Questo scriveva Dissapore dopo il debutto di Domino’s Pizza a Milano: “Tutti lì a puntare il dito, a borbottare “la catena americana”, “chissà che razza di pizza” e cose simili. Invece, cari miei, ci sono pizze ben peggiori“.
E per chiarire il concetto: “la vera notizia è che la pizza di Domino’s a Milano non fa schifo. Certo, non sarà la pizza della vostra vita, questo è chiaro. Ma nemmeno la peggiore“.
Tutta questa sorpresa perché non eravamo convinti che la celebre catena, molto diffusa negli Stati Uniti, sarebbe riuscita a vendere pizza, la sua pizza, agli italiani. Pensavamo a un flop annunciato nonostante il successo in Italia di altri giganti americani, primo tra tutti McDonald’s.
Invece, dopo i tre locali inaugurati a Milano, Domino’s Pizza aprirà il primo stabilimento delle famose pastelle a Buccinasco, vicino Milano.
Il modello organizzativo prevede che le pastelle, cioè i dischi di pasta che fanno da base per la pizza, prodotte nello stabilimento di Buccinasco, vengano consegnate ai pizzaioli nei punti vendita della catena.
Le pizze sono ordinabili anche online o tramite app: la consegna è garantita fino a una distanza di venti minuti, oppure di un chilometro, dal Domino’s più vicino. L’ordinazione, che prende in prestito il modello dei colli postali, sarà rintracciabile in ogni fase: dalla produzione fino allo scooter della consegna.
Dietro ogni punto vendita Domino’s sono circa venti le persone impiegate, tra gestione della sala, cassa, consegna e pizzaioli; attualmente i dipendenti sono 80, con formazione diretta in azienda.
Grazie alle aperture dei nuovi ristoranti, almeno 11 entro la fine del 2016, e dello stabilimento, si prevede la creazione di circa 150 posti di lavoro in più, con assunzione part-time o full time.
[Crediti | Link: Newslavoro 360, Dissapore]