A casa di Pulcinella a Torino: la pizzeria che mantiene tutte le promesse

Recensione della pizzeria di Torino A casa di Pulcinella, roccaforte partenopea - dalla pizza non napoletana - da scoprire, nel quartiere Crocetta: il menu e i prezzi, le nostre opinioni e tutte le informazioni utili.

A casa di Pulcinella a Torino: la pizzeria che mantiene tutte le promesse

La pizzeria A casa di Pulcinella è uno dei segreti meglio custoditi di Torino: un posto che è la trasparenza e la sincerità per antonomasia, un locale che ti da esattamente tutto quello che ti ha promesso e che ti aspettavi. Non è poco.

Il format

A casa di Pulcinella a Torino

Pizzeria di media grandezza in una zona né centrale né periferica di Torino, aria di conduzione familiare, A casa di Pulcinella si presenta sul proprio sito con parole che fanno quasi tenerezza: “Per scoprire chi siamo possiamo fare riferimento alla parola SEMPLICITÀ. Nel nostro modesto locale potete gustare una ottima pizza (…) Scegliendo di acquistare i nostri prodotti da asporto, porterete a casa tanta fragranza e qualità (…) Gli ingredienti da noi usati rispettano la grande varietà ed eccellenza della nostra meravigliosa ITALIA. (…) A Casa di Pulcinella batte un cuore grande che donerà a tutti voi la migliore accoglienza”. E il bello sapete qual è? Che, a dispetto dei toni un po’ boomer, o forse anche per quelli, è tutto dannatamente vero.

Nel locale c’è poi una lavagnetta con le “Regole”, ma invece di obblighi per il cliente, come ci si aspetterebbe, sono gli impegni che si prende il locale:

  1. Non si paga il coperto
  2. Non si paga il servizio
  3. I piatti e i bicchieri sono monouso
  4. Se la nostra pizza non rispecchia le vostre esigenze DITELO! Cercheremo di fare il possibile per accontentarvi
  5. Comunicate subito se avete particolare premura, ricordate che siamo veloci ma non super eroi

Riporto tutto ciò in maniera pedissequa perché ogni promessa è debito, e parametro di giudizio per lo scrivente. Entriamo.

Ambiente e servizio

A casa di Pulcinella a TorinoA casa di Pulcinella a Torino

La pizzeria A casa di Pulcinella sta in una zona abbastanza anonima di Torino, quasi all’incrocio tra corso Rosselli e corso IV novembre, al limite estremo del quartiere Crocetta ma ben lontano dalla sua allure da madame dell’800. Un Pulcinella a grandezza naturale accoglie fuori dalla porta, porgendo la carta e le pizze fuori menu. Appena entrati, un bel bancone-vetrina mostra abbondanti e variegati dolci; a lato si intravedono un paio di pentole fumanti con i piatti del giorno. 

Tre salette, a occhio un 70-80 coperti. L’ambiente è nuovo e pulito ma dall’estetica rustica: mattoni a vista, sedie di legno colorate, corone d’aglio appese… un po’ di scena ma niente di invasivo o tamarro. Ma il tocco surreale è raggiunto grazie all’adeguamento alle norme Covid: invece dei teloni che calano dall’alto, o delle lastre di plexiglas che fanno tanto sportello bancario, ci sono dei divisori in plastica che, colpo di genio, sono attaccati ai tavoli o al retro delle sedie. Sono anche opacizzati quindi rendono il distancing intimo oltre che rassicurante. E soprattutto, calati nel contesto ruspante di cui sopra, e addobbati con ulteriori catene di ortaggi finti, creano un’atmosfera retrofuturista, quasi steampunk, che mi ha messo un’allegria che non sono in grado di spiegarvi.

Il servizio è perfetto, non c’è altro modo di definirlo. Veloce: il QR code per il menu e il foglio da compilare con i dati si trovano già sul tavolo; l’ordine viene preso subito e il “ci penso altri 2 minuti” non si trasforma in un’attesa di mezzora; le pizze arrivano dopo pochissimo tempo – e vabbè direte voi, ci sei andato a pranzo e in mezzo alla settimana, non uno stress test, e invece il locale era quasi pieno. Efficiente: le indicazioni e le spiegazioni precise e puntuali. Gentile e premuroso: tutti chiedono più volte come va, non si scocciano delle domande, si vede che sorridono anche al di là delle mascherine. Top.

Il menu

Il menu, digitalizzato alla buona, si apre con una dichiarazione d’intenti simile a quella del sito, e a parte i riferimenti un po’ insistiti alla “Terra” e all’ “orgoglio di essere Italiani”, sottolinea ancora la modestia: “Se qualcosa non dovesse andare bene fatelo notare: per noi sarà un occasione per migliorarci, per voi di uscire soddisfatti!”. Unico cedimento al trend è il riferimento, nella pagina successiva, alle lunghe lievitazioni, al lievito madre, alle farine poco raffinate. 

Non sono previsti antipasti e sfizi di sorta: qualche focaccia, o la tipica farinata al padellino, l’unica possibilità di entrée. Seguono le pizze, ben 40, ma tutte le classiche delle pizzerie vecchio stampo. Sola alzata d’ingegno, introdotta da una foto molto eighties, le Burrate, ovvero quattro pizze con la stracciatella fresca aggiunta fuori cottura. Margherita a 5.50, marinara a 5, le altre a salire fino agli 11.50 della burrata più chic, ma mediamente attorno agli 8 euro. (I piatti sembrano appannaggio della clientela abituale, perché a noi nessuno ce ne parla.)

Carta delle birre meno peggio del sospettabile: birrifici industriali di importazione, per una selezione che fa meno inorridire di pizzerie più blasonate, e il localissimo artigianale San Michele.

Le pizze

A casa di Pulcinella a TorinoA casa di Pulcinella a Torino

Data la non grandissima originalità della proposta, prendiamo le due pizze fuori menu: con i funghi, ché siamo in stagione, e con la scarola, perché io quando vedo la scarola non capisco più niente. E infatti quando mi arriva la pizza mica me lo ricordavo che c’erano tutti quegli ingredienti. Ma facciamo un passo indietro.

A dispetto del nome e dell’ambiente, A casa di Pulcinella la pizza non è napoletana manco per il cavolo. Già il lievito madre e la farina di tipo 1 dovrebbero evidenziarlo, e il forno elettrico in bella vista confermarlo. Quando poi si vedono le pizze, si può notare che non volevano neanche provarci. Sia sopra che sotto sono del tutto assenti le classiche maculature, il leopardato della vera napoli. Ciononostante, il cornicione è ben pronunciato, ma non mollicoso come quello di certe pizze-pane; il centro è sottile, ben steso e ben lievitato. Cottura: mentre sul bordo c’è il peccato veniale di qualche bruciacchiatura, sotto la cottura è uniforme, segno di un tempo prolungato in forno, a temperatura non elevata. E però, devo dire: l’effetto biscottato è percepibile più alla vista che agli altri sensi; la fetta non è per nulla rigida, e la pasta risulta delicata al morso, benché nient’affatto gommosa.

E torniamo ai topping. Quella con i funghi è eccellente: fiordilatte abbondante e ben distribuito, porcini freschi e saporiti, e in dosi altrettanto generose. Quella con la scarola, a prima vista sembra davvero un po’ too much: la base è bianca e ci sono le solite olive, ma poi si affollano tra le onde della verdura i pomodorini freschi e dei tocchetti di prosciutto crudo magrissimo, mentre a coprire una leggera doratura data dal parmigiano grattugiato cotto. Eppure, oh, gli ingredienti insieme stanno alla grande: la scarola è fatta a regola d’arte, il pomodoro rinfresca e fa scivolare il boccone mentre il prosciutto dà sapidità e tenacità, il sentore di formaggio fuso resta sullo sfondo. Un po’ una tamarrata, ma di quelle goduriose. Sarà la fame, mi dico, ma poi arrivo all’ultima fetta e sono sazio ma ho ancora voglia di mangiarne, anzi mi pare addirittura migliore, con i sapori più amalgamati.

cannolo pizzeria a casa di pulcinella Torino

Tra i vari dolci della tradizione napoletana e siciliana, lasciamo perdere le sfogliatelle e rinunciamo a malincuore a babà e cassatina, provando cannolo e pasticciotto. Quest’ultimo, con la farina integrale, ha un ripieno di crema e amarena buono ma un po’ asciutto, mentre la frolla è spettacolare. Il cannolo, cosa molto smart, è farcito al momento: anche qui l’esterno è impeccabile, mentre l’imbottitura presenta una crema di ricotta leggermente liquida, anche se buonissima.

Conto e digestione

A casa di Pulcinella a Torino

Con tutto che abbiamo preso due pizze di fascia elevata, e i dolci, e le bevande, il conto si ferma a 30.50 euro, 15 a testa, quasi un record. Prima promessa mantenuta. 

La digestione procede lenta ma sicura: non avrò fame fino a sera, ma senza nessun peso e senza scolare litri d’acqua. Lievito madre o meno, l’impasto si conferma ben gestito. Le pizze non saranno raffinate, ma funzionano, e soprattutto sono condite con la mano generosa di chi cucina come se dovesse mangiarsele.

Opinione

ristoranti pizzerie

Ottime pizze – in stile italiano nonostante il nome – eccellente rapporto qualità/prezzo. Semplicità, modestia, sincerità, simpatia: tutto quello che promette, o che ci si aspetta guardando il tipo di locale, è mantenuto e superato. Una pizzeria wyswyg, come direbbero i nerd: what you see is what you get. Vale una fermata se passate in zona, come direbbero a Parigi, ma anche una deviazione se siete di strada.

PRO

  • Servizio perfetto, veloce efficiente e gentile.
  • Abbinamenti classici ma ben congegnati e con ingredienti saporiti.
  • Carta delle birre meno peggio della media.

CONTRO

  • Le pizze in menu sono tante, e c'è poco oltre le pizze.
VOTO DISSAPORE: 7.5 / 10
Voto utenti
A Casa di Pulcinella
A Casa di Pulcinella
A Casa Di Pulcinella, Corso Carlo e Nello Rosselli, 82, 10129 Torino, TO, Italia