Fa un certo effetto leggere “Neapolitan Revolution” sul Guardian. Invece il quotidiano inglese, di solito misurato, non usa mezzi termini per inquadrare il contagio.
La vera pizza napoletana sta finalmente emancipando Londra e i londinesi da tutte le cattive pizze che hanno dovuto mangiare per decenni, e che buona parte di loro mangia ancora.
Il merito va soprattutto ai pizzaioli emigranti che hanno portato la tradizione partenopea aggiornata negli ingredienti, negli impasti e nelle tecniche di cottura.
Non a caso a Londra si trovano già pizzerie napoletane di buon livello come Sud Italia in zona Spitalfields, Santa Maria a Ealing e Addommè nel quartiere di Streatham Hill.
Ma l’eccitazione degli appassionati è alle stelle per l’arrivo in città dell’Antica Pizzeria da Michele.
Ad aprire l’avamposto inglese è la famiglia Condurro, proprietaria della pizzeria presente da 130 anni in via Cesare Sersale, viottolo laterale di Corso Umberto I a Napoli, a pochi passi dal quartiere Forcella. Quella facilmente riconoscibile per l’eterna folla che attende di entrare all’ingresso.
E’ stato il giovane Alessandro Condurro, discendente diretto dei fondatori, a decidere di portare all’estero il marchio napoletano, conosciuto in buona parte del mondo, attraverso una startup chiamata “Michele in the World”.
Così, superata la prova del nove in Giappone, la prima pizzeria “da Michele” fuori Napoli è stata aperta a Roma a fine 2016 (ve ne abbiamo già dato conto); oggi invece, 3 febbraio, apre la succursale di Londra.
Come avevamo anticipato, la pizzeria si trova al 125 di Church Street, un quartiere particolarmente hipster della modaiola Londra.
Da Napoli sono arrivati i pizzaioli che prepareranno le celebri pizze a ruota di carro, cioè con la pasta sottile e stesa che spesso sborda dal piatto, insieme a loro c’era anche lo speciale forno a legna, con l’inevitabile cupola, a marchio Acunzo.
Alessandro Condurro ha parlato di un impasto per la pizza modificato e adattato al clima inglese, più umido, con una piccola aggiunta di lievito di birra.
Gli ingredienti per la farcitura saranno gli stessi della pizzeria napoletana e di quella romana: pomodoro riserva speciale Solea per i Condurro, fiordilatte di Agerola e olio di semi, in controtendenza rispetto all’impiego sempre più diffuso dell’olio extravergine di oliva.
Il menu è corposo rispetto alla pizzeria di Napoli, dove esistono soltanto margherita e marinara, in versione classica o doppia, bibite analcoliche, birra nazionale e nient’altro.
Già nella filiale romana avevamo visto antipasti con mozzarella e piacevoli fritture, la pizza fritta, oppure il calzone al forno e i dolci della pasticceria napoletana di Vincenzo Bellavia.
Il menu londinese prevede margherita e marinara nelle versioni “classic and double”, proposte a 6.90 e 7.90 sterline per la marinara e 7.90 e 9.00 sterline per la margherita. Si vocifera di una terza pizza, inventata per i palati londinesi, ma al momento non ce n’è menzione.
Non manca il dessert del giorno, mentre per quanto riguarda le birre è stata scelta Birra Moretti; presente anche una piccola carta dei vini, con alcune etichette campane, prosecco e vino da dessert. E per far sentire gli inglesi comunque a casa non manca una selezione di bevande calde: cioccolata calda, caffè e tè.
[Crediti | Link: The Guardian, Foto: Luciano Furia]