Siamo alla pizzeria “30 e lode” di Savigliano (CN), che si distingue tra le altre per la credibilità dell’offerta senza glutine. La recensione, scritta dalla nostra redattrice celiaca.
Parcheggiamo l’auto lungo il viale, a pochi passi da dove l’asfalto lascia spazio ai sampietrini. Sono le 9 di sera, di una sera a luglio. Non tira neanche un filo d’aria, dice mia madre mentre io incollo gli occhi alla strada, evitando cocci di vetro.
Appena prima di arrivare in piazza Santarosa ne sentiamo il rumore: le chiacchiere riempiono i portici dei palazzi, ne attraversano gli archi e i mattoni densi di storia. Le sigarette finiscono e si riaccendono, in fretta, tra le risate scomposte delle storie d’estate. In fondo, c’è il chiosco dei giornali con le serrande verde bottiglia già abbassate; so che devo prendere a destra. In via Tapparelli D’Azeglio le bici corrono via dal centro e la gente si saluta forte, per non rischiare d’essere confusa. Noi, che siamo forestiere, raccogliamo pochi sguardi: Savigliano è provincia con la discrezione della città. Arriviamo al numero 11 quando la signora del primo piano s’alza in punta di piedi e stende le braccia, più che può, per incastrare le dita tra le ovaline fisse delle persiane. Nei solchi dei polpastrelli resta la polvere dell’ultimo temporale di giugno.
Entro alla pizzeria “30 e lode” e chiedo un posto per due; dico perfetto alla proposta di un tavolo esterno. Non è la prima volta che veniamo: ho scovato il locale qualche mese fa tra i certificati presenti sull’app dell’AIC (Associazione Italiana Celiachia).
È aperto da un anno e mezzo, quindi gennaio/febbraio 2018 circa. Ho già cenato in entrambe le sale: quella sotto, più raccolta, con il soffitto di mattoni a vista, e quella più grande, luminosa, con le vetrate che affacciano sulla strada e i pannelli degli ingredienti a riempire le pareti e dare colore. Ci sono anche dei tavolini all’esterno, di plastica e poco stabili.
Lo stile dell’arredamento è contemporaneo e, nel predominare di elementi come il ferro e il legno, s’intende l’attenzione al design scandinavo.
Il menu e la pizza di “30 e lode”
Chiedo alla ragazza di tornare tra qualche minuto; succede sempre così, un po’ perché in quanto a decisioni faccio concorrenza a Kierkegaard – di fronte all’infinita possibilità di scelte vorrei non scegliere, ma non scegliere è pur sempre una scelta – e più perché il menu del “30 e lode” di Savigliano (CN) di scelta ne ha parecchia. In breve:
- Pizza senza glutine: dodici tipi diversi più la focaccia classica, per gustare l’impasto nella sua semplicità;
- Hamburger gourmet (e non): soddisfano tutti i gusti, con possibilità di scelta tra fassona piemontese da 200g o angus irlandese come carni, e il morbidissimo tradizionale con sesamo o il croccante, prodotto con lo stesso impasto per la pizza, come opzioni pane per celiaci;
- Brasserie: ovvero l’apoteosi della griglia con tagliata di scamone, verdure cotte a carbonella, calamari, capocollo di suino, petto di pollo, salsiccia e grigliata mista, senza la tanto odiata clausola del min. 2 persone.
- Dolci senza glutine: yogurt, panna cotta e sorbetto al limone senza lattosio.
Forse un po’ troppa scelta e graficamente poco accattivante; il menu troppo scuro per un ambiente troppo chiaro, il neo-classico contemporaneo un po’ freddino. In compenso il personale è all’altezza della proposta; i ragazzi sono preparati, alla mano e pronti a soddisfare le richieste dei clienti o a trovare soluzioni alternative.
Come pizze senza glutine, ho provato la “Mulinciana” con mozzarella fior di latte, chips di melanzana fritte, olive taggiasche, pomodorini pachino, grana padano DOP, basilico BIO e olio EVO in uscita, e la “Bronte” con mozzarella fior di latte, pomodorini pachino, pesto e granella di pistacchi di Bronte (CT), mortadella, basilico BIO e olio EVO in uscita.
Due forni separati e ingredienti stoccati in differenti posti per evitare qualsiasi tipo di contaminazione. Niente basi pronte (dimenticate la classica base della Schaer spacciata per pizza preparata in loco, magari cotta nel forno insieme alle altre, pace all’anima della contaminazione…).
L’impasto gluten free, realizzato con farina dell’Antico Molino Caputo, è sottile, con crosta croccante leggermente biscottata, ben cotto sui bordi e meno al centro, per ragioni “tecniche” – ma da celiaci, ormai, lo sappiamo – poiché la lievitazione delle farine senza glutine è questione tutt’altro che semplice e se la cottura si protrae troppo a lungo si rischia di cementificare irreversibilmente l’impasto.
Certo, non è la tradizionale con il cornicione alto e magari ripieno – parlo esclusivamente della pizza senza glutine, perché quella glutinosa è come da tradizione partenopea, con farina non raffinata da grani italiani e minimo 36 ore di lievitazione e sul menu è presente anche il panuozzo –, ma se amate la pizza sottile, la promuoverete a pieni voti anche voi. Ah, alla pizzeria “30 e lode” di Savigliano, fine non è sinonimo di cliente che esce con la fame, anzi. Solitamente a ¾ di pizza inizio a trovarmi in seria difficoltà poiché la farcitura è sempre abbondante – tranquilli, fanno la doggy bag su richiesta – .
A proposito di farcitura, al “30 e lode” sugli ingredienti non si scherza, neanche per scherzo. Vi dico così perché di primissima qualità lo dicono tutti e non ha più il significato che, almeno in questo caso, meriterebbe. Fanno la differenza, ecco. Si prediligono DOP, IGP, Presidi Slow Food e prodotti da agricoltura biologica o a Km 0, peraltro acquistabili direttamente in loco o sul loro e-shop.
Inoltre, dai più semplici, come il pachino, la mozzarella fior di latte, l’olio extravergine o il sale integrale di Sicilia, ai più ricercati, gli ingredienti selezionati per i piatti, gli hamburger e le pizze per celiaci sono senza glutine e senza lattosio. Artefice di tutte queste piccole – ma per noi enormi – attenzioni è la titolare, celiaca e intollerante al lattosio.
Tra gli hamburger gourmet senza glutine ho provato il “Fuego” con 200g di fassona piemontese cotto a carbonella, nduja, cipolla di Tropea (VV), mozzarella campana, insalata e pomodoro. Ho richiesto il pane con sesamo, ma, essendo terminato, la ragazza mi ha prontamente proposto di accompagnarlo con della focaccia classica. Di buona scelta la carne – non proprio cotta al sangue come richiesto, se vogliamo trovare un difetto – e così le patatine fritte, quelle vere con la buccia.
I prezzi della pizzeria “30 e lode”
Prezzi nella media. In linea con quelle senza glutine, per intenderci; temo che gli amici non celiaci potrebbero avere da ridire.
Potrà capitarvi di leggere lamentele varie su quanto la pizzeria “30 e lode” di Savigliano sia cara; francamente non lo è, ché se mangi bene sei consapevole che sulla qualità non si risparmia e qui ce n’è davvero, non solo tra le descrizioni del menu. Si sente, è inconfondibile. E non ha nulla a che vedere con gli abominevoli prezzi dei prodotti senza glutine soliti.
Per darvi un’idea, le pizze senza glutine sono tra i 7€ e i 16€, gli hamburger, con contorno compreso, tra i 12€ e i 15€, la brasserie tra i 9€ e i 24€. Coperto 1,90€. Insomma, ce n’è un po’ per tutte le tasche e sono pubblicati e consultabili online sul loro sito ufficiale.
Si potrebbe chiedere di più dal beverage: per quanto sia apprezzabile la micro-selezione di birra gluten-free, la scelta di artigianali, in una pizzeria con certe velleità, potrebbe essere più articolata.
Ps: esiste una pizzeria “30 e lode” anche ad Alba (CN) ed è parte della stessa famiglia, ma, al contrario di Savigliano, fanno solo pizze con glutine ed esclusivamente da asporto.
Informazioni
30 e lode
Indirizzo: Via Tapparelli D’Azeglio 11, Savigliano (CN)
Numero di telefono: 0172 373364
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 18:30 alle 00:00
Sito web: www.pizza30elode.it
Tipo di cucina: Pizzeria e brasserie con opzioni senza glutine; locale certificato AIC
Ambiente: informale
Servizio: camerieri ben informati sulla celiachia e attenti alle esigenze del cliente