Forse sarà proprio questa pizzeria a portarvi per la prima volta in zona Due Ponti anche se siete di Roma, in un triangolo non troppo chiacchierato tra Grottarossa, Tomba di Nerone e il Parco dell’Inviolatella Borghese. Oppure siete già a conoscenza di questo indirizzo perché abitate nei paraggi. Fatto sta che proprio su via dei Due Ponti si trova La Mangiatoia, ristorante noto per i tagli di carne ma anche per la pizza romana croccante e sottilissima. In seguito al rinascimento della pizza romana degli ultimi anni, se n’è sentito parlare sui media di settore e c’è da credere, stando alla gastrostampa, che sia uno di quegli indirizzi imprescindibili in città. Siamo dunque andati a vedere com’è.
Il locale
La Mangiatoia si trova su una strada trafficata, ha un grande parcheggio (il romano automobilista apprezza sempre), una sala interna e una esterna verandata. L’ambiente insieme alla gestione è rimasto quello, probabilmente, di anni fa. Il locale infatti, ha aperto nel 1967 come osteria e guadagnerebbe piacevolezza da una rinfrescata, pur mantenendo la sua identità di ristoro semplice e accogliente.
Il menu
Nel menu si trovano sia piatti da trattoria romana, che tagli di carne, che pizze. Basse, croccanti e sottili, stese a mano dal pizzaiolo Andrea Renzi per essere divorate fetta dopo fetta. Ma partiamo dagli antipasti: qui la scelta può ricadere sia su affettati e formaggi, che sulle bruschette, che su una lista di fritti “fatti in casa”. C’è il supplì (3 euro), la mozzarella in carrozza (5 euro), la crocchetta provola e speck (3 euro), il filetto di baccalà (costa 3 euro al pezzo), il fiore di zucca (3,50 euro), le patate cacio e pepe (5 euro).
Il supplì fila ed è rustico come ci si aspetterebbe da questo indirizzo, non particolarmente grande e molto brunito all’esterno. Per quanto riguarda le patate, sorge il dubbio che siano patate sbucciate, lavate e tagliate a mano. In questa versione poi ricoperte di una crema cacio e pepe, oltre a pepe e pecorino in abbondanza, puntano spudoratamente sulla golosità.
La pizza
Ma veniamo dunque alla pizza, il motivo per cui siamo qui. Nel menu c’è spazio sia per i classici che per qualche variazione sul tema. Qualche sì, perché di fatto le proposte sono ben note alla tradizione romana, e il guizzo è affidato ai fuori menu del giorno, oppure, in questa stagione, alla Tropea con fior di latte, pomodorini confit, tonno Drago, cipolla rossa di Tropea, olive di Gaeta, basilico; oppure alla focaccia del Sud 2.0 con base focaccia, burrata, datterini, olive di Gaeta, prosciutto crudo, basilico.
La pizza è eseguita molto bene, l’impasto è sottile, croccante, steso abilmente, per un risultato armonico e leggero. Sono pizze da manuale, che potrebbero spingere maggiormente sulla qualità degli ingredienti primari, se proprio si vuole rimanere nel solco della tradizione, secondo una tendenza cara a molti esponenti della tonda romana. La pizza della casa, la Mangiatoia con fior di latte, Bufala DOP, datterini e rucola è l’esempio di questa rassicurante semplicità.
Le bevande
Eccoci infine al tema bevande, al quale scegliamo di destinare sempre un’attenzione particolare. Per la birra, si possono scegliere le birre in bottiglia di Ritual Lab (alla spina c’è solo la Peroni). Mentre per il vino, qualche proposta al calice. Servizio semplice, accogliente e rassicurante.
Opinione
Una buona pizzeria di quartiere che potrebbe aggiungere qualche elemento per alzare l’asticella: dall’ambiente alla scelta di alcune delle materie prime, dalla carta delle bevande all’identità delle proposte di condimenti per le pizze. La Mangiatoia è l’esempio della pizzeria che ti aspetteresti sotto casa, un posto senza eccessi, dove prenotare all’ultimo anche in mezzo alla settimana e dove saziare la fame in un giorno in cui si è usciti troppo tardi dal lavoro.
PRO
- Pizza buona, stesa con abilità, molto croccante
- Servizio essenziale, veloce ma attento
CONTRO
- Carta delle bevande da ampliare con un pizzico di coraggio
- Ambiente da ringiovanire