L’Elementare Pizzeria nasce come format in seno all’esperienza estiva di Parco Appio. È nell’ex Parco Egeria, a ridosso delle fonti dell’“acqua santa di Roma” in via dell’Almone, che per la prima volta il deus ex machina del progetto estivo Federico Feliziani si avvale della consulenza di Mirko Rizzo (ex Pommidoro e 180g) per realizzare una pizza romana semplice, semplicissima, anzi appunto “elementare”; che richiami le memorie gastronomiche spensierate e primigenie dell’infanzia.
Dal 1 Settembre, con l’avvicinarsi della stagione invernale, il format Pizzeria Elementare si consolida in una versione capace di prolungarsi oltre la dimensione en plein air del Parco; trasferendosi tra le mura dell’ormai ex Bir&Fud di Trastevere e infondendo in quelle sale un soffio d’aria fresca.
Siamo stati a visitarla: se volete andare anche voi, ecco cosa dovete aspettarvi.
Il locale
Rispetto alla precedente “incarnazione”, le sale del Bir&Fud risultano alleggerite, più luminose e spaziose. In particolare, il lungo tunnel d’ingresso con bancone a vista sulle spine dà l’impressione di essere un luogo letteralmente recuperato. Il precedente allestimento con ogive ricavate da doghe di botte sparisce, lasciando campo a una volta bianca puntellata da lampade sferiche a scanditura minimale. La parte iniziale del banco è occupata da una termovetrina, inusuale per Roma e napoletana per concezione, dalla quale vengono distribuiti fritti e pizze a portafoglio d’asporto.
Nella sala in fondo, le vetrate con effetto jardin d’hiver si colorano di sedie di fòrmica vermiglie, verdi e gialle (sì, quelle dei “maestri” de L’Elementare), e prendono vita con piante in vaso e rampicanti in ordine sparso; in un’atmosfera di comfort generale.
Al forno stende le pizze secondo la “ricetta Rizzo” Lino Lucarelli, napoletano convertito al mattarello, che accompagna come chef Federico Feliziani già dai tempi del Mozzico di San Lorenzo.
Il servizio è affidato a uno staff giovane e preparato, che viaggia spedito anche in condizioni di sovraccarico gestendo la sala in maniera snella.
Il menu e i prezzi
L’offerta si articola nei due classici filoni della pizzeria romana: pizze e fritti.
Per i fritti la sezione “classici” (da 2 a 4 euro) ospita le proposte tradizionali in termini di supplì, fiori di zucca e simili presenti in carta tutto l’anno, la sezione “speciali” (4 – 6 euro) accomoda offerte creative e stagionali a rotazione.
Le pizze si dividono, come da consuetudine, in “rosse” e “bianche” (da 6,5 a 12 euro). Alle tradizionali si aggiunge un comparto “speciali” (13 – 14 euro) riservato a proposte più elaborate.
Oltre al servizio pizzeria è possibile ordinare taglieri e antipasti freddi che fanno loro punto di forza di un’ossessione quasi maniacale nella selezione dei fornitori (4 – 25 euro), panini (14 – 15 euro), chips fatte in casa (4 – 5 euro) e strips di pollo fritte (8 euro).
Fiore all’occhiello e segno di continuità con la storia del locale le birre artigianali alla spina, selezionate da Manuele Colonna, divise in due selezioni territoriali improntate al Lazio e alla Franconia, con alcune vie dedicate a birrifici ospiti a rotazione (5 -7 euro); completano l’offerta beverage una piccola e ben costruita carta di vini naturali e un Gin&Tonic bar.
I piatti
Sono sfiziosi i fritti, proposti in una panatura sottile a grana fine e completamente asciutti, che oscillano da buoni (supplì con le rigaglie troppo dominato dalle scorze d’agrume, a scapito del gusto del sugo con le interiora, 3,5 euro) a eccellenti, come nel caso del croccante e succulento supplì di tonnarelli cacio e pepe (3,5 euro).
Le pizze, nonostante la stesura al mattarello imposta dalla tradizione romana, conservano una struttura ariosa e leggera; con bordi croccanti come da dogma, spessore minimo e superficie di farcitura leggermente più umida e soffice delle versioni più tradizionali grazie a un impasto, studiato appositamente per l’Elementare, di maggiore idratazione (circa 60-65%). Qualche bruciatura di troppo sul cornicione.
Armonici, espressivi i condimenti, di alto livello e ben disposti, sia nell’essenzialità della Marinara (6,5 euro), su cui un grande pomodoro, aglio e prezzemolo fanno da letto ad un’aggiunta di carnose e generose alici di Sciacca; sia nella “speciale” Transumanza (14 euro), bianca a base fiordilatte, ove la combinazione tra cicoria amara viva di campo, guanciale tostato in cottura e pecorino naturale abruzzese dà luogo a un gioco armonico basato sull’amaro e sul sapido di sorprendente raffinatezza.
L’opinione
A poco più di una settimana dall’inaugurazione, L’Elementare Pizzeria di Trastevere appare grazie al rodaggio estivo sulle alte rotazioni di Parco Appio una macchina già in grado di girare quasi alla perfezione, e capace di dire qualcosa di nuovo sul tema caldo della “nuova pizza romana”.
Opinione
Coniugando tecniche tradizionali a una visione moderna, priva di orpelli innecessari, il locale propone soluzioni spensierate agli appetiti di scrocchiarella con un approccio originale e fresco; lontano da certi snobismi ormai tipici del mondo-pizza ed ereditando nel migliore dei modi il bagaglio beverage del predecessore Bir&Fud.
PRO
- La selezione di birre artigianali