Il Campionato della Pizza 2017 è una produzione Dissapore con Clai Salumi e Molino Dallagiovanna. Questa è l’ultima sfida del Campionato della Pizza 2017 di Dissapore, iniziato l’11 maggio 2017.
Ma allo stesso tempo non lo è. Nel senso che sfida dopo sfida, partendo da una selezione di 32 pizzerie italiane –le migliori secondo noi– siamo arrivati alla fine.
Ma attenzione, il “Campionato” avrà una finale molto fisica prevista per lunedì 9 ottobre al Circolo Rari Nantes, in via Scogliera Santa Lucia, sul lungomare di Napoli, con showcooking, degustazioni, approfondimenti e la presenza dei veri protagonisti, i pizzaioli. Oltre alla vostra, perché a tempo debito inviteremo un po’ di lettori a partecipare.
I Masanielli vs F.lli Salvo: Campionato della Pizza 2017.
Nel frattempo, oggi scopriamo chi sfiderà la pizzeria I masanielli di Caserta, finalista campana del nostro campionato.
Si scontrano nella parte del tabellone riservata al “Resto d’Italia” I Tigli di San Bonifacio, provincia di Verona, del pizzaiolo Simone Padoan, inventore della cosiddetta “pizza gourmet” e Pizzeria P di Lissone, nel milanese, il locale del giovane pizzaiolo Daniele Ferrara che ha rappresentato la sorpresa di questo campionato.
I Tigli
via Camporosolo 11, San Bonifacio (VR)
Anche in pizzeria, come in ogni altro campo, esistono originali e copie. Se oggi parlando di “pizza gourmet” il pensiero corre alla pratica di servire la pizza tagliata a spicchi e guarnita con ingredienti da ristorante stellato, sappiate che tutto è iniziato qui.
In altre parole, nelle foto state vedendo l’originale, tutte le altre pizze gourmet, sbiadite o degnissime che siano, sono venute dopo le invenzioni da funambolo di Simone Padoan.
Se la sua pizzeria nel veronese è arrivata fin qui nel Campionato di Dissapore un motivo ci sarà.
Tralasciando i riconoscimenti ricevuti dal Gambero Rosso —che nella recente Guida 2018, oltre ad aver riconfermato ai Tigli i Tre Spicchi, ha assegnato alla pizza “Galletto” (base croccante alla romana con spinaci selvatici al lime, emulsione di pomodoro leggermente piccante e carne sfilacciata a mano di galletto arrostito nel forno a legna) il premio di “pizza dell’anno”— ciò che conta nella pizzeria di San Bonifacio sono lavorazione, sapore e scelta degli ingredienti, che unite alle lunghe lievitazioni e a un’idratazione che raggiunge il 65% rendono spesso memorabile la pizza di Padoan.
L’impasto della versione “Soffice”, con il cornicione leggero e non molto alto, riesce a mantenersi croccante fino all’ultimo morso, mentre un pomodoro San Marzano dolce come confettura e i nodini di Fiordilatte di Alberobello confortano il palato.
La stessa potente semplicità della Margherita si ritrova sia nelle pizze con la carne (tagliata di Sorana e persino piccione) che in quelle con il pesce (gamberi rossi, mazzancolle, cappesante, baccalà).
“Polenta e Baccalà” è un omaggio al mais e al pesce-bastone che i vicentini sanno trattare con languida morbidezza.
Nomen omen: gli spicchi replicano una croccante polenta al baccalà accesa da ottimi contrasti di sapore tra mineralità (spinaci al cartoccio), dolcezza (pomodoro confit) e le tinte vivide del tricolore. Con i veneti che si riscoprono fieri di essere polentoni.
A prescindere dalla pizza scelta, e dai prezzi alti, frequentare I Tigli resta un vero piacere, anche per la capacità di sperimentare che Simone Padoan, anche a distanza di anni, mantiene intatta.
In precedenza:
Saporè vs. I Tigli
Cammafà vs. I Tigli
Lievità vs. I Tigli
Pizzeria P
Via Padre Reginaldo Giuliani, 10 Lissone (MB) – Pagina Facebook
Le pizze di Daniele Ferrara partono dalla biga —preimpasto fatto con acqua, farina e lievito– e passano da una lievitazione di 30 ore con maturazione a temperatura controllata.
Il risultato ricorda per leggerezza e digeribilità le migliori espressioni campane: impasti elastici e soffici con cornicioni ariosi.
Nella P2 la mozzarella di bufala viene messa in uscita, leggermente scottata per evitare che il liquido di governo renda tutto un mappazzone, mentre pomodoro lampadina e parmigiano reggiano di montagna completano l’opera.
P4: affascinante e fresca grazie a una combinazione di sapori ben architettata: fior di latte di Agerola, tonno, pomodorini gialli semisecchi, olive caiazzane, origano di montagna, polvere di capperi di Pantelleria, Parmigiano Reggiano DOP 26 mesi.
In principio fu la (leggendaria) salsicce e friarielli, che ancora spopola durante i mesi invernali.
Nella P7 il felice abbinamento con la provola di Agerola apre a nuovi sapori, completati da crema di peperoni, pepe, parmigiano Reggiano e scaglie di Pecorino Romano.
La pizza che vedete fotografata è P Special, un fuori menu che vi consigliamo di chiedere: fior di latte d’Agerola, pesto di basilico fatto con una percentuale di ricotta, pomodorini datterini semi-secchi.
Delicatezza è la parola chiave, condizione ideale per apprezzare fino in fondo il muscoloso impasto del pizzaiolo campano di stanza a Lissone.
In precedenza:
Mezzometro vs. Pizzeria P
Pro Loco Pinciano vs. Pizzeria P
In Fucina vs. Pizzeria P
Verdetto Finale
Sfida insolita tra stili opposti, lo stile di Simone Padoan, partito nel 2008 alla conquista del mondo della pizza imponendo la versione “gourmet”, e quello del giovane ma audace Daniele Ferrara, imparentato con la pizza napoletana e più ancora con la nuova scuola casertana.
Aver trovato Pizzeria P nel poco ameno hinterland milanese è stata una sorpresa autentica che ci ha convinti a portare in finale il locale di Lissone, con l’onore delle armi concesso allo sfidante Simone Padoan.
Le tessere del puzzle Campionato della pizza 2017 di Dissapore stanno per ricomporsi, attenzione, succederà il 9 ottobre al circolo Rari Nantes di Napoli, con la finale molto fisica e combattuta a suon di pizze sfornate tra Francesco Martucci della pizzeria I Masanielli di Caserta e Daniele Ferrara di di Pizzeria P a Lissone.
A questo indirizzo è possibile scaricare il calendario in alta risoluzione.
[Testi: Caterina Vianello, Antonio Fucito | Link: Dissapore | Immagini: Antonio Fucito]