Fate occhio a parlare di pizza, voialtri appassionati. Ma soprattutto, fate occhio a non solleticare il genio di Gino Sorbillo, che potrebbe lanciarsi stile piovra affamata sulla vostra pizza e tirarne fuori una trovata di marketing. Come ha fatto per la pizza di Pompei, d’altronde. Neanche il tempo di ritrovarla, quietamente nascosta lì sotto da duemila anni, che puff!, in duemila millisecondi è comparso in una magica nuvola di fumo Gino Sorbillo e l’ha ricreata, inserendola in carta come “pizza Pompei”. “Melograno, spinaci, alici, colatura di alici, noci e olive: con questi ingredienti nasce una nuova pizza che sarà da subito nella carta delle mie pizzerie, dedicata alla prima pizza della storia”, ha detto Sorbillo in un video di presentazione della sua pizza millenaria.
I precedenti: Sorbillo Superstar
Alla velocità della luce, con l’abilità di Mandrake, Gino Sorbillo negli anni ci ha abituato alle sue trovate di marketing lampo. Come quando fece la pizza con la farina di grilli, facendosi portavoce e raccoglitore, dentro il suo forno a quattrocento gradi, di tutta la disapprovazione dell’uomo comune per il novel food. E infatti mica la mise in carta, la pizza di grilli, ché va bene il marketing ma le campagne bucoliche non sono mica Pompei.
Per non parlare di quella volta che fece la pizza in corsivo, anzi in corsivio, aiutando la giovane meteora dei social Elisa Esposito, che pure lei ha annunciato di aver abbandonato i video su TikTok, lasciando solo il povero Sorbillo che con i suoi video e le sue trovate resiste a ogni tipo d’attaco, dimostrando la sua risolutezza a restare, perché di professore della pizza ce n’è uno, mentre le professoresse di corsivio vanno e vengono.
@ginosorbillo Oggi qui in gara si sfidano @Elisa Esposito e @pescheria ♬ suono originale – Gino Sorbillo
Le pizze firmate
Che poi, se Putin volesse un giorno scappare da qualche parte, potrebbe scegliere Napoli, sicuro di essere accolto con una pizza col suo nome stampato sopra a lettere di mozzarella. Perché il buon Sorbillo non ha colore politico, lui sfama chiunque, e a chiunque concede un quarto d’ora di celebrità social accanto a una pizza firmata. Lo fa per loro.
Da Beppe Grillo a Vincenzo De Luca, da Antonio Conte a Gigino Di Maio, passando naturalmente per il compianto Silvio, che chissà perché non si è meritato una pizza speciale di commiato. E se state pensando male, voialtri, sappiate che Sorbillo fece anche la pizza per i migranti per dire no al razzismo, e quella per dire no al Coronavirus quando i Francesi ci sfottevano. Poi, Sorbillo ha evidentemente capito che la “no policy” non funziona quanto la “yes policy”, e prima di dire no al colesterolo, alla guerra e alla fame nel mondo ha pensato bene di dire si ad attori, cantanti, politici, Gargamella, Batman e il Maestro Tartaruga, che se passassero di là avrebbero di certo la loro pizza.
Come l’hanno avuta i Coldplay, gli ultimi paparazzati con la pizza Made in Sorbillo, con il loro nome scritto pure male (forse era troppo lungo per scriverlo tutto attaccato, ma siamo quasi certi che Sorbillo sappia fare i miracoli con la mozzarella) e un Chris Martin dalla faccia sorpresa che pare esclamare “aho, ma io avevo ordinato una ananas e bacon”. Sorbillo dà, Sorbillo toglie, e arriverà un giorno in cui se il tuo nome non è stato scritto almeno una volta su una pizza, bello mio, non sei nessuno.