Non si trova troppo distante dalla Basilica di San Giovanni e nemmeno da Re di Roma, questa pizzeria in una strada un po’ defilata del quartiere (Via Urbino). Alla sua apertura il menu si presentava più lungo, con una proposta di cucina ad affiancare quella delle pizze. Ad oggi dell’offerta da ristorante di Favilla rimangono gli hamburger “per permettere il mantenimento degli spazi interpersonali e dare modo ai nostri ragazzi di lavorare in sicurezza. Una decisione sofferta, ma siamo sicuri sappiate apprezzare il nostro sforzo per mantenere degli standard di sicurezza elevati” come recita la prima pagina del menu.
Quindi via la carbonara, rimangono dentro un numero piuttosto nutrito di pizze e di antipasti. Tra cui due supplì: sin dall’inizio quello dello chef che è una piccola variazione su un supplì classico senza carne, con riso pomodoro, fiordilatte e zest di limone. Realizzazione piacevole e casalinga (nel senso più entusiasta della parola).
L’obiettivo della sicurezza potrebbe sembrare parzialmente disatteso: di sabato sera la pizzeria è decisamente gremita. Impossibile dire se fra i commensali sia rispettata la giusta misura, tuttavia l’ambiente già piccolo di suo è particolarmente affollato. Del resto, le temperature si sono drasticamente abbassate, mangiare fuori non è più tanto piacevole (ma qualcuno resiste), l’anno e mezzo di pandemia è stato molto duro, resta solo un’opportunità: cercare di lavorare bene su turni. E questo è un problema che molte pizzerie avranno.
Veniamo dunque alla pizza. Scelta molto ampia (quasi 25 proposte), dalle pizze più classiche alle “sfavillanti”, che presentano maggiori combinazioni di ingredienti. Salta subito all’occhio l’impasto: romano ma meno sottile di quanto ci si aspetterebbe. La pagnotta arriva infatti a 230 grammi ma senza perdere croccantezza. Stesura impeccabile, condimenti davvero generosi, i tempi vengono ben rispettati, nonostante al comando ci sia un solo pizzaiolo che come un treno dirige le operazioni. Uniche due annotazioni: si perde un po’ la leggerezza della romana che ne garantisce, ad impasto ben realizzato, la proverbiale digeribilità, mentre i condimenti, per quanto molto abbondanti, non sono sempre ben bilanciati.
Superati tra gli antipasti i bocconcini di pizza fritta condita (Le Tipike), non ci resta che la proposta delle bevande, che prevede alcune birre alla spina e in bottiglia. La selezione non è particolarmente accurata, meglio optare per un bicchiere di vino. Il servizio rimane essenziale ma estremamente funzionale e veloce. La pizza più cara del menu costa 11 euro: rapporto qualità prezzo dunque abbastanza centrato.
Opinione
Un buon indirizzo per la pizza romana in un quartiere che non spicca per questo tipo di offerta. Risultato estremamente piacevole, fritti buoni: si potrebbe puntare più in alto, con una migliore proposta delle bevande, una carta delle pizze anche più esigua ma più centrata.
PRO
- Basilico, tanto basilico
- Velocità, puntualità del servizio
- Ricchezza dei condimenti
CONTRO
- Locale estremamente affollato