In quanti posti portereste a cena vostra mamma? Diciamoci la verità: almeno a me serve un posto accogliente, elegante ma non troppo, con un servizio attento e soprattutto un posto dove si mangi bene. Serve una cucina fatta con amore, proprio come quella della mamma. Beh, io tutti questi fattori li ritrovo sempre da Giovanni Santarpia, iconica pizzeria in via Senese dove si degusta – per distacco – la miglior fritta di Firenze e dove torno spesso con piacere. Con o senza mamma.
L’ambiente
Alle porte del centro, o meglio a poche centinaia di metri da Porta Romana, la pizzeria di Giovanni Santarpia è una piccola isola felice a metà fra la città e la campagna. Ad accoglierti non ci sono solamente un nome e un cognome scritti su un’insegna, ma un one man show che coi suoi grembiuli colorati e il suo sorriso coinvolgente riesce fin da subito a farti sentire a casa. Già, perché dopo un’esperienza fiorentina durata circa tre anni, nel 2020 il pizzaiolo di Castellammare di Stabia ha deciso di aprire il suo personale locale mettendoci – letteralmente – la faccia. Come? Col rispetto della tradizione napoletana, da intendersi sia come pizza sia come servizio tipicamente made in Sud, ma anche attraverso spazi accoglienti e contemporanei, col surplus della nuova rinnovata terrazza per godersi una cena al fresco durante l’estate.
Il menu
“Per stuzzicare”. Si inizia proprio così, con una selezione di nove antipasti per rompere il ghiaccio e aprirsi lo stomaco facendo leva sul motore di questa pizzeria: la convivialità. Impossibile non ordinare un fritto, a partire dalle Montanarine classiche e gourmet – due per piatto – con pomodoro, ricotta salata o con ingredienti del giorno (come quella – in foto – con prosciutto crudo, burrata e marmellata di mandarini, nella quale l’acidità quasi pungente del mandarino e la cremosità della burrata ben si amalgamano con la sapidità dell’affettato e, più in generale, con l’impasto delle montanarine). Morbide dentro e croccanti fuori, si sciolgono in bocca proprio come i Panini di pasta fritti con Lampredotto di Luca Cai e salsa verde: un piatto interregionale, che parte dalla Campania di Giovanni andando poi a celebrare la specialità della città che l’ha adottato (il lampredotto è un piatto della cucina fiorentina a base di una delle quattro sezioni dello stomaco dei bovini, l’abomaso).
Prosegue su questo filone fatto di abbondanza anche il menu delle pizze, con ben 16 proposte a disposizione dei commensali più almeno una pizza del giorno. C’è invece decisamente meno scelta sul beverage (vino e birre), anche se conoscendo e avendo provato svariate volte Santarpia la carta si è già evoluta. Alla spina, però, bisogna accontentarsi delle birre industriali.
La pizza
I dolci
Opinione
Quella di Giovanni Santarpia è la pizzeria in cui vado quando voglio rilassarmi e godermi un’ottima pizza in compagnia di una persona a cui tengo. So già, infatti, che non appena varcherò la porta di via Senese 155r troverò il sempre sorridente Giovanni, il suo staff giovane e accogliente, la sua invitante pizza fritta e magari una pizza del giorno – finisce sempre così – in grado di colpirmi per il suo legame intrinseco con le eccellenze della terra che quella determinata stagione ci offre. Ancora meglio, se siamo in estate ed è possibile sederci, in totale intimità, nella terrazza illuminata a festa. Convivialità e accoglienza sono le parole chiave di questo locale piccolo ma confortevole, che vanta assolutamente un posto sul podio delle migliori pizzerie fiorentine.
PRO
- La pizza fritta da leccarsi i baffi, l'accoglienza familiare, l'attenzione verso i prodotti stagionali con tante proposte del giorno
CONTRO
- La carta di birre e vini non è (ancora) all'altezza di quella food, ma questa per Giovanni non è certo una novità