Il Campionato della Pizza 2017 è una produzione Dissapore con Clai Salumi e Molino Dallagiovanna.
Il 13 maggio è iniziato il Campionato della Pizza 2017 di Dissapore. Il lettore attento ricorderà: nel tabellone diviso in due parti abbiamo inserito 32 pizzerie con i superpoteri, 16 campane e 16 scelte nel Resto d’Italia.
Dopo >4 turni di sfide a eliminazione diretta –chi vince passa, chi perde termina il percorso– arriveremo alla pizzeria numero uno per ogni parte del tabellone.
Poi il gran finale: una sfida secca tra la migliore pizzeria campana e la migliore del Resto d’Italia.
Bene, il 22 giugno scorso si è conclusa la prima fase: cos’abbiamo imparato finora?
Che è stato complicato eliminare 16 pizzerie, come vuole la formula del Campionato, perché il livello medio è ancora più alto del previsto.
Evidentemente, il fatto che nel calendario nelle mode gastronomiche il 2016 sia stato l’anno della pizza, con decine di nuove, originali e promettenti aperture, e con i media a dare visibilità alla nuova pizza-invasion, ha giovato al movimento.
Okay e adesso cosa succede?
Le pizzerie che hanno passato il turno iniziano le sfide della seconda fase:
Per la CAMPANIA
I Masanielli, Caserta vs. Starita a Materdei, Napoli
Casa Vitiello, Tuoro (Ce) vs. Pepe in Grani, Caiazzo (Ce)
Concettina ai Tre Santi, Napoli vs. Sorbillo ai Tribunali, Napoli
Fratelli Salvo, San Giorgio al Cremano (Na) vs. Carmnella, Napoli
Per il RESTO D’ITALIA
Lievità, Milano vs. Santarpia, Firenze
I Tigli, San Bonifacio (VR) vs. Cammafà, Torino
In Fucina, Roma vs. Kambusa, Massarosa (LU)
Pro Loco Pinciano, Roma vs. Pizzeria P., Lissone (Mi)
Siete pronti?
I Masanielli
Viale Abramo Lincoln, 27, Caserta (CE) – Sito ufficiale
All’ombra delle Reggia di Caserta c’è una pizza capace di emozionarvi. Vi sento, state pensando: “aiuto, non bastava applicare la retorica delle emozioni ai ristoranti stellati, adesso pure alle pizzerie”.
Credeteci, non vi capiterà facilmente di ritrovare tanta delicatezza in un impasto, tanta assenza di peso in un cornicione dalle dimensioni maxi con una rete di alveoli che sembra un disegno cubista.
Sono serviti anni di esperimenti per raggiungere risultati del genere, ma l’importante è che Francesco Martucci ci sia arrivato, nonostante l’assenza di un forno a vista nel suo locale lo costringa ad affacciarsi sulla porta della cucina per osservare la reazione dei clienti.
Ma vedrete a settembre, quando i Masanielli cambierà sede traslocando in un ambiente spazioso, moderno e organizzato, ancora più vicino alla Reggia vanvitelliana, e proprio accanto a Le Colonne, il ristorante stellato della chef Rosanna Marziale.
In quale altra pizzeria d’Italia trovate una carta degli oli con 13 diverse etichette, ognuna abbinata a una pizza diversa? Per non parlare dell’ultima pagina del menu, con l’elenco dei produttori che hanno fornito gli ingredienti, quando possibile provenienti dal casertano, degna di un ristorante stellato.
C’è poi la faccenda prezzi.
Se non siete campani il fatto che pizze meravigliose come la Margherita, la Bufala o la Multicolor (pomodorini gialli da serbo, pomodorini del piennolo del Vesuvio, mozzarella di bufala e conciato romano) costino rispettivamente 5, 6,50 e 7 euro vi metterà in crisi. Perché, vi chiederete, finora ho pagato 10, 12 o 15 euro per pizze smisuratamente inferiori?
Consolatevi sorseggiando una buona birra artigianale o scegliendo tra i vini un ottima etichetta campana.
AMBIENTE: 6,5/10
IMPASTO E CONDIMENTI: 9,5/10
PREZZI: 9/10
TOTALE: 25
In precedenza: I Masanielli vs. Lionello
Starita a Materdei
Via Materdei 27, Napoli – Sito Ufficiale
Saprete da soli per quante volte ve l’hanno detto di essere nella pizzeria immortalata dal capolavoro di Vittorio De sica, L’Oro di Napoli, con la sensuale Sofia Loren (e se non lo sapete ci pensano i cimeli alle pareti a ricordarvelo, L’oro di Napoli sbuca dappertutto). Anche per questo è frequentata sia dai turisti con “Rough Guide” al seguito, sia dai residenti.
La pizzeria del decano Antonio Starita, cui andrebbe chiesto il segreto dell’elisir di lunga vita per l’energia con cui gestisce questa che è la sede storica, nel cuore della collina di Materdei, e le filiali di Milano, New York e Atlanta, è uno snodato labirinto di sale, sempre tirate a lucido, capace di quasi 150 coperti.
C’è perfino un bel bancone bar che, viste le lunghe attese prima di potersi accomodare ai tavoli, ha creato l’abitudine di sorseggiare uno Spritz in strada. Per contro il personale di sala che forma un piccolo esercito è noto per il servizio cordiale e super celere.
Sfizi e fritti, comprese le famose “Corna di Maradona” (pizzette fritte a guisa di ferro di cavallo ripiene di ricotta con pepe e ciccioli di maiale), fanno da antipasto alla pizza, una granitica certezza per chi ama l’ortodossia napoletana: tradizione, esperienza e calibratura sartoriale degli ingredienti.
Fatta con poche diavolerie e la classica farina 00 viene esaltata da un impasto che ha tempi di maturazione diversi, in modo che al momento opportuno sia sempre a disposizione quello ideale. Menzione a parte per il Ripieno al forno col pepe: ti sazia e ti manda a casa contento.
I prezzi delle pizze sono nella media napoletana, vale a dire bassi, la Margherita per esempio costa “solo” 4 euro, un po’ più alti della norma quelli dei fritti.
AMBIENTE: 8/10
IMPASTO E CONDIMENTI: 7,5/10
PREZZI: 8/10
TOTALE: 23,5
In precedenza: 50 Kalò vs. Starita
Passa il turno: I Masanielli
Se non siete d’accordo o volete dire la vostra, fatevi sotto con i commenti. E ricordate che alle 19 ci sarà la votazione dei lettori sulla pagina Facebook di Dissapore.
[Link: Dissapore | Immagini: Rossella Neiadin]