilico, 13 euro, che sembra un po’ la summa della proposta gastronomica del locale, e una Ionica, 9 euro, compresa tra le pizze della casa, con acciughe di Cetara, pomodorini, basilico e olive taggiasche.
La prima presenta un cornicione ben sviluppato, poco cotta, alla vista sembra una napoletana anche se il gusto è ben diverso, per via della farina di teff, dell’abbondante semola e di un centro molto più spesso di quanto ci si aspetterebbe. L’Angus affumicato, cotto dal calore della pizza, si perde un poco, mentre è molto persistente il gusto di arancia con cui è aromatizzata la burrata. In generale un gusto rotondo e di latte, in cui il formaggio prevale un po’ su tutto. Più saporita bilanciata la pizza con le alici e le olive e anche più cotta, il sapore salino aggiusta l’abbondanza di mozzarella.
Alla fine si è troppo sazi per poter passare al dessert, e desistiamo forse anche epr via della selezione non troppo originale: cheesecake, tortino caldo al cioccolato, tartufo o tiramisù.
Il servizio
Purtroppo il servizio non tiene il passo, anche se siamo abbastanza certi che una qualche rigidità possa essere dovuta al malumore delle recenti chiusure imposte dalla situazione sanitaria. Avevamo prenotato un tavolo all’esterno, ma l’esterno della pizzeria è un fazzoletto di terreno rubato al parcheggio, poco ombreggiato e attaccato alla strada su cui si affaccia il locale. Il nostro tavolo era in pieno sole ed avendo noi una bimba piccola e cenando presto abbiamo chiesto di poter mangiare all’interno; siamo stati accontentati non troppo di buon grado e soprattutto ci è stato ripetuto di liberare il tavolo entro le 20:45, cosa che ci era stata specificata altre due volte al momento della prenotazione. Un modo non troppo gradevole di essere accolti.
Opinione
Instabile è una pizzeria che lavora sugli ingredienti, ma che ama anche compiacere il suo pubblico, senza nessuna pretesa di condurlo verso sapori eccentrici che potrebbero non piacergli. Seleziona la farina e qualche altro ingrediente interessante, ma poi lo propone timidamente in una pizza buona ma non memorabile.
PRO
- Una certa attenzione alla materia prima
CONTRO
- Servizio sbrigativo
- Turni di prenotazione serrati