Successo e intraprendenza: le parole chiave di Isabella De Cham. Nata tra i tavoli e i banchi di altre blasonate pizzerie, poi titolare con un socio di 1947 Pizza Fritta, nel 2017 fa il grande salto. Era molto giovane, ma di certo coraggiosa: torna nel suo quartiere, la Sanità (all’epoca non ancora il centro di una rivoluzione culturale e sociale), e apre la sua pizzeria.
Tempio dedicato alla pizza fritta e alla femminilità: qui le quote da garantire sono più azzurre che rosa.
Il successo è subito notevole per affluenza e segnalazioni della stampa. A distanza di alcuni anni, la pizza fritta di De Cham convince e stravince ancora.
Ambiente, menu e prezzi
A pochi passi dalla Pasticceria Poppella e da Concettina ai Tre Santi, dove De Cham aveva lavorato, la pizzeria troneggia nel centro della Sanità. Il piccolo spazio esterno è richiestissimo, anche se il passaggio di macchine e pedoni è incessante. Due le sale, con ingressi autonomi: più piccola quella al piano terra, più ampia quella che si trova al piano superiore del secondo ingreso. I coperti sono comunque contenuti.
L’ambiente, essenziale e piacevole, gioca sul bianco e nero. Note di colore, le tante effigi di Isabella in chiave top: un po’ di culto della personalità ci sta, via al Girl Power. Del resto, la consapevolezza di sé ha portato la De Cham ad aperture fuori città (Aversa) e perfino fuori dall’Italia (Ibiza)
Il menu prevede antipasti, pizze classiche e speciali al forno e tante variazioni di pizza fritta: chiuse tonde come usava originariamente, o batocchi (calzoni stretti e lunghi) e aperte, come montanare. Molto apprezzabile la selezione vegan sia nelle fritture iniziali, sia nelle pizze fritte e al forno. C’è la possibilità di ordinare le versioni gluten free. Attenzioni dovute per le diverse esigenze dei clienti, non sempre onorate con tanta attenzione.
Prezzi dal ragionevole degli antipasti fritti (2/3€ a pezzo) e delle pizze al forno (dai 7,50 ai 13 €), a quelli più tonici delle fritte (9/11 € che non sono pochi).
Le pizze e gli antipasti di De Cham
Piccola selezione di fritti per iniziare: tris di crocché con ventricina piccante, pomodorino e parmigiana di melanzane. Gusto e frittura eccellente, come sarà per tutto il resto. Asciutta, dorata e senza sentore di olio. Ottima la patata a pasta gialla, buona la panatura. Meno valida la consistenza, un po’ morbida e pastosa. Capita pure per l’arancino vegano (con mix non specificato di formaggi veg: il gondino è confermato, sugli altri c’è un’omertà che un po’ spiace) e la frittatina di pasta classica. Per tutti sapore ottimi e ben calibrati: da rivedere la compattezza interna. Presentazione attraente e originale.
Applausi a scena aperta per le fritte “chiuse”. L’arrivo già fanno aumentare la salivazione, il palato festeggia. La Completa, con i classici cicoli (parti meno nobili del maiale ricompattate, forse la cosa migliore del mondo) e con ricotta sporcata di pomodoro, è inappuntabile.
Forse meno indovinata la Donna Isabella con rucola e sentori di limone. Traduce meno freschezza di quanto promesso: era consigliata per “sgrassare la bocca” post Completa. Solo a Napoli si può pensare di pulire il palato da una pizza fritta, con un’altra pizza fritta!
Qui, in ogni caso, non si vuole pulire proprio nulla: inciampiamo in una pizza fritta aperta con baccalà fritto. Sì: baccalà pastellato sopra la pizza fritta. Spiace se al nord di Roma sembri illogico!
In effetti la descrizione, fa serpeggiare un po’ di timore. L’ardimento nostro nell’ordinarla – e della De Cham nel concepirla – è ripagato. Sembra quasi incredibile che la pizza ricoperta di una salsa da marinara pimpata e da pezzi di baccalà fritti, sia croccante e asciutta. Eppure è successo.
Assaggiata anche una margherita: non la consiglieremmo. Nella migliore delle ipotesi, anonima. A ben vedere anche un po’ chunky e forse con lievi problemi di cottura nel cornicione. Chiaramente, una sola pizza, come una rondine, non fa primavera. Non estendiamo la sensazione di delusione a tutte le pizze al forno. Le fritte, però, sono così eccellenti da dover essere esplorate con certosina attenzione.
Servizio, beverage, dolci, accessibilità e conto
Il servizio quasi tutto femminile è molto accogliente, entusiasta e attento: Alessia, cui siamo stati affidati, è semplicemente perfetta! Un po’ di lentezza nel dialogo sala e cucine. L’attesa tra le portate è un po’ eccessiva, soprattutto considerata la scarsa affluenza nel momento della nostra cena.
Proposta beverage classica, impreziosita da alcuni vini al calice e dalla due birre di Kbirr brandizzate per Isabella De Cham. Buona carta dei vini e delle bolle con ricarichi sensati. Certo, manca lo champagne millesimato di Ciro Oliva, ma l’impressione è di una piacevole maggiore aderenza al contesto di una pizzeria.
Mille fritta buona da urlo: dischi di impasto fritto sottili e croccanti inzuccherati e topping che ricorda la pastiera. Anche noi la ricorderemo a lungo.
Accessibilità inesistente. Che dolore.
Conto equilibrato non economicissimo ma coerente con quanto ordinato, con la qualità del servizio e con il gusto che punta all’eccellenza. 87 euro in tre con quattro bottiglie d’acqua, una coca e due birre artigianali.
Opinione
Isabella De Cham è una pizzaiola e un’imprenditrice attenta e capace. Le pizze fritte sono immancabilmente buone e anche ben ideate, nel caso di quelle più creative. Bella la selezione degli antipasti fritti, da migliorare sotto l’aspetto della compattezza interna. Un solo assaggio, decisamente non esaltante, di pizza al forno, non può chiaramente bocciarle tutte. Ma la spiccata qualità della frittura della De Cham spinge comunque a preferire assaggi ripetuti delle creazioni fritte. Servizio attento e gentile, anche competente se non sui formaggi veg. Da aumentare il ritmo nell’arrivo delle portate. L’attenzione ai vegani e ai celiaci è encomiabile. Andrebbero di certo considerate anche le esigenze delle persone con disabilità motorie, qui, come spesso a Napoli, del tutto ignorate.
PRO
- Servizio accogliente e sorridente
- Locale lineare e curato
- Pizza fritta impeccabile
- Millefritta imperdibile
CONTRO
- Tempi un po' lunghi tra una portata e l'altra anche con locale poco affollato
- Accessibilità, questa sconosciuta
- Pizza al forno non esaltante