Il Barone Rosso a Spinea è una pizzeria, ma soprattutto un jazz club, di quelli che quando l’entroterra veneziano pullulava di eventi estivi, era sempre in prima linea. Anche oggi propone spettacoli teatrali e concerti, questo, anche e soprattutto, perché ha un bel giardino, abbastanza grande da ospitare un centinaio di coperti e abbastanza disseminato di zampironi per non soccombere all’attacco delle zanzare.
È uno di quei posti dove gli amici si incontrano per le tavolate e dove si organizzano i compleanni, un posto sincero, senza grossi voli pindarici sulle pizze. Nel 2010 ha aderito al progetto Piatti serviti e certificati nella terra del Tiepolo, un’etichetta locale collegata al brand turistico-gastronomico “terra del Tiepolo” che circoscrive l’entroterra veneziano tra Mirano e Noale. Infine i prezzi, un po’ sotto la media, contribuiscono a farne una meta gettonata.
Il menu
Il menu si articola in moltissime pizze classiche e in alcune pagine di pizze “specialità”, dai 9 euro ai 12, una sezione “fuori menu”, con cinque pizze con ingredienti stagionali come fiori di zucchina, cipolla di Tropea, asparagi freschi (questi, ahimè, proposti anche in piena estate), ma anche ingredienti non proprio scontati come il pesce spada marinato e l’hummus di ceci, tutte a 10 o 11 euro. ci sono infine una pagina dedicata alle “nostre”, le pizze della casa, e una dedicata alle “sfiziose”, il range di prezzi è sempre lo stesso e gli abbinamenti tutti già visti: bufala e pomodori secchi, funghi e porchetta, olive al forno e feta.
La lista delle birre comprende tre spine della Dolomiti e alcune bottiglie tra Dolomiti, Birra Venezia, San Marco e anche due prosaicissime Corona e Franziskaner. Molto locale e abbastanza standard, senza grandi possibilità di evadere.
Il menu è completato da alcuni piatti semplici, quasi da manuale: bresaola e scaglie di grana, prosciutto e melone, patate e würstel.
L’assaggio
Ordiniamo una Emiliana, una pizza arrotolata con mozzarella, verdure e prosciutto di Oarma a fine cottura. Le verdure, lo specifica anche il menu, sono le “loro” e vengono affettate e cotte velocemente in forno prima di essere aggiunte alla pizza e sono effettivamente il prodotto più notevole che abbiamo assaggiato. La pizza arrotolata invece ha qualche problema di cottura dovuto probabilmente dalla forma, e ha tantissima mozzarella, che la rende golosa al primo assaggio e pesante al secondo. Il prosciutto di Parma è affettato verso la fine della coscia, le fette sono un po’ troppo spesse e hanno un sapore più salato che aromatico.
La Lampedusa, con capperi, origano, olive taggiasche, acciughe, bufala e pomodorini è saporita ma un impasto troppo preponderante, morbido e mai croccante, che toglie leggerezza al condimento. Purtroppo la persistenza dell’impasto si fa sentire anche dopo aver lasciato la pizzeria, regalando una notte non troppo tranquilla.
Il servizio
Il punto d’onore di questa pizzeria è indubbiamente il servizio, c’è molta attenzione per i bambini, ci sono addirittura due versioni di seggioloni tra cui scegliere a seconda dell’età. Il personale, anche se giovane, è molto preparato sul menu e abbiamo trovato qui una spensieratezza che difficilmente si respira altrove, soprattutto dopo il periodo delle chiusure.
Opinione
Il Barone Rosso ha un pubblico affezionato, tanto che può permettersi di fare la pizza come si faceva vent’anni fa, con ingredienti buoni ma senza eccellenze, e con un impasto furbo, che riempie la pancia e la gola. Si punta sull’ambiente, e sull’effetto vacanza dato dal giardino esterno, per far dimenticare le pecche e passare una serata comunque piacevole.
PRO
- Servizio gradevole
- Giardino estivo
CONTRO
- Impasto della pizza dal gusto invadente e non proprio leggero