Bricks è una pizzeria contemporanea che sperimenta vari tipi di impasto e di forme, abbinati a ingredienti particolari e in certi casi cucinati a parte e aggiunti fuori cottura. Siamo quindi nella sfera delle pizze di Torino dette “gourmet”, o a degustazione, se il primo termine può suonare troppo pretenzioso: una sfera molto frequentata negli ultimi anni, ma dove, Bricks lo dimostra, c’è sempre la possibilità di dire qualcosa di interessante.
La proposta di Bricks ha avuto nel tempo vari aggiustamenti, e altri sono prevedibili in futuro: per un periodo addirittura avevano aperto anche a colazione, con un goloso ventaglio di brioche e altri lievitati. Oggi c’è cena tutte le sere e pranzo sabato e domenica (con brunch), domani potrebbero estendere le possibilità diurne.
Gli “antipasti” di Bricks
Si parte con una pagina di antipasti, o meglio di non-pizze: ci sono i Pan toast (4), la farinata (semplice o farcibile), i Burgers (2), le pizze fritte, suddivise in pizzette (3) e conetti ripieni (3), le Tapas classiche servite con cubetti di focaccia (10), i Vaporini (4) panini al latte cotti al vapore in stile cinese. Prezzi accettabili, abbinamenti che incuriosiscono senza risultare fuori misura. Grande sfoggio di destrezza e competenza tecnica, quasi una messa in pratica di un manuale su “tutto quanto si può fare con una pasta lievitata”.
Il pan toast è soffice e aromatico; la farcitura di peperone bruciato e chorizo è perfetta, molto equilibrata. Le pizzette fritte sono giusto un po’ tenaci, ma sorreggono un ragù alla bolognese profumatissimo, con le scaglie di parmigiano che lentamente vi si fondono dentro. I conetti invece sono uno spettacolo: un boccone unico, croccante e asciutto, che avvolge un ripieno standard (stracciatella, pomodoro secco, pesto) ma non meno buono. Il vaporino forse è la cosa meno riuscita, o sono io che non amo particolarmente il panino cinese senza crosta e con la perenne impressione di crudo; anche il ripieno di merluzzo marinato con nduja e tapenade di olive è goloso, ma esageratamente salato.
Il menu e le pizze di Bricks
Le pizze di Bricks sono, innanzitutto, tante: tanti impasti, diverse cotture, svariate voci nel menu, innumerevoli condimenti. Hanno sia il forno a legna, dove fanno le classiche, che quello elettrico per padellino e degustazioni. Gli impasti sono 4: il classico (ma fatto con una farina tipo 1), il Blend (con aggiunta di fiocchi d’avena, segale integrale, semi, soia in granella, mais frantumato), integrale, Enkir (cioè farro monococco).
Pizze classiche: 15 con pomodoro, 3 senza; Margherita a 7 euro, Marinara a 5, già si intravede qualche ricercatezza come la Margherita vegana o la “Napoli…?”. Segue “la selezione del nostro pizzaiolo Liviu Ceoflec”, 11 pizze che propongono rivisitazioni di abbinamenti noti e piatti tipici: prevale in questa parte, all’opposto che nella precedente, la base con mozzarella fior di latte. Ci sono poi 6 pizze “Pop Edition”, le maialate, per capirci.
Alla prova dei fatti, le pizze classiche hanno un cornicione medio-basso e una base asciutta che va verso il croccante: non vogliono imitare la napoletana anche se c’è il forno a legna, il risultato è dignitoso pur se non da standing ovation. In “Come una gricia”, è proprio come mangiare una versione del piatto romano: il guanciale croccante è ben fatto, il pepe regala il suo aroma, la cremosità è data dall’accoppiata fiordilatte-pecorino.
Finito? Manco per idea, perché a parte viene fornita un’altra carta, con le Pizze gastronomiche: servite esclusivamente con il blend, e proposte già tagliate a spicchi (anche nell’opzione mignon con 4 spicchi, per consentire di provarne di più). Sono le pizze più decisamente gourmet, come si può vedere, ancora caratterizzate dalla prevalenza di una base bianca (mozzarella o stracciatella), con ingredienti ricercati e in certi casi deluxe: prezzi mai oltre i 16 euro comunque.
Sono caratterizzate da un gran bell’impasto, alto ma non stufoso, con esterno profumato e mollica gradevole, perfettamente lievitata e cotta. La parmigiana dello chef, con le melanzane bruciate e ridotte in crema invece che fritte, è molto ben pensata e altrettanto riuscita. La Bricks duck, una delle più sperimentali, promette forse più di quanto mantiene, perché l’anatra, la coulisse di frutti di bosco e l’arancia aromatizzata all’aceto balsamico lasciano intravedere un’esplosione di aromi che si verifica solo in parte, forse anche un po’ per colpa del tomino che appiattisce.
Opinione
Prezzo altino, ma non tanto se si esclude il bere. Ottima digeribilità anche a fronte di una mangiata notevole. In definitiva un gran bel posto, supportato da una tecnica superba: Ceoflec ha studiato e si vede, ma deve avere proprio un talento naturale per qualunque prodotto da forno. Bricks è una delle pizzerie gourmet più convincenti di Torino e con qualche messa a fuoco – un menu più snello, un maggior equilibrio in certe scelte – si candida a diventare senz’altro la migliore della città.
PRO
- Prenotando in un giorno infrasettimanale si può scegliere qualsiasi orario, nel weekend invece c'è il doppio turno.
- Carta del bere ampia e differenziata, tra birre artigianali, vini e bolle: di livello adeguato all'offerta gastronomica.
- Sia nel menu sia nella comunicazione online si spinge molto nel riconoscere i meriti del pizzaiolo, un semplice dipendente, e senza una fama pregressa; fatto ancora più insolito perché si tratta di un ragazzo straniero.
CONTRO
- Il menu è molto lungo e articolato, con categorie e sottocategorie di cui non si sente l'esigenza (ma almeno è presentato in maniera chiara e organizzata)