Assaje a Torino, recensione: la pizzeria di catena all’insegna dell’abbondanza (in tutti i sensi)

Pizzeria in stile napoletano contemporaneo, Assaje è un nome noto a Torino: la nostra recensione con tutto ciò che vi serve per decidere se andarci.

Assaje a Torino, recensione: la pizzeria di catena all’insegna dell’abbondanza (in tutti i sensi)

Assaje di nome e di fatto: la catena nata per portare la pizza napoletana in tutta Italia partendo da Milano (sic) ha aperto la sua sede più recente a Torino. Dove tiene fede alla promessa di abbondanza: non solo nel gusto e nelle porzioni, come vedremo in questa recensione.

La catena di pizzerie Assaje

Assaje è un marchio in franchising: le varie sedi agiscono sotto stretta sorveglianza, il menu è uguale per tutte, lo stile dell’arredamento è uniforme – partenopeo classico ma scevro da vecchiume. Oltre ai locali milanesi (tre attualmente) Assaje è presente a Trieste, Udine, Bergamo: tutti ben al Nord, come si vede, tanto che si possono ripetere in proposito le osservazioni fatte per analoghe idee imprenditoriali come Pizzium e Fra Diavolo.

L’intenzione è chiara: “il claim ‘noi mangiamo assaje’… significa ripercorrere la cultura gastronomica di Napoli e l’opulenza delle sue portate”. La prima cosa che Assaje possiede in abbondanza è la convinzione: se lo crede assai, come diremmo a Napoli. Presidi Slow Food, “tradizione locale”, “territorio“, “lunghe lievitazioni“, i fondamentali (o i cliché) della pizzeria contemporanea ci sono tutti, ma vengono esposti come se fossero una cosa originale assai. Poi c’è la definizione di “pizza gourmet” che campeggia sul sito e anche sull’ingresso del locale a Torino: denominazione che, oltre a suonare un po’ passée, ma secondo me uno non se la dovrebbe dare da solo.

Notevole anche la dimensione del locale: ampie sale interne, due forni (a fiamma viva ma da gas), decine di tavoli nel dehors sotto le tende; si viaggia ben oltre i cento coperti. L’affaccio è su un largo marciapiede in via Andrea Doria, centralissima ma non lunghissima strada di Torino, in cui si trovano addirittura altre due pizzerie di cui abbiamo parlato (poco prima Magno, più avanti La Lampara); in una zona in generale che sta diventando sempre più una food hall a cielo aperto.

Il menu di Assaje

All’insegna dell’abbondanza anche l’offerta gastronomica: il menu parte con i fritti napoletani (10), gli antipasti (6), le bruschette (4). Poi le pizze, divise in tre categorie: ci sono le tradizionali (10), ovvero le classiche ma senza tamarrate e con la pregevole presenza della Cosacca; seguono le contemporanee (10) ovvero sempre intere ma con ingredienti più ricercati, e quindi non manca qualche eccesso pop come quella con il cornicione ripieno e quella a forma di racchetta; infine le gourmet (5) divise a spicchi. Chiudono le pizze fritte (5).

I prezzi sono proporzionati alle tipologie: sotto i 10 le tradizionali (7 euro la margherita, 6,80 primo prezzo marinara e cosacca), tra i 10 e i 12 le contemporanee, tra i 16 e i 18 le gourmet. Tutte a 10 le pizze fritte, attorno ai 15 gli antipasti, mediamente elevati anche i fritti e le bruschette.

Carta del bere abbastanza moscia e dimessa, spicca un minimo solo la birra artigianale brandizzata Assaje ma prodotta da un birrificio artigianale di zona (Brasseria Alpina).

I fritti e le pizze di Assaje

Dopo tanta abbondanza teorica, bisogna dire che all’atto pratico non si rimane delusi: il fritto misto, dove si riesce a provare quasi tutto, mette alla prova anche diviso in due. Arancino e arancina (rosso e bianco) sono uno più umami dell’altro; morbidi e croccanti anche i crocché, quello con la patata viola anche molto bello a vedersi (ma nulla che lo distingua al sapore); il fiore di zucca imbottito ha l’insolita presenza del prosciutto cotto ma ci sta; solo la frittata di pasta delude un po’ per mancanza di sapidità.

La pizza tradizionale ha un bel cornicione pronunciato e il centro sottile, la cottura è perfetta sopra ma ha un lato un po’ bruciacchiato sotto; sono le trappole della pizza in stile napoletano. La Cosacca è semplice e gustosa come dev’essere, solo un po’ giallino il pecorino sopra (non è che viene messo in cottura?).

La gourmet – che per distinguersi arriva su tagliere invece che su piatto – si presenta più piccola e più alta: l’interno è ben cotto, cosa non scontata in questa tipologia, presenta solo un filo di tenacità di troppo al morso. Ma in ogni caso encomiabile il fatto che con stesso impasto (credo) e lo stesso forno si riescano a gestire due tipi di pizza così diversi, anzi speculari. Opinabile invece la scelta di tagliarle in quattro spicchi, invece che in otto o almeno in sei come avviene di solito nelle pizze a degustazione: la fetta è veramente difficile da gestire con quell’abbondanza di ingredienti stratificati. La Fichi e culatello ha tutti ingredienti-primedonne – bufala, culatello, confettura di fico e addirittura cialda di conciato romano – ma trova un suo miracoloso equilibrio tra dolce e salato, fresco e grasso, croccante e morbido.

La digestione è buona nonostante le quantità ingerite. Il conto è un tantinello salato: anzi, assaje.

Opinione

Assaje è una pizzeria di catena in stile napoletano contemporaneo, che punta sulla quantità – delle porzioni, dei gusti, della scelta, dei posti a sedere – senza tralasciare la qualità. E ci riesce (ma abbonda anche nei prezzi).

PRO

  • Il servizio è velocissimo e assai attento.

CONTRO

  • Il rapporto qualità prezzo incide sul voto finale: un bel 7, non di più.
VOTO DISSAPORE: 7 / 10
Voto utenti
Assaje
Assaje
Via Andrea Doria, 11, 10123 Torino, TO, Italia