Pizzeria Alla Strega di Venezia, recensione: la pizza che consigliano i veneziani (e se c’è da fidarsi)

Recensione della pizzeria Alla Strega di Venezia, a Castello, il quartiere dei veneziani. Il menu, i prezzi, le pizze da provare, le nostre opinioni.

Pizzeria Alla Strega di Venezia, recensione: la pizza che consigliano i veneziani (e se c’è da fidarsi)

Nel novero delle poche pizzerie di Venezia in cui vanno i veneziani, Alla Strega ricopre un posto d’onore; il parere è quasi unanime sulla qualità della pizza, ma soprattutto sorge in un sestiere, Castello, che ha dei meandri ancora poco battuti dai turisti.

Da quelle parti ci sono la chiesa di San Giovanni e Paolo, l’ospedale vecchio e la libreria Acqua Alta, una volta meta di fanatici del libro e oggi, complice la visibilità che ha avuto con l‘Acqua Granda dell’anno scorso (l’alta marea eccezionale che ha colpito Venezia a novembre del 2019), uno di quei posti dove bisogna far la coda per entrare.

A due passi, verso il silenzio e la quiete delle zone residenziali, c’è la pizzeria Alla Strega, e qui sta il primo pregio per il veneziano tipo, che di commercio coi turisti ne vuole sapere il minimo indispensabile. Altra ineffabile peculiarità di Alla Strega è il suo giardino interno, abbastanza grande da ospitare 25/30 coperti anche in tempi di distanziamento sociale. Questa zona, con tutto il suo fascino fané, tra gli intonaci sollevati dall’umidità e sgretolati dal salso, è cosa preziosa in questa città striminzita.

pizzeria alla strega recensione di una pizza da veneziani (4)

Ci accomodiamo su sedie verdi di plastica Anni 80, quelle che rumoreggiano arditamente non appena devi alzarti per andare in bagno. Il coperto è costituito da tovagliette di carta paglia e posate in busta stile dopolavoro ferroviario; Venezia è abitata da gente con vocazione dotta e cuore operaio, e posti del genere sono un compiacimento per tutti.

Il servizio, così come la gestione, sono palesemente famigliari, matriarcali e sorridenti e non va chiesto loro più di questo.

Il menu, il classico raccoglitore in finta pelle, propone 30 pizze TUTTE con nomi ispirati alla letteratura del brivido: da Alien a Shining, dai Gremlins alla Mummia, da Nosferatu a Suspiria [vi dicevo del coté dotto, no?]. La nomenclatura degli ingredienti per il topping lascia intuire una certa selezione, senza però tirarsela troppo: ci sono le olive taggiasche, la mozzarella di bufala campana, la cipolla di Tropea, anche se dopo un po’ compare l’enigmatica dicitura “formaggi misti”, ma tant’è. E poi ci sono una  serie di ingredienti ormai banditi da ogni pizzeria con vocazione anche lontanamente fighetta, e che invece io qui si trovano in tutta la loro sfacciataggine: i redivivi würstel, la panna e il mais.

I prezzi delle pizze sono in media 10 euro, con una sola punta di 12 e qualche pizza a 9 euro (la marinara costa 6), e per Venezia sono dei prezzi quasi commoventi. Oltre alle pizze una selezione di cicchetti (gli antipasti di pesce tipici di Venezia) e i dolci fatti in casa.

Sull’impasto, la lievitazione, la macinatura delle farine non si sa nulla, ma il menu recita un “pizze con ingredienti biologici e genuini”. “Fatevelo bastare”, quello invece si legge tra le righe.

Ordiniamo una pizza “Brivido” come antipasto: è una schiacciata con olive taggiasche, baccalà mantecato a freddo (presumo in casa) e prezzemolo (10 euro). Come piatto forte una “Halloween“, con mozzarella, crema di zucca, salsiccia, amaretti e parmigiano a scaglie (10 euro), e una “Psyco“, con passata di pomodoro, ricotta, acciughe olive taggiasche e cipolla di Tropea (9 euro).
Il coperto è incluso nei prezzi, e con 2 euro ti portano un cestino di schiacciata calda che fa sempre la sua porca figura.

Un gran peccato che non ci sia una vera proposta sul bere: un vino della casa rosso e uno bianco, e per le birre c’è la (non) scelta tra la Poretti in bottiglia o quella alla spina, almeno così ci dice la cameriera, anche se il menu riporta altre tre occorrenze: la Carlsbreg, la Grimbergen blanche e la Tucker weizen che comunque, anche se fossero disponibili, non rendono giustizia a questa carta così risicata. Lo slancio qualitativo sulla birra è tutto affidato al sistema di spillatura Draughtmaster, metodo brevettato da Carslberg (che possiede tutti i marchi citati sopra) per la distribuzione e la vendita di birra a sprechi ridotti.

Le pizze 

Pizzeria alla Strega; Venezia

 

La schiacciata che abbiamo preso a mo’ di antipasto è una pizza stirata, come andava di moda una ventina di anni fa, almeno quassù al Nordest: straborda il piatto ed è croccante in quasi ogni punto, salvo il cornicione che è solo leggermente più spesso e quindi morbido. La base è ben rigida per accogliere senza franare le cucchiaiate di baccalà sparse abbastanza generosamente sulla superficie e un’altrettanto generosa dose di olive che hanno un buon sapore di olio. Perfino il prezzemolo ha un ruolo nella composizione dei sapori, e non è solo decorativo.

Pizzeria alla Strega; VeneziaPizzeria alla Strega; Venezia

Incoraggiati dall’entré aspettiamo le pizze. L’impasto è (ovviamente) il medesimo, e nonostante la superficie sia ricoperta di ingredienti umidi mantiene intatta la croccantezza senza mai mostrare bruciacchiature. La pizza con la crema di zucca però è stranamente sbilanciata in acidità, complice la crema di zucca, probabilmente industriale, ma nel complesso è golosa e gli amaretti sbriciolati grossolanamente sono una bella sorpresa per il palato. Tutto il resto: salsiccia, parmigiano, mozzarella sono fusi insieme in un amalgama un po’ timido rispetto alle due vette del dolce e dell’acido.
La pizza rossa invece ha una discreta quantità di fette di cipolla cruda, cosa che non veniva sufficientemente specificata nel menu [forse non a tutti è gradito puzzare di cipolla per le 5 ore successive], ma che dà un boost al gusto, altrimenti appiattito dalla sostituzione della mozzarella con la ricotta, per quanto lattiginosa e di buona qualità. Anche qui la dose di acciughe e olive è generosa e l’equilibrio della fetta ne guadagna.

L’opinione

Pizzeria alla Strega; Venezia

Alla Strega è una pizzeria veneziana ferma nel tempo, che propone una pizza onesta per chi, del grande mondo della pizza là fuori, è a digiuno, o magari non  ne vuole saper nulla. Il prodotto, per quanto demodé, è buono, e ha la rara qualità di essere sinceramente quello che è: una pizza fatta bene per il mercato locale. La digestione non del tutto semplice, la carta delle birre inesistente e la poca attenzione alle famiglie (non c’è il seggiolone né il fasciatoio) sono da migliorare.

Opinione

ristoranti pizzerie

La pizzeria Alla Strega è un posto per veneziani e una pizzeria che non si vuole inserire nel dibattito, fa una pizza buona, come si faceva 20 anni fa qui al nord: schiacciata, tirata, croccante con ingredienti golosi e locali. Poco digeribile, ma lì per lì interessante come tutte le idee vintage.

PRO

  • Condimenti locali e interessanti

CONTRO

  • Carta delle birre inesistente
  • Scarsa digeribilità
VOTO DISSAPORE: 6 / 10
Voto utenti
Alla Strega
Alla Strega
Pizzeria - Cicchetteria Alla Strega Venezia, Barbaria de le Tole, 6418, 30122 Venezia, VE, Italia