L’Antica Pizzeria Da Michele è ciò che mancava a Padova: recensione

Se il franchising de L’Antica Pizzeria Da Michele può pure aver stufato, a Padova è una gradita novità. La nostra recensione, completa di menu, prezzi, ambiente e opinioni.

L’Antica Pizzeria Da Michele è ciò che mancava a Padova: recensione

In piazza Eremitani a Padova, dove fino a qualche mese fa c’era Lob’s un franchising di piatti di pesce statunitensi, ha aperto una sede di Da Michele, la pizzeria di Spaccanapoli nata all’inizio del 900 dalla famiglia Condurro (che ancora oggi la gestisce) e celebre per la lunga fila fuori, la pizza a portafoglio da mangiare in piedi, e tre soli gusti: la marinara, la margherita, e la marita che è metà e metà. I tempi son cambiati e anche nella sede storica di Napoli si indulge a qualche variante in più, c’è il delivery con Just Eat e hanno aperto anche a Salerno, ad Aversa e a Pompei. La fila fuori c’è sempre, anche perché le guide turistiche la segnalano come il tempio della pizza, epiteto che oggi appare anche sull’insegna.

La sede padovana fa parte del progetto in franchising Da Michele in the Word, che conta sedi in Italia, nel Regno Unito, Svizzera, Spagna, Germania, Stati Uniti, Giappone, Dubai e Singapore. Sul sito del marchio si legge di “una oculata politica di franchising, non lascia spazio ad improvvisazioni” e di come la scelta della materia prima e la formazione dei pizzaioli sia curata prima, durante e dopo direttamente dai responsabili aziendali di MITW (Michele In The World). Il contratto iniziale dura quattro anni.

Nella sede padovana davanti al forno e a capo della sala si parla con un forte accento campano, il che fa pensare che la supervisione sia di fatto una co conduzione, almeno all’inizio.

Il primo impatto con il servizio non è tutto liscio: ho chiamato diverse volte in orario di apertura senza avere risposta, ma sono stata richiamata, cosa piuttosto inusuale. Dopo un primo tentativo fallito (la pizzeria al momento è sempre piena, impossibile chiamare a pranzo per riservare alla sera), ho finalmente trovato un tavolo. Arriva un messaggino sul cellulare in cui si ricorda della prenotazione e si chiede di accettare un modulo per la privacy. Il giorno dopo che ci sei stato a mangiare arriva sullo stesso numero un link per lasciare un’opinione; un po’ cringe, un po’ al limite dello spam. [n.d.r.: leggo su Facebook che da qualche giorno si può prenotare il tavolo online]

Arriviamo con 10 minuti di anticipo sull’orario di prenotazione, le 19, primo turno (roba da nordici con figli al seguito), ma nonostante la pizzeria sia aperta e un cameriere ci dica di entrare intanto e accomodarci una volta dentro ci rispediscono fuori e ci chiedono di attendere 20 minuti… passiamo i successivi 15 minuti sui piloni della piazzetta ad aspettare.

I  fritti a L’Antica Pizzeria Da Michele di Padova

da michele padova tiella frittifrittatina di patate da michele padova

Quando finalmente ci accomodiamo sono tutti solerti. Il bere arriva subito, e anche le ordinazioni: una tiella di fritti (2 crocchè, una frittatina di pasta e un arancino un po’ fuori luogo), una marita e una napoletana con alici di Cetara e capperi.

Tempo 5 minuti arrivano i fritti, dall’aspetto e dall’impiattamento decisamente casalinghi, senza il privilegio di un foglio di carta fritti: decisamente enormi e con qualche briciola di pane che si stacca dalla panatura e puntina il piatto. Il colore, non particolarmente dorato ma piuttosto spento, non fa ben sperare e invece all’assaggio sono unti quanto basta, tostamente saporiti, filanti i crocchè e cremose le frittatine. Ne ordinerei un altro piatto se non arrivasse la pizza mentre stiamo ancora finendo; peccato che la Marita sia diventata una marinara; ma la rifanno in 5 minuti, con mille scuse.

L’Antica Pizzeria Da Michele a Padova: come sono le pizze

pizzeria da michele padova marinara margheritada michele padova napoletana

Veniamo alla pizza, gigante per i canoni settentrionali, strabordante dal piatto, con un bel cornicione visibile ma non una di quelle cose da food porn attuale, un cornicione napoletano sobrio. Salsa di pomodoro a profusione, mozzarella puntinata, soda, poco cotta. All’assaggio è esattamente come deve essere: gommosa e quasi cruda, scioglievole e pomodorosa; quella napoletana che o la ami o la odi. Nella versione con le acciughe e i capperi sembra di mangiare la stessa pizza, ma con un twist di sapidità elegante, un retrogusto di colatura. Buona.

Avrei davvero voluto ordinare la pizza fritta, ma mi è stato impossibile, per sopraggiunto limite di capienza ventrale. Peccato perché credo che ne avrei goduto. E nemmeno il dolce: babà, babà scomposto, torta caprese e nodini di pasta della pizza fritti e serviti con la Nutella ( una cosa da Napoli anni Novanta).

Il menu, i prezzi, il locale

interni da michele

Il menu ha un che di autentico, con un design vintage ma non alla moda, una bella selezione di antipasti, una carta delle birre veramente pop (Nastro Azzurro, Raffo, Peroni e della casa), una lista di cinque vini tutti veneti giusto perché siamo a Padova e 21 pizze, dagli 8 euro (la marinara) ai 13,50 euro, con una sola occorrenza di 6 euro e 50 per la pizza mini, che in realtà è grande quanto una pizza normale qui al Nord. Quanto alle tipologie delle pizze, sono tutte senza grilli: le prime cinque sono variazioni della margherita e della marinara; poi la Cosacca, con il pecorino al posto della mozzarella; la salsiccia e friarielli; le classicissime capricciosa, calzone e prosciutto e funghi. V’è solo una pizza special, se volete fare i fighi, ma chiedete al pizzaiolo perché cambia ogni mese. Dal menu salta all’occhio che sulle pizze ci mettono l’olio di semi, non quello di oliva, eppure è perfettamente contestualizzato. Anche l’ambiente lo è: un misto di poltroncine di velluto, gigantografie di mozzarella e pomodorini e scritte motivazionali al neon a tema pizza.

Ce ne andiamo satolli e abbastanza soddisfatti: una pizza così “napoletana” qui nel Nord Est più orientale non era ancora arrivata e se ne sentiva la mancanza. La notte trascorre con qualche bicchiere d’acqua bevuto in più del solito, ma ne valeva la pena.

scontrino da michele

Opinione

pizzerie

La pizzeria da Michele nella sua sede in franchising di Padova porta nell’estremo nord est una pizza napoletana vera, senza grilli moderni e senza troppi compromessi. L’ambiente, il design, il servizio sono coerenti con il brand che ha iniziato la sua storia in periferia all’inizio dell’800. A parte alcuni aspetti logistici da rivedere, il posto merita una visita.

PRO

  • Una napoletana vera che ti fa sentire fuori dai circuiti fighetti: grossa, un po' rozza, con l'olio di semi e i sapori forti
  • Un impasto perfettamente gommoso e scioglievole

CONTRO

  • Il servizio deve ancora rodarsi dopo la recente apertura sia sulla prenotazione che sugli ordini.
  • Non si tratta certo di una pizza leggera e digeribile, ma in fondo non si viene qui per questo
VOTO DISSAPORE: 7.5 / 10
Voto utenti
L’Antica Pizzeria da Michele Padova
L’Antica Pizzeria da Michele Padova
Piazza Eremitani, 2, 35121 Padova, PD, Italia
Opzioni Vegetariano