Capita certe volte di partire dalla fine. Gioco dunque a carte scoperte: c’è una pizzeria al Pigneto che ha aperto da poco meno di un anno e che offre un buon rapporto qualità-prezzo. Si chiama Bordo e la definizione scelta per raccontarsi è quella di pizzeria napoletana contemporanea, un genere di cui a Roma si rammentano pochi esemplari. Contemporanea per l’impasto abbastanza scioglievole, contemporanea perché dalla napoletana classica si allontana per una consistenza più strutturata pur mantenendo il cornicione assolutamente sotto controllo. In buona sostanza: sembra che la pizza di Bordo sia il tentativo di correggere gli eccessi della pizza napoletana, con una formula più vicina ai gusti romani.
Uno sguardo a Bordo
Parlando del contesto, in questa zona ci sono pizzerie ma non sono né tante né particolarmente raccomandabili. Bordo ha preso posto in un angolo un po’ defilato dove c’è un ampio spazio esterno (difficile da utilizzare in inverno), un locale verandato e la pizzeria all’interno, un’area tutto sommato piccola che si gode meglio con la bella stagione. Sarà per questo che gli ambienti sono abbastanza sovraffollati, anche se è venerdì e si capisce il perché. Tocca al servizio, molto cordiale e veloce, compensare questa sensazione di caos.
Il menu delle pizze e dei fritti
Nel menu, piuttosto nutrito, si deroga alla tradizione napoletana inserendo anche i supplì, che stanno senza timore vicino ai crocchè, alle montanare e alle frittatine. Quello dei fritti è un po’ il regno dell’abbondanza: tanti ingredienti, molto formaggio, dosi generose, fritture e panature contribuiscono a creare un effetto che sconfina nella ridondanza, tanto da non riuscire a discernere i singoli ingredienti o il sapore di base delle ricette della tradizionale friggitoria napoletana. Un fattore che non per tutti potrebbe rappresentare un male.
I fritti e gli antipasti
Con la pizza si va decisamente meglio. La scelta è ampia ma gestibile. 18 voci che toccano anche la tradizione romana, come la matriciana gialla e la fiori di zucca e alici. Ci sono digressioni più sperimentali, come la cipolla caramellata, gorgonzola e noci, o la crema di zucca, salsiccia, amaretto sbriciolato e stracchino. Tutto sommato però si parte con una popolarissima margherita a 6 euro, in un menu che tiene il freno a mano sui prezzi incontrando anche il gusto di una clientela giovane, affamata e numerosa.
La pizza, le pizze “napoletane contemporanee” di Bordo
L’incontro con la pizza, già descritto sopra, è molto soddisfacente. Se la tecnica è più che apprezzabile, l’unica cosa su cui volendo si potrebbe lavorare per alzare l’asticella sono le materie prime. Per il resto la stesura è ben gestita e la cottura controllata e “domata” con capacità. Non c’è traccia di pesantezza nell’assaggio, per quanto anche qui non si lesini con i condimenti.
A completare l’offerta c’è una piccola proposta di birre alla spina artigianali che, se scelte intenzionalmente come credo, andrebbero raccontate con maggiore convinzione, invece di comparire sul menu sotto l’anonima forma di “pils”, “bock”, “weiss” e “ipa”. Carina anche la formula, davvero trasversale, che prevede 3 quantitativi diversi, da 0,2 a 1 litro, da dividere con il tavolo. Per gli indomiti invece, c’è qualche bicchiere di vino al calice. Si esce molto sazi e con il portafoglio ancora carico.
Infine, il conto
Opinione
Bordo è un indirizzo recente, aperto in piena pandemia, da raccomandare agli amici soprattutto per due fattori: la pizza e il rapporto qualità prezzo. E se non bastasse, c’è anche una buona scelta di birre artigianali
PRO
- Ottimo rapporto qualità prezzo
- Birre artigianali, servizio molto piacevole
- Molto apprezzabile la pizza e i generosi condimenti
CONTRO
- Ambiente caotico e sovraffollato